Denise Pipitone, indagini in salita: la Procura di Marsala chiede due archiviazioni

Il pm chiede l'archiviazione di Anna Corona, ex moglie del padre naturale della bambina e mamma di Jessica Pulizzi. E di Giuseppe Della Chiave

Le ricerche di Denise Pipitone a Mazara del Vallo

Le ricerche di Denise Pipitone a Mazara del Vallo

Marsala (Trapani) - Una nuova svolta nella lunga vicenda della ascomparsa di Denise Pipitone, la piccola di 4 anni scomparsa ormai 17 anni fa da Mazara del Vallo. La procura di Marsala ha chiesto al gip l'archiviazione per Anna Corona, indagata nuovamente per il sequestro e la sparizione della bambina. Piera Maggio e Pietro Pulizzi, il papà naturale della bambina, hanno scelto di non commentare: "Sulla scelta della Procura della Repubblica di Marsala di avanzare richiesta di archiviazione non abbiamo nessun commento da fare, attenderemo di acquisire l'intero fascicolo per analizzarlo e prendere le decisioni che il codice di procedura prevede".

La notizia è stata data ieri, in diretta, durante il programma di Rai2 "Ore 14". L'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, ha confermato la notizia aggiungendo: "Vedremo gli atti, nell'avviso, appena arrivato, non è neppure indicato il capo di imputazione. Lunedì faremo le copie degli atti, avremo 30 giorni per studiare questa mole di documenti, oltre 4.000 pagine che sono state prodotte in 4 mesi. I magistrati hanno fatto tanta attività. Per certi versi è un segnale di attenzione sul caso. Io non ho dubbi sul procuratore capo e su chi collabora con lui. A questo punto, valuteremo astrattamente la possibilità di fare opposizione. Non per screditare ma nel rispetto del contraddittorio, potrebbe essere utile anche per la Procura. Abbiamo fatto delle indagini difensive, le depositeremo anche noi. Dobbiamo vedere con molta serenità". "Ho più volte detto - ha proseguito il legale - che anche noi stavamo facendo il nostro, non siamo stati con le mani in mano. Se la scelta fosse quella dell'archiviazione, noi l'accetteremmo. Continueremo con le nostre ricerche di Denise Pipitone". 

Chi è Anna Corona

Corona è la ex moglie di Pietro Pulizzi, papà biologico di Denise, e madre di Jessica Pulizzi, processata e poi assolta per concorso nel sequestro della bambina. L'archiviazione è stata chiesta anche per Giuseppe Della Chiave che lo zio Battista, sordomuto, aveva testimoniato di aver visto con Denise su uno scooter lo stesso giorno della scomparsa. 

L'indagine sul caso è stata riaperta a maggio e nel corso dei mesi sono stati effettuati diversi sopralluoghi. Uno di questi proprio nell'edificio che ospitò fino a pochi anni fa Anna Corona. In quel caso però la pista non portò da nessuna parte: non furono trovate tracce della piccola Denise nella palazzina di via Pirandello a Mazara del Vallo, nel Trapanese. I Vigili del fuoco e i Carabinieri del Ris cercarono anche con le carte del catasto alla mano, eventuali tracce di lavori di muratura fatti negli ultimi anni. Controlli anche nel garage e in una botola, con un pozzo, ma con esito negativo. Era stata una segnalazione, non anonima, a indicare agli investigatori alcune notizie ritenute "molto interessanti". 

Il processo alla sorellastra: assolta

Ad aprile 2017 la Corte di Cassazione ha assolto in via definitiva Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, accusata del sequestro della bambina. I due processi precedenti a suo carico si erano già conclusi con una assoluzione. Secondo il Pg non c’erano elementi per dimostrare “che nei 15 minuti indicati come orario del possibile rapimento Jessica lo abbia compiuto”. Il 27 giugno 2014, il Tribunale di Marsala ha assolto Jessica Pulizzi dall’accusa di concorso nel sequestro della piccola Denise Pipitone, per mancanza di prove e per non aver commesso il fatto. La Corte d’Appello di Palermo, in data 12 ottobre 2015, ha confermato l’assoluzione. Erano stati chiesti 15 anni di reclusione. Il 19 aprile 2017 la definitiva assoluzione dall’accusa di aver rapito la sorellastra.

