Spostamenti tra regioni e coprifuoco: cosa conterrà il nuovo decreto

Alle 17 riunione del Cts per sciogliere alcuni nodi in vista delle riaperture del 26 aprile. Alle 18.45 riunione preparatoria del Consiglio dei ministri

Italia verso il giallo, le riaperture dal 26 aprile

Italia verso il giallo, le riaperture dal 26 aprile

Roma - E' una giornata densa di incontri e decisiva in vista delle riaperture in vista del 26 aprile. Da poco è iniziato il vertice tra Governo e Regioni in vista delle riaperture delle scuole prevista appunto per il 26 aprile. All'incontro, in videoconferenza, convocato per ragionare sul problema dei trasporti legato alla riaperture di tutti gli istituti scolastici, partecipano insieme alla ministra per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, il ministro per i Trasporti e la mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, il ministro della Salute, Roberto Speranza, la ministra degli Interni, Luciana Lamorgese e i rappresentanti della Conferenza delle regioni e degli Enti locali, Fedriga, De Pascale e Decaro. 

E alle 17 era prevista la riunione del Comitato tecnico scientifico (Cts) per esprimere il suo parere su alcuni nodi da sciogliere in vista del 26 aprile, giorno in cui si darà il via ad alcuni allentamenti delle restrizioni anti contagio, così come indicato dalla road map del Governo Draghi. Sul tavolo degli esperti ci sono diversi temi, tra cui il coprifuoco e il pass che servirà a spostarsi tra regioni rosse e arancioni (mentre tra regioni gialle si potrà viaggiare senza pass). In vista di questo appuntamento, le regioni hanno proposto proprie linee guida o desiderata.

E ancora, una riunione del preconsiglio, preparatoria del Consiglio dei ministri, è prevista a quanto si apprende alle 18.45. All'ordine del giorno c'è il decreto legge recante misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell'epidemia da Covid-19.

Ecco quali sono le richieste degli enti locali.

Scuola

Il Governo prevede dal 26 aprile e fino alla fine dell'anno scolastico, il ritorno sui banchi in presenza nelle zone gialle e arancioni. Questo varrebbe per le scuole di tutti gli ordini e gradi. Tuttavia dalle regioni arriverà una richiesta: rispettare il criterio dell'autonomia scolastica, prevedere differenziazioni da regioni a regioni, lasciare la possibilità di decidere a chi può valutare la situazione sul territorio. Prima dell'incontro con il governo, i presidenti di Regioni hanno fatto il punto in una riunione politica sul tema della scuola. La richiesta che verrà avanzata all'esecutivo è quella di assicurare un criterio di flessibilità I presidenti di Regione si impegnano a garantire almeno il 50% delle presenze degli studenti in classe. Ma chiederanno la possibilità di deroghe, legate soprattutto a quegli edifici che non possono adattarsi alle norme che scatteranno dal 26 aprile. "Un conto è preservare il rispetto delle regole in un ristorante, un altro è pretenderlo per le scuole", il ragionamento di un presidente di Regione.

Il tema si collega strettamente con il nodo Tpl, con l'eventualità di prevedere una differenza di percentuale di capienza nei trasporti pubblici rispetto a quella attuale. Tra le richieste anche la possibilita' di prevedere ingressi scaglionati. Ma l'orientamento dei governatori è quello di dividere il tema della scuola da quello della ripartenza. "Dico si' all'apertura delle scuole, ma dobbiamo farlo in sicurezza", dice il presidente del Veneto, Zaia, "impossibile organizzare trasporti, mancano i mezzi". L'idea e' quella di "rendere facoltativa la partecipazione alla Dad per gli studenti maggiorenni". E' una "equazione insostenibile pretendere che i mezzi abbiano un riempimento al 50% se gli studenti rientrano a scuola al 100%", argomenta il presidente della Lombardia, Fontana. "Una quota di Dad restera'", ha annunciato Miozzo, consulente del ministro dell'Istruzione, Bianchi, in un'intervista a 'La Stampa'.

Test salivari

Oggi all'incontro tra Regioni e governo si discuterà della possibilità dei test salivari, idea avanzata dal governo (presto arrivera' una circolare del ministero della Salute) e da alcuni membri del Cts.

Coprifuoco

In merito al coprifuoco, che per ora resta dalle 22 alle 5, la richiesta delle regioni è di allungare l'orario del coprifuoco alle 23, anticipare misure per alcune categorie, come quelle per le palestre e per la ristorazione al chiuso.

Ristoranti 

Sempre dal 26 in zona gialla riaprono ristoranti a pranzo e a cena solo con tavoli all'aperto. Nelle linee guida stilate dalle Regioni (e che dovranno essere vagliate dal Cts) è stato proposto un metro di distanza nei ristoranti all'aperto o al chiuso - se la situazione pandemica lo consente - per aumentare a due laddove la condizione di diffusione del virus si dovesse aggravare. "Riapertura dei ristoranti anche al chiuso in zona gialla ed estensione del coprifuoco alle 23": per esempio è questa la richiesta del Consiglio regionale lombardo con una mozione urgente presentata dall'ex assessore al Welfare, Giulio Gallera, ora consigliere regionale di Forza Italia, approvata anche dall'opposizione seppur con alcuni distinguo. Il testo presentato da Gallera, nel dettaglio impegna la Giunta "ad intervenire presso il Governo, valutando il coinvolgimento della Conferenza delle Regioni, affinché sia estesa anche ai locali con ambienti chiusi - nel rispetto dei protocolli di sicurezza esistenti o, all'occorrenza, prevedendone di nuovi, l'avvio dei servizi di ristorazione al tavolo che verrà autorizzato per gli esercizi con spazi all'aperto a partire dal 26 aprile 2021 nelle Regioni i cui i parametri epidemiologici consentono la collocazione in fascia gialla". 

Spostamenti tra regioni

L'ipotesi al vaglio prevede spostamenti senza più restrizioni tra regioni in zona gialla. Mentre per le regioni in zona arancione o rossa, occorrerà il pass che mostrerà informazioni relative alla situazione vaccinale oppure l'esito di un tampone fatto nelle 48 ore precedenti. 

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