Variante Omicron, in Sudafrica ormai è il 98% dei casi di contagio. E in Italia?

Identificata per la prima volta il 26 novembre nel Paese africano, ormai ha soppiantato tutte le altre varianti

In rosso la variante Omicron, in azzurro la variante Delta (OurWorldinData)

In rosso la variante Omicron, in azzurro la variante Delta (OurWorldinData)

Della variante Omicron, identificata per la prima volta il 26 novembre in Sudafrica e in Botswana, e che ora spaventa il mondo, si sanno con una relativa certezza alcune cose. Per esempio che è altamente trasmissibile, più delle versioni precedenti, compresa la Delta. Lo confermano diversi studi pubblicati in Sudafrica, Regno Unito, Israele, Stati Uniti e Unione Europea. Sembrerebbe, per fortuna meno letale, ma la cattiva notizia è che parrebbe più resistente ai vaccini sviluppati finora. Secondo uno studio britannico l'unica protezione adeguata, al momento è costituita dalla terza dose, che alza il livello di anticorpi fino a 25 volte in più rispetto alla seconda dose. 

La diffusione della variante Omicron nel mondo

A dimostrazione dell'incredibile capacità di questa variante di diffondersi c'è la situazione - aggiornata al 13 dicembre - in Sudafrica, Paese dove è stata isolata la prima volta. Secondo il grafico pubblicato dal sito Our World in Data (con fonti CoVariants.org e GISAID), nel Paese africano Omicron ha praticamente soppiantato tutte le altre varianti. Ha contratto la nuova "versione" del virus il 98 per cento dei contagiati, mentre sono solo il 2 per cento la Beta e la Delta. In Ghana la percentuale scende (ma resta sempre alta) al 72 per cento, mentre il restante 28 per cento è costituito dalla Delta. 

Per quanto riguarda i Paesi occidentali, in Norvegia Omicron è già arrivata al 18 per cento, in Canada al 9,6 per cento, in Spagna all'8,1. La Gran Bretagna, che ultimamente sta vivendo un boom di contagi, ha ancora il 98 per cento di casi Delta. E l'Italia? Solo l'1% dei casi è legata alla variante Omicron.