Colpi di scena e depistaggi

L'ispezione e la segnalazione anonima di maggio sono soltanto l'ultimo dei colpi di scena che nelle ultime settimane hanno riacceso i riflettori sulla scomparsa di Denise: dall'appello sulla tv russa di Olesya Rostova, rapita da bambina e straordinariamente somigliante a Piera Maggio (mamma di Denise) fino alle dichiarazioni choc dell'ex pm Maria Angioni: "Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo". Angioni ha detto al programma ‘Ore 14’ su Rai 2: "A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile". La Angioni è stata ascoltata nei giorni scorsi come persona informata sui fatti per capire se ci siano stati depistaggi o errori nell'inchiesta. 

Il flop della pista russa

A riaccendere le speranze di trovare Denise è stata una giovane russa, Olesya Rostova, che in televisione aveva diffuso il proprio appello per cercare la madre naturale. Un appello che conteneva alcuni dettagli che hanno subito fatto pensare a una correlazione con la storia della Pipitone: anche la Rostova, come si sospetta sia avvenuto per la piccola di Mazara del Vallo, era stata rapita da bambina e ricorda di aver chiesto l'elemosina in tenera età. Due particolari che corrisponderebbero con alcuni avvistamenti della bimba di Mazara del Vallo avvenuti oltre un decennio fa. A segnalare l'appello era stata una cittadina russa residente nella Bergamasca che, avendo visto il programma televisivo, ha allertato la trasmissione italiana "Chi l'ha visto?". Dopo giorni di frenetica attesa, l'ennesima doccia fredda. Olesya Rostova non è Denise Pipitone. Ad affermarlo era stato Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio, intervenuto in collegamento con il programma della tv russa. 

La scomparsa di Denise sotto casa

E' l'1 settembre 2004, quando la piccola Denise Pipitone scompare a soli quattro anni mentre si trova davanti a casa della nonna, intenta ai fornelli. Sono da poco passate le 12 e Denise rincorre un cuginetto, fa pochi metri, imbocca una traversa e sparisce nel nulla. Come inghiottita dalla terra. Le ricerche partono immediatamente. Piera Maggio indirizza subito le indagini sulla pista della vendetta familiare: Denise non è figlia di Toni Pipitone (marito di Piera Maggio) ma di Piero Pulizzi, sposato con Anna Corona, con cui ha altre due figlie. Dopo lunghe indagini la posizione della Corona viene archiviata, anche perché ha un alibi (era al lavoro al momento della scomparsa di Denise), mentre Jessica Pulizzi viene accusata del rapimento, rinviata a giudizio e sempre assolta. Parallelamente al fronte processuale si susseguono gli avvistamenti, in Italia e non solo, e ad ogni segnalazione si riaccende la speranza di trovare Denise.

Quando Danaa fu avvistata a Milano

Il più importante avvistamento il 18 ottobre 2004 a Milano, quando la guardia giurata Felice Grieco nota una bambina straordinariamente somigliante alla piccola Denise e cerca di avvicinarla. Ma una donna, forse una rom, la chiama: "Danaa" e la porta via. Prima di allontanarsi la bimba chiede "Dove mi porti?". Quelle immagini e quella voce con un'inflessione meridionale, analizzati più e più volte fanno ritenere che si tratti proprio di Denise. Seguono anni di appelli e ricerche nei campi rom di tutta Italia, ma senza esito. Nessuno, come ha più volte ribadito Piera Maggio, ritiene che la piccola sia stata portata via dai rom. Secondo la mamma di Denise la bimba sarebbe stata prelevata da qualcuno sotto casa e poi consegnata ad altre persone. Ed è per questo che la Maggio ha lanciato negli anni ripetuti appelli perché "chi sa parli".   

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