Cura Covid, Crisanti: "Enzimi già usati come farmaci bersaglio per Hiv"

Secondo il virologo potremmo avere la cura contro il virus Sars Cov II entro la prossima estate. Ma restano tre problemi da risolvere in autunno

Il virologo Andrea Crisanti

Il virologo Andrea Crisanti

Milano, 16 agosto - Una cura per il Covid potrebbe arrivare da alcuni tipi di enzimi, gli stessi già utilizzati per il virus dell'Hiv. Lo anticipa iNews24.it il virologo Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova, che spiega: "Ci sono degli enzimi interessanti come le proteasi, che sono già stati utilizzati come bersaglio per farmaci molto efficaci, come nel caso dell'epatite C e dell'Hiv. Questi enzimi si sono dimostrati bersagli ideali, quindi sono moderatamente ottimista sull'efficacia di una cura" per il Covid -19. Ma ci vorrà ancora del tempo prima dell'approvazione e dell'impiego sul campo. "Per quanto riguarda la data - sottolinea Crisanti - non so se verrà rispettato il termine indicato della prossima estate".

Intanto, con l'avvicinarsi dell'autunno restano sul campo almeno tre problemi, sottolinea l'esperto: "la percentuale dei vaccinati, la durata della vaccinazione e la presenza di varianti resistenti al vaccino. Tutto dipenderà dalle misure che saremo in grado di mettere in campo per fronteggiare la situazione. Alcune possono ancora essere attuate, altre un po' meno. Il primo problema potrebbero essere risolto con l'immunità di gregge, che però secondo Crisanti "non si raggiungerà mai. È impossibile, dato che stiamo affrontando una variante che ha un R0 di 6. Per quanto riguarda la durata della vaccinazione, abbiamo a disposizione lo studio di Israele che dice che la protezione dura 8-9 mesi. Bisognerà quindi pensare a come proteggere tutte le persone vulnerabili e quelle che si sono vaccinate a gennaio 2021". Secondo il virologo, la terza dose "è assolutamente un'opzione ma - precisa - ancora non mi pronuncio in merito, perché voglio aspettare i risultati di Israele".

Sui dati dei contagi, anche alla luce dell'ultimo bollettino Covid, il virologo è molto critico: "Quello che sta accadendo è abbastanza semplice: gli strumenti di contatto sono insufficienti, così il virus si sta diffondendo. Se stiamo in questa situazione è perché abbiamo fallito nella gestione della pandemia e insieme a noi ci sono molti altri Paesi europei e anche gli Usa. La strategia di gestione della pandemia è stata sbagliata fin dall'inizio, quindi è chiaro che anche oggi siamo in corsa. Ci portiamo indietro ancora gli errori commessi dalla scorsa estate, ma anche dell'autunno o dall'inverno. Non è stata messa in campo nessuna azione che mirasse a bloccare la diffusione del virus. I lockdown sono stati sprecati. Dovevano servire per guadagnare tempo e nel frattempo trovare un modo per gestire la situazione, ma poi non è stato fatto nulla. Sarebbe stato il caso di dare un 'liberi tutti' quest'estate, solo dopo aver messo in campo una serie di altri accorgimenti".