Napoli, quattro donne "strozzine" arrestate in un giro di usura ed estorsione

E in un condominio popolare le micro-camere abusive evitavano i controlli antidroga. Stroncato dai carabinieri un traffico di crack e cocaina

L'operazione è stata condotta dai carabinieri

L'operazione è stata condotta dai carabinieri

Napoli - Associazione a delinquere, usura ed estorsione. Sono i reati contestati dalla procura di Napoli a quattro donne destinatarie di una misura cautelare in carcere emessa dal gip partenopeo dopo indagini dei carabinieri su un 'giro' di prestiti con tassi da strozzini a Portici. L'inchiesta nasce dalla denuncia di un cittadino e ha svelato l'esistenza in quella citta' di una fitta rete di prestiti per somme di denaro tra i 200 e i 1000 euro circa per far fronte a gravi difficolta' economiche connesse al pagamento dell' affitto di casa o debiti di gioco, prestiti che sarebbero stati elargiti con tassi di interesse oscillanti tra il 20 e il 75%, per una complessiva movimentazione di decine di migliaia di euro.

Le indagate, che per gli inquirenti avevano creato una banda dedita all'usura, non esitavano a ricorrere a minacce per costringere le vittime al pagamento di quanto da loro illecitamente preteso. Nel corso delle indagini sono state effettuate nei confronti degli indagati perquisizioni nel corso delle quali e' stata sequestrata documentazione relativa ai prestiti attualmente al vaglio degli inquirenti. Ma non è tutto. In un caseggiato popolare i carabinieri hanno fatto un'altra scoperta. Micro-camere installate abusivamente attorno ad un condominio del rione Iacp di Caivano. I militari sono riusciti ad arrivare fino alla porta dell'abitazione e quando hanno fatto irruzione le due persone all'interno sono rimaste spiazzate.

Un 36enne e un 26enne hanno immediatamente lanciato dalla finestra le dosi che avevano addosso ma a raccoglierle c'erano i militari che poco prima avevano cinturato lo stabile. Sequestrate complessivamente 63 dosi di crack e una busta contenente ben 156 grammi di cocaina. C'era anche denaro contante, circa 200 euro ritenuto provento illecito, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento. I due sono finiti in manette e poi ristretti in camera di sicurezza, in attesa di giudizio. Smantellato anche il sistema di video-sorveglianza che, per quanto all'avanguardia, non ha evitato loro le manette.