Denise Pipitone, nuova lettera anonima: "Sono 17 anni che so, non ho parlato per paura"

Ancora un colpo di scena sul caso della bimba scomparsa 17 anni fa a Mazara del Vallo. L'anonimo parla delle fasi successive al sequestro e dice di essere "sicurissimo al 100%"

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

Denise Pipitone, scomparsa nel 2004

Milano, 19 maggio - "Sono 17 anni che so, non ho parlato prima per paura...". Ancora un colpo di scena nel caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazara del Vallo mentre stava giocando in strada davanti all'abitazione della nonna. Dopo la lettera inviata all'avvocato Giacomo Frazzitta l'anonimo scrive anche alla trasmissione "Chi l'ha visto?" per far emergere la verità. Una settimana fa il legale della famiglia, Giacomo Frazzitta, aveva rivelato di avere ricevuto una lettera anonima al suo studio contenente "elementi nuovi che abbiamo in parte riscontrato". Adesso una copia di quella lettera è stata recapitata anche alla redazione della trasmissione di Rai 3 condotta da Federica Sciarelli, che in questi anni non ha mai smesso di occuparsi del caso. L'anonimo, che parla delle fasi successive al sequestro e fa riferimento anche ad alcuni testimoni oculari, dice di essere "sicurissimo al cento per cento di quello che ho visto". 

Piera Maggio: "Chi sa metta fine a questo dolore"

Nei giorni scorsi l'avvocato Frazzitta, dagli schermi televisivi, aveva invitato il testimone a farsi nuovamente vivo. "Ti attendiamo, nella massima riservatezza, abbiamo bisogno di fare un passo avanti, vieni fuori in qualche modo, ma aiutaci ancora". Un appello ribadito in modo accorato anche dalla mamma di Denise, Piera Maggio: "Le chiedo di farsi sentire, nei modi che lei ritenga opportuno, faccia in modo di mettere fine a tutto questo dolore. Non solo noi, è l'Italia intera che glielo chiede".

Auto in fuga dal luogo della scomparsa

Intanto arrivano nuove rivelazioni dall'ex pm Maria Angioni, che condusse le prime indagini sulla scomparsa di Denise. Intervenendo stamattina a "Mattino Cinque", Angioni ha parlato della misteriosa auto che ill giorno della scomparsa di Denise, viaggiando ad alta velocità, finì contro un paracarro di pietra e poi svanì nel nulla. "Questa macchina che scappa e l'incidente che ha avuto - ha sottolineato il magistrato - è molto importante. A lungo ho ritenuto fosse la macchina con cui è stata portata via la bambina. Ricordo che oltre al meccanico, c'era anche una coppia. E ricordo che questa coppia aveva indicato un orario in cui aveva visto la macchina. Queste due  persone erano state avvicinate da un componente della 'famiglia allargata' della bambina, dopodiché avevano cambiato un po' l'orario. Per questo motivo li avevo ascoltati più volte". L'ex Pm ha aggiunto che "nel complesso dalle dichiarazioni di questi testimoni, e dalla dichiarazione del meccanico, era emerso che l'autovettura, correndo alla disperata, era andata a sbattere contro un paracarro di pietra. I testimoni avevano riferito anche la direzione, compatibile con una fuga dal luogo dove la bambina era scomparsa".

La pista di Scalea e quella russa

Tra le piste risultate false anche la segnalazione di una ragazza di 21 anni, di origini romene, residente a Scalea e somigliante a Denise. Dagli accertamenti dei carabinieri e dalle informazioni fornite dalla giovane per ricostruire il suo passato, è stato chiaro che non si trattava di Denise Pipitone. A riaccendere i riflettori sulla scomparsa della bambina di Mazara, è stata anche la vicenda di una giovane Olesya Rostova che, da una trasmissione russa, ha lanciato un appello per trovare i genitori, raccontando di essere stata rapita da bambina. La somiglianza della ragazza con la mamma di Denise, Piera Maggio, è stata notata da una cittadina russa residente a Bergamo e si è riaccesa la speranza. Ma è bastato l'esame del gruppo sanguigno a far capire che Olesya non poteva essere Denise.

L'ispezione a casa di Anna Corona

Il 5 maggio scorso, in seguito a un'altra segnalazione i carabinieri della Scientifica di Trapani hanno effettuato un'ispezione in un appartamento che in passato è stato abitato da Anna Corona, l'ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise. Corona è la madre di Jessica Pulizzi, la ragazza finita sotto processo per il sequestro della sorellastra Denise ma poi assolta. Nell'appartamento, disabitato da circa un anno, i militari hanno cercato di accertare se, come rivelato da un anonimo, siano stati fatti dei lavori edili dopo il rapimento della bambina. Piantine catastali alla mano, i carabinieri hanno perlustrato l'appartamento per capire se su un muro ci siano segni di intonaco più recente o tracce di una stanza murata dove qualcuno ha potuto tenere nascosta Denise. Ispezionati anche una botola che porterebbe a uno scantinato nell'appartamento in questione e un pozzo.

Colpi di scena e depistaggi

A riaccendere i riflettori sulla scomparsa della piccola Denise, dopo anni di silenzio e battaglie solitarie della mamma della bambina, Piera Maggio, è stato l'appello sulla tv russa di Olesya Rostova, rapita da piccola e straordinariamente somigliante alla mamma di Denise fino alle dichiarazioni choc dell'ex pm Maria Angioni: "Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo". Angioni ha detto al programma ‘Ore 14’ su Rai 2: "A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile". La Angioni è stata ascoltata nei giorni scorsi come persona informata sui fatti per capire se ci siano stati depistaggi o errori nell'inchiesta. 

La scomparsa di Denise

E' l'1 settembre 2004, quando la piccola Denise Pipitone scompare a soli quattro anni mentre si trova davanti a casa della nonna, intenta ai fornelli. Sono da poco passate le 12 e Denise rincorre un cuginetto, fa pochi metri, imbocca una traversa e sparisce nel nulla. Come inghiottita dalla terra. Le ricerche partono immediatamente. Piera Maggio indirizza subito le indagini sulla pista della vendetta familiare: Denise non è figlia di Toni Pipitone (marito di Piera Maggio) ma di Piero Pulizzi, sposato con Anna Corona, con cui ha altre due figlie. Dopo lunghe indagini la posizione della Corona viene archiviata, anche perché ha un alibi (era al lavoro al momento della scomparsa di Denise), mentre Jessica Pulizzi viene accusata del rapimento, rinviata a giudizio e sempre assolta. Parallelamente al fronte processuale si susseguono gli avvistamenti, in Italia e non solo, e ad ogni segnalazione si riaccende la speranza di trovare Denise.

Processo senza colpevoli: sempre assolta la sorellastra

Ad aprile 2017 la Corte di Cassazione ha assolto in via definitiva Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, accusata del sequestro della bambina. I due processi precedenti a suo carico si erano già conclusi con una assoluzione. Secondo il Pg non c’erano elementi per dimostrare “che nei 15 minuti indicati come orario del possibile rapimento Jessica lo abbia compiuto”. Il 27 giugno 2014, il Tribunale di Marsala ha assolto Jessica Pulizzi dall’accusa di concorso nel sequestro della piccola Denise Pipitone, per mancanza di prove e per non aver commesso il fatto. La Corte d’Appello di Palermo, in data 12 ottobre 2015, ha confermato l’assoluzione. Erano stati chiesti 15 anni di reclusione. Il 19 aprile 2017 la definitiva assoluzione dall’accusa di aver rapito la sorellastra.