
Mario Draghi, secondo da sinistra in piedi
Roma, 5 febbraio 2021 - Mario Draghi calciatore? "Un centrocampista alla Agostino Di Bartolomei". Così lo ricorda dottor Giuseppe Tuffi, compagno di classe di Mario Draghi al liceo Massimo di Roma ed ex direttore del reparto di chirurgia d'urgenza all'Ospedale San Camillo di Roma, ha raccontato così a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, com'era l'attuale premier incaricato ai tempi della scuola. «Mario era una ragazzo molto serio e molto bravo a scuola. Anche allora era molto bravo nelle materie scientifiche mentre non era molto orientato verso quelle letterarie. Però non andava male in nessuna materia». A scuola era Quale voto prendeva nella peggiore delle ipotesi? «Forse un sette». E fuori dalla classe, nello sport, com'era? «Facevamo diversi sport, lui giocava sia a calcio che a basket. A calcio però non eccelleva, era molto ragionatore in campo, non irruento».
Un centrocampista compassato, non un Ronaldo come invece lo ha dipinto Giancarlo Giorgetti parlando di Fenomeno. La conferma arriva anche dal politologo Gianfranco Pasquino che regala un altro tuffo nei ricordi calcistici di Draghi. "Draghi che negli studi eccelleva, da calciatore era poco scattante, troppo riflessivo, riluttante a ostacolare gli avversari e a spingerli". Questa volta i rircordi arrivano da Oltreoceano. E' il 1974 e a Belmont, sobborgo di Cambridge, nel giardino della casa di Sergio Brosio, ambasciatore italiano negli Usa e segretario della Nato, si riuniscono ogni sabato un gruppo di ragazzi italiani che studia alla Mit, il Massachusetts Institute of Technologies. Lì nella mitica Business School tra le splendide querce degli Appalachi Mountains c'è anche il giovane Draghi, che sta concludendo il dottorato con Franco Modigliani, futuro Nobel per l'Economia ma nel frattempo si è nel frattempo si è già sposato con Serena. E com'è era quel giovane studente che si apprestava a mettere le basi per una folgorante carriera. "Draghi brillava per rIservatezza nelle discussioni politiche ed era un moderato". Da allora sono passati 47 anni quel ragazzino di strada ne ha fatta e dopo aver occupato le più alte poltrone della finanza mondiale, ora si appresta a guidare palazzo Chigi. Con la stesso aplomb di un tempo.