"Qn Città future", la casa al centro del terzo digital panel

Città e smart living al centro del dibattito moderato dal direttore di Qn Il Giorno, Sandro Neri

Sandro Neri, direttore de Qn Il Giorno

Sandro Neri, direttore de Qn Il Giorno

La popolazione mondiale è in continua crescita, fenomeno parallelo alla migrazione delle masse dalle zone rurali a quelle urbane. Le persone, e le città di conseguenza, aumentano esponenzialmente di numero grazie allo sfruttamento intensivo delle limitate risorse del pianeta. Ogni anno sempre più città iniziano a rendersi conto dell’impatto devastante di questo sviluppo insostenibile. Qual è il ruolo delle istituzioni, delle aziende e dei progettisti nel gestire questa mutevole realtà? «Le nuove aree urbane tra benessere ambientale e sociale – La casa come cellula base e miniera di risorse per l’organismo città» è il tema del digital panel terzo appuntamento del ciclo "QN Città Future", online giovedì 9 giugno alle 17 al link cittafuture.quotidiano.net/smartliving sui canali social dei quotidiani del Gruppo Monrif e sul sito ansa.it.

I relatori – moderati da Sandro Neri, direttore di QN Il Giorno – sono l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, che illustrerà le risorse e gli strumenti disponibili per promuovere l’evoluzione dei servizi; Layla Pavone, coordinatrice del Board per l’Innovazione Tecnologica e la Trasformazione Digitale del Comune di Milano, per raccontare quali sfide attendono una delle città più smart del nostro Paese; l’architetto Stefano Boeri, che farà un punto sulle sfide che attendono le città del futuro, tra i nuovi concetti di tempo e spazio; Luca Palermo, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, modello di riferimento per il settore e per il business delle imprese che scelgono l’innovazione come opportunità di miglioramento e Laura Mariani, moderatrice del Sottogruppo sulle politiche abitative e la rigenerazione urbana all’interno del Gruppo di lavoro sul Goal 11 (città e comunità sostenibili) in ASviS, architetto e responsabile nazionale per le politiche abitative della Cgil.

«QN Quotidiano Nazionale, Il Giorno, il Resto del Carlino e La Nazione, fedeli alla loro vocazione di giornali di cronaca calati nel territorio – spiega Sandro Neri – sono impegnati a raccontare le grandi trasformazioni sociali, urbanistiche e tecnologiche in atto. Milano in particolare, città smart per eccellenza, è un laboratorio di innovazioni e di best practices che trovano nei temi affrontati in quest’incontro la loro massima sintesi e rappresentazione. Interessante parlarne direttamente con alcuni importanti attori di questi nuovi processi».

«Welfare, inclusività, sostenibilità, mobilità e urbanistica sono fra i temi più rilevanti sui quali Milano, la nostra città, sta lavorando già da tempo, anche grazie all’innovazione tecnologica e alla trasformazione digitale – conferma Layla Pavone – La strategia della ‘Città dei 15 minuti’ vede al centro le persone e i loro bisogni, che possono essere intercettati e compresi anche grazie all’utilizzo delle grandi quantità di dati che già oggi abbiamo a disposizione. Basti pensare che il portale Open Data del Comune di Milano (https://dati.comune.milano.it/) mette a disposizione circa 1.660 data set, in coerenza con il paradigma dell’Open Government che rappresenta per Milano una grande opportunità per creare una Pubblica Amministrazione aperta e che dia vigore all’innovazione nei confronti di cittadini ed imprese. Open Innovation è un altro paradigma per noi molto importante: per questo è stato creato il Board per l’Innovazione Tecnologica e la trasformazione Digitale, un organismo unico nel suo genere in Italia, che affianca gli assessorati e le direzioni, che risponde direttamente al sindaco, a servizio dell’Amministrazione e dei cittadini, costituito dagli stakeholder della città e che collabora con imprese, startup, università e associazioni per stimolare lo sviluppo di nuove soluzioni per i cittadini e per raccogliere le esigenze dell’amministrazione nell’affrontare la trasformazione digitale di tutti i servizi».

«I nostri quartieri rappresentano un caso tangibile di città smart e la loro fruizione un esempio di Smart Living – afferma Luca Palermo – Chi accede alle fiere, infatti, si incontra subito con una realtà ibrida, fisica e digitale insieme, e può beneficiare di servizi che derivano dalla combinazione di queste due dinamiche. Fiera Milano è stata culla dell’industria nascente nel dopoguerra, oggi rappresenta un trampolino di lancio per le startup e le aziende ad alto tasso tecnologico. Ma in fiera non c’è solo scambio commerciale ma anche scambio di saperi, che cresce in un progresso diffuso, in cui tecnologia, economia ed etica si fondono per perseguire un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Le manifestazioni fieristiche sono un esempio di cultura del progresso e molti eventi in fiera promuovono proprio lo smart living come nuova dimensione di crescita».

«La tecnologia è un fattore di crescita, ma non è mai neutra, né alla portata di tutti – aggiunge Laura Mariani – Bisogna ragionare sull’utilizzo delle tecnologie digitali per dare risposta ai bisogni di vivibilità, lavoro, partecipazione, socialità, mobilità, assistenza, cura e conoscenza che emergono nella nostra società e che in questa fase post pandemica hanno assunto un ruolo importante. Perché esiste un digital divide e il digitale... divide». «De-sincronizzare i tempi della vita urbana – conclude Stefano Boeri –, ripensare gli spazi aperti e quelli domestici, cambiare radicalmente il sistema della mobilità, incentivare l’uso delle energie rinnovabili, realizzare architetture verdi, ricostruire un rapporto di reciprocità con le migliaia di borghi abbandonati sparsi sul territorio, valorizzare la biodiversità implementando il patrimonio di boschi e foreste sono alcune delle sfide che le città contemporanee devono iniziare ad affrontare, nella prospettiva della transizione ecologica e della sopravvivenza della nostra specie».