Omicron, Crisanti: "Abolire subito autotest Covid. Molti positivi non si autodenunciano"

Il virologo punta il dito contro i tamponi rapidi eseguiti a casa e senza nessun controllo: "E' un far west- I dati sui contagi non sono più credibili"

Andrea Crisanti

Andrea Crisanti

Milano, 4 luglio 2022 - Mentre la curva epidemica continua a crescere, spinta anche dalla corsa di Omicron e dall'eliminazione delle misure anticontagio, il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova Andrea Crisanti punta il dito contro il dilagare degli autotest, che secondo il virologo vanno aboliti perché "accecano il sistema sanitario, non sono sensibili, e molto spesso le persone non si autodenunciano o si denunciano tardi mettendo a rischio la propria salute. Per questo, secondo Crisanti  "I dati di Covid-19 non sono più credibili. I tamponi rapidi prima di tutto non sono  sensibili, molto spesso risultano negativi, le persone in più non si denunciano, non fanno le quarantene e così è diventato un far west".

Per Crisanti "non si dovevano autorizzare i tamponi rapidi a casa. Quando mai un Paese civile affida ai propri cittadini la gestione della sanità pubblica? Non esiste", dice l'esperto. "Io avrei mantenuto un sistema serio di identificazione dei positivi. Poi, invece, per quanto riguarda il tracciamento la questione è più complessa". Intanto oggi si è creato un problema anche sui numeri, osserva il virologo, ed è difficile pure inquadrare bene l'impatto delle attuali sottovarianti come Omicron 5: "Si parla di aumento di positivi, ma quanti sono davvero questi positivi? Quante sono le persone che a casa si fanno il tampone ed è positivo e non lo dicono? Quante persone non vanno in quarantena e dovrebbero? Siamo nel far west della sanità pubblica. Non si capisce più niente".