Denise Pipitone nascosta in una stanza segreta? Si rafforza la pista

Una stanza a casa di Anna Corona dovrebbe essere alta 4 metri, ma di fatto è circa la metà. Lì potrebbe essere stata nascosta la bimba

Denise Pipitone, i ris al lavoro

Denise Pipitone, i ris al lavoro

Milano, 7 giugno - Potrebbe essere qualcosa di più di una semplice ipotesi l'esistenza di una stanza segreta dove sarebbe stata nascosta Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo l'1 settembre 2004, quando aveva appena 4 anni. A rafforzare l'ipotesi, che il 5 maggio scorso ha portato i carabinieri del Ris a ispezionare la casa di Anna Corona (ex moglie del padre naturale della bambina) è il Giornale di Sicilia che rivela come una delle camere dell'appartamento, in base ai documenti catastali, doveva essere alta circa 4 metri, mentre attualmente misura circa la metà. Una divergenza nei dati che alimenterebbe il sospetto,  avanzato da un testimone, che sia stata creata una stanzetta dove nascondere la bambina prima che lasciasse Mazara. Ipotesi che però sarebbe stata immediatamente esclusa dall’avvocato Gaspare Morello, che rappresenta i proprietari dell’immobile, perchè nel soffitto lavorato in legno, non ci sarebbero tracce di una ipotetica botola.

Il particolare, l'ennesimo emerso negli ultimi mesi in seguito all'intensificarsi delle ricerche, è arrivato dopo la testimonianza di un uomo che avrebbe provato ad acquistare la casa di Anna Corona nel 2005, un anno dopo la scomparsa di Denise. Ma la compravendita non sarebbe stata perfezionata proprio a causa delle difformità tra l'immobile e le piantine catastali. 

E nei giorni scorsi, dopo l'infittirsi di nuovi dettagli sulla scomparsa della bimba, sulla sua pagina Facebook la mamma di Denise, Piera Maggio, ha scritto "Abbiamo sempre cercato la verità sul rapimento di Denise, anche adoperandoci per fare in modo che questa emergesse. Raccontare parzialmente fatti già verificati, facendo allusioni che non hanno portano a nulla, di certo servono solo a creare illazioni e diffamazione. Sappiate che durante il processo di primo grado, l'unica pista alternativa evidenziata dai legali dell'imputata è stata solo e soltanto la pista rom, non altri. Questo per far comprendere a tutti, che nonostante alcuni dissidi, non esistevano i presupposti per accusare altri appartenenti alla cerchia ristretta dei familiari di Denise, poiché hanno collaborato, le loro posizioni furono vagliate, chiarite ed escluse dall'inchiesta".