Denise Pipitone: spunta una "pista tunisina", ma non è così attendibile

L'ex pm Angioni svela nuovi particolari e avverte: "Bisogna controllare le partenze di aerei e traghetti, qualcosa potrebbe essere sfuggita"

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

Mazara, 21 settembre - Mentre sul fronte processuale la procura di Marsala chiede l'archiviazione dei due indagati (Anna Corona e Giuseppe Della Chiave) per la scomparsa, 17 anni fa, della piccola Denise Pipitone, sul fronte delle ricerche si susseguono falsi avvistamenti ed emerge la controversa "pista tunisina". A parlare di una bambina partita in nave per la Tunisia nei giorni seguenti la scomparsa di Denise e registrata con un nome falso è Maria Angioni, l'ex pm che seguì le ricerche della piccola e ora è indagata per alcune dichiarazioni che non hanno trovato riscontro nei fatti. Intervenendo a Storie Italiane, su Rai 1, la Angioni si è giustificata: "Sono stata un po' ingenua e non sono una mitomane, volevo essere d'aiuto".

"Mi sono quasi spaventata quando mi sono resa conto che c’era stata la partenza di una minore che non risulta all’anagrafe e che era sfuggita ai controlli" ha raccontato la Angioni. Poi ha aggiunto: "Andiamo a vedere tutte le altre partenze, proviamo a controllare gli elenchi dei passeggeri per capire di chi si tratta. I documenti sono tanti e dimostrano tutti che nel 2004 partivano traghetti per Tunisi. Arriveranno in questi giorni alla Procura della Repubblica di Roma, assieme alla comunicazione della polizia di Frontiera di Trapani del 2 settembre2004". La Angioni dice di non poter aggiungere altro per non nuocere alle ricerche di Denise e rilancia: "Bisogna controllare le partenze di aerei e traghetti: qualcosa potrebbe essere sfuggita".

Ma non è tutto. Storie Italiane ha anche intervistato il figlio dei due tunisini che, si presume, potessero trovarsi a bordo dell’imbarcazione quel 2 settembre 2004 (il giorno dopo la scomparsa di Denise) assieme a una bambina, le cui generalità non sono corrette. Il giovane ha smentito che i suoi genitori potessero essere imbarcati per la Tunisia: “A quei tempi - ha detto - mio papà lavorava in mare e mia mamma era sola in Sicilia. Non siamo mai andati in Tunisia a settembre, sempre all’inizio di agosto. Quel nome della bambina è sbagliato perché mischiato tra arabo e italiano". Infine ci sarebbe l'età a smontare la pista tunisina, la giovane indicata dalla Angioni come Denise ha 26 anni, mentre la bimba scomparsa da Mazara oggi ne avrebbe 21.

Intanto l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, la mamma di Denise, ha meno di 30 giorni per opporsi all’archiviazione per Anna Corona, moglie del papà naturale di Denise, e Giuseppe Della Chiave, nipote del testimone sordomuto Battista. Dai riscontri effettuati, sarebbero false le dichiarazioni del testimone che aveva scritto di aver visto Della Chiave prendere il treno con la compagna e una bambina il giorno seguente la scomparsa di Denise.

Il caso

L'1 settembre 2004 una bambina di 4 anni, Denise Pipitone scompare da Mazara del Vallo, mentre rincorreva un cuginetto davanti all'abitazione della nonna materna. Su indicazione di Piera Maggio, mamma della piccola, le indagini si concentrano sulla pista della vendetta familiare. Denise non è figlia di Toni Pipitone (marito di Piera Maggio) ma di Piero Pulizzi, sposato con Anna Corona, con cui ha altre due figlie. Una delle due, Jessica Pulizzi, finisce a processo per la scomparsa della sorellastra ma viene assolta nel 2017 in Cassazione. Seguono 17 anni di silenzi e depistaggi, in cui mamma Piera non si è mai arresa all'idea di non rivedere più sua figlia e non ha mai smesso di lanciare appelli, affinché "chi sa parli".

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