Covid, Italia più arancione. Parrucchieri, scuole, bar, ristoranti: cosa cambia da lunedì

Migliora l'indice Rt in molte regioni anche se resta alto il numero di morti. Intanto sale la pressione affinché si anticipi al 20 aprile l'istituzione di zone gialle

Parrucchieri ed estetisti possono riaprire in zona arancione (Archivio)

Parrucchieri ed estetisti possono riaprire in zona arancione (Archivio)

Dopo un mese di un'Italia praticamente tutta in zona rossa, lunedì mattina in molti si sveglieranno in un Paese un po' diverso. Solo 4 regioni resteranno o passeranno infatti in zona rossa, tutte le altre saranno in arancione. Nessuno in giallo, almeno fino al 30 aprile, in base all'ultimo Decreto legge approvato dal governo Draghi lo scorso 31 marzo. Un incremento delle zone arancioni dovuto al miglioramento dell'indice di contagio Rt.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato le nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 12 aprile. Passano in arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana. Passa in zona rossa la Regione Sardegna.

Oltre 700 morti in un giorno

Sono 18.938 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 17.221. Sono invece 718 le vittime in un giorno (ieri 487). Sono 362.973 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i test erano stati 362.162. Il tasso di positività del 5,2%% (ieri era al 4,7%, quindi è salito dello 0,5).

Il miraggio zona gialla

C'è comunque chi, anche nella maggioranza, chiede di poter ulteriormente allentare le restrizioni prima del 30 aprile "se i dati della pandemia lo consentiranno". Su questo inciderà evidentemente la rapidità con cui si vaccinerà il maggior numero di persone. "Forza Italia sta mettendo a punto un programma di riaperture in sicurezza da presentare al governo Draghi" che preveda "una verifica in tutto il Paese il 20 aprile e laddove possibile tornare in zona gialla e riaprire le attivita' di ristorazione soprattutto all'aperto". Lo dice Antonio Tajani, al termine di un incontro con i presidenti di regione e gli assessori di Forza Italia. Una richiesta già avanzata nelle scorse settimane dalla Lega fino ad indispettire il presidente del Consiglio Mario Draghi che proprio presentando i contenuti del nuovo decreto Covid aveva, senza nominarlo, risposto a Salvini invitando tutti alla prudenza, salvo poi, nei giorni scorsi, aprire uno spiraglio ad allentamenti "in base ai dati" che ci saranno a disposizione.

La nuova mappa delle zone Covid

Ecco quindi come sarà la nuova mappa delle regioni da lunedì 12 aprile: In zona arancione le regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana vanno ad aggiungersi ad Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria e Veneto e alle Province autonome di Bolzano e Trento. In zona rossa la Sardegna si aggiunge a Campania, Puglia e Valle d'Aosta. Nessuna regione in zona gialla e in zona bianca.

Cosa si potrà fare in zona arancione

Con il cambiamento di colore delle regioni in arancione ci saranno alcune libertà in più e le attività economiche potranno tornare a respirare un po'

Bar e ristoranti

In quest'area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5 alle 18, senza restrizioni. Dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.

Negozi

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Parrucchieri e centri estetici

Riapriranno parrucchieri e centri estetici. Queste attività - che erano rimaste aperte anche in zona rossa nella seconda ondata di questo autunno - sono invece state chiuse nell'ultimo lockdown. La riapertura da lunedì. 

Scuola

In questa zona è assicurato in presenza lo svolgimento dei servizi educativi per l'infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare comunque denominati e gestiti); dell’attività scolastica e didattica della scuola dell'infanzia (materna); dell’attività scolastica e didattica della scuola primaria (elementari); dell’attività scolastica e didattica della scuola secondaria di primo grado (scuole medie). Nello stesso periodo, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.) garantiscono l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. Nelle zone rosse potranno invece andare a scuola solo i bambini e i ragazzi fino alla prima media.

Palestre e piscine

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli.

Spostamenti

In zona arancione "è consentito spostarsi all'interno del proprio Comune, tra le ore 5 e le 22, nel rispetto delle specifiche restrizioni previste per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione".

Coprifuoco

Resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Visite a parenti e amici

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Quando serve l'autocertificazione

Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio Comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti. Si ricorda poi che, ai sensi del Dpcm, sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Sarà possibile attestare la legittimità dello spostamento anche mediante autodichiarazione, che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Oltre 12 milioni di vaccinati

Sono 12.288.808 le dosi di vaccino contro il covid somministrate in Italia, il 78,9% di quelle consegnate, pari a 15.568.730 dosi. Nel dettaglio, sono state distribuite 10.259.730 di dosi del siero di Pfizer/BioNTech, 3.988.600 di quelle di AstraZeneca e 1.320.400 di quelle di Moderna. E' quanto si legge nel report del commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, aggiornato alle ore 16 di ieri. Le persone che hanno ricevuto la prima e la seconda dose di vaccino sono invece 3.761.215. A livello regionale, la regione piu' virtuosa e' la Valle d'Aosta, che fa registrare l'88,9% del rapporto tra dosi somministrate e dosi consegnate. Seguono il Veneto (88,2%) e la Toscana (84,9%). In coda alla 'classifica' troviamo la Calabria (69,2%), seguita dalla Puglia (73%) e dalla Basilicata (73,7%). Le somministrazioni effettuate nei 2.165 principali centri di tutta Italia, hanno riguardato 7.246.348 donne e 5.042.460 uomini.

I dati del monitoraggio: Rt e incidenza

Sono otto le regioni con Rt puntuale sopra 1. Secondo i dati contentuti nella bozza del monitoraggio Iss-Ministero della Salute, al 7 aprile 2021 e relativi alla settimana 29 marzo-4 aprile. La Sardegna, da isola felice, unica regione in zona bianca, sprofonda in rosso avendo registrato il valore più alto: 1.54, seguita da Valle d'Aosta (1.39) e Sicilia (1.22). Le tre regioni più virtuose sono Friuli Venezia Giulia a 0.79, Emilia Romagna e Molise (entrambe a 0.81). Ecco gli Rt puntuali delle regioni. Abruzzo 0.89; Basilicata 1.15; Calabria 0.93; Campania 1.19; Emilia-Romagna 0.81; FVG 0.79; Lazio 0.9; Liguria 1.19; Lombardia 0.85; Marche 0.86; Molise 0.81; Piemonte 0.9; PA Bolzano 0.91; PA Trento 0.86; Puglia 1.06; Sardegna 1.54; Sicilia 1.22; Toscana 1.02; Umbria 0.97; Valle d'Aosta 1.39; Veneto 0.96.