Covid, a Malpensa è caccia alla super variante che arriva dalla Cina

Il timore è che il governo cinese nasconda le informazioni su eventuali nuovi ceppi. Quello che sappiamo sino ad ora

Tamponi negli aeroporti a chi arriva dalla Cina. A Malpensa si è già cominciato. Per individuare i positivi al Covid che atterrano in Italia ma anche per sequenziare il virus e scoprire se si stiano diffondendo nuove varianti.

Test Covid in aeroporto
Test Covid in aeroporto

Questo a causa del gran numero di contagiati nel paese asiatico (più il virus si diffonde maggiore è la probabilità si generino nuovi ceppi) e per le scarse informazioni che, come di consueto, arrivano dalla Cina (basti pensare come nel 2019 si informò con grave ritardo l'Oms e l'Occidente dei primi casi a Wuhan) dove il governo ancora nelle ultime ore, nonostante il proliferare di video su social e internet, negava decessi legati al Covid. Ma, in base alle informazioni in possesso, quali sono le varianti attualmente circolanti in Cina. Che rischi ci sono?

Le varianti in Cina

"Al momento - osservano gli esperti dell'Istituto Spallanzani - le poche informazioni che arrivano dalla Cina indicano che le varianti che stanno alimentando questa nuova imponente ondata di contagi sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale, ancora quindi all'interno delle sottovarianti di Omicron. La stessa sottovariante BF.7, su cui si stanno concentrando timori infondati, è una evoluzione della BA.5 già circola da tempo anche alle nostre latitudini ed è meno immunoevasiva delle varianti BQ che sono al momento dominanti in Europa e Nord America". In particolare in Cina starebbero circolando le varianti di Omicron 2 e Omicron 5 già da tempo presenti in Europa.

Caccia delle mutazioni a Malpensa

All'aeroporto milanse di Malpensa i tamponi ai viaggiatori provenienti dalla Cina hanno cominciato a farli un paio di giorni prima dell'esplosione dell'allarme delle ultime ore. L'assessore al Welfare della Lombardia, Guido Bertolaso - intervistato dal Corriere - ha spiegato il perché l'avvio dello screening sulle infezioni da Covid a Malpensa sia è stato comunicato solo martedì, mentre i test sono cominciati a Santo Stefano. "È stata una mia decisione - spiega Bertolaso -. Ho scelto di avviare l'attività di testing senza diffondere l'informazione perché volevo capire se ci trovavamo di fronte a un problema vero oppure no: una prudenza per evitare di diffondere preoccupazioni eccessive. Dopo aver proposto il tampone ai passeggeri dei primi due voli, abbiamo subito comunicato i risultati. Devo dire che la nostra non è stata un'iniziativa azzardata né sbagliata".

La spettro di Gryphon

sospetti si sono focalizzati sulla sottovariante XBB.1.5 del virus SarsCoV2, conosciuta anche col nome di Gryphon, che potrebbe celarsi dietro all'impennata epidemica in Cina. Negli Stati Uniti, XBB è già aumentata del 140% nell'ultimo mese, registrando un tasso di ricovero ospedaliero Covid più alto rispetto a quello di Delta dell'estate 2021.

Positivo uno su due

A Malpensa sono emersi 97 positivi su 212 testati, quasi uno su due". Identikit dei contagiati? "Turisti cinesi o residenti in Italia, ma di origine cinese. II 75 per cento di loro era diretto verso una meta non lombarda, il 16 per cento invece a Milano o nell'hinterland. Nella maggior parte dei casi hanno un'età compresa tra i 16 e i 65 anni». Sintomi? "Pochi o assenti". Timori? "Mi auguro che non emergano varianti nuove e più aggressive", ha spiegato Bertolaso. Quelle che appunto si cercheranