Mezzi pubblici in Lombardia: sì al pienone sui treni, distanze su metrò e bus

"A settembre servizi a livelli pre-Covid" . Trattative Regioni-Governo sulla capienza, intanto la Regione conferma le norme alleggerite

Mascherina sui mezzi pubblici

Mascherina sui mezzi pubblici

Milano, 11 agosto 2020 -  Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha delineato lo scenario, per settembre, di un trasporto pubblico locale che "tornerà alla fase pre-Covid" in quanto a flussi, pur essendo il virus ancora in circolo. E parte una corsa contro il tempo per garantire posti sui mezzi pubblici a studenti e lavoratori e nello stesso tempo ridurre la possibilità di contagi, arrivando a un punto fermo sulla capienza massima consentita a bordo.

Nel frattempo in Lombardia resta in vigore l’ordinanza, analoga a quella di altre Regioni, che già da giorni aveva “alleggerito“ le misure di sicurezza, consentendo alle società di trasporti la piena occupazione dei posti. Regole applicate da Trenord ma non da Atm, che invece ha scelto di mantenere il distanziamento su metropolitane, bus e tram a Milano. Anche ieri la società di trasporti ha confermato che gli adesivi segnaposto sui sedili restano "in attesa che decidano in via definitiva le istituzioni".

L’incontro di ieri tra rappresentanti di Regioni e Comuni e i ministri competenti ha di fatto congelato una situazione “a macchia di leopardo“, almeno fino all’incontro fissato per la settimana prossima. Un caos normativo che sta mettendo in difficoltà anche le società di trasporti che, a causa della conferma a livello nazionale del distanziamento che ha di fatto dimezzato i posti disponibili, si sono trovate a dover annullare biglietti già venduti. FlixBus Italia, tra gli altri, ha dovuto cancellare viaggi programmati per quasi cinquemila passeggeri, ai quali verrà offerta una soluzione alternativa oppure il rimborso. "Più di chiunque abbiamo rispettato sin dall’inizio ogni disposizione del Governo per poter garantire il massimo della sicurezza ai passeggeri e ai lavoratori e lo faremo anche stavolta, proveremo a ridurre i danni per i nostri clienti – spiega Andrea Incondi, managing director della società – ma i disagi saranno inevitabili. Ma questo ci viene imposto e noi responsabilmente vogliamo e dobbiamo adeguarci alle nuove linee guida. Chiediamo però di avere indicazioni chiare e coerenti: noi trasportiamo milioni di persone, ed è impossibile per chiunque organizzare un servizio di trasporto se le regole cambiano ogni due settimane".

Le Regioni intanto fanno fronte comune, mettendo sul tavolo un documento comune sottoposto al Comitato Tecnico Scientifico sulla gestione dei trasporti. Poi c’è il nodo risorse, ieri al centro dell’incontro con i ministri Roberto Speranza (Salute), Paola De Micheli (Trasporti) e Francesco Boccia (Affari regionali). "All’esecutivo nazionale avevamo chiesto un miliardo di euro per attuare il distanziamento sui mezzi di trasporto – spiega l’assessore ai Trasporti della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi –. La risposta dei ministri della Salute e degli Affari regionali è arrivata: 400 milioni di euro resi disponibili dal Decreto di agosto. Risorse per acquistare mezzi e compensare le minori entrate del periodo di chiusura, ma insufficienti. Con tutte le Regioni e con l’Anci – sottolinea l’assessore – abbiamo evidenziato le forti criticità che ci troveremo ad affrontare a settembre, con la ripresa delle scuole e delle attività lavorative, se la capacità dei mezzi sarà ancora limitata".

Intanto il ministro Boccia ha sottolineato che la "collaborazione con le autonomie locali è stata massima ed entrando nel merito dei problemi abbiamo sempre trovato soluzioni condivise". Si attende ora il parere del Comitato Tecnico Scientifico sul documento unitario delle Regioni. "Prendiamoci una settimana - ha concluso Boccia - e troviamo una soluzione sulla percentuale di persone che può salire a bordo" dei mezzi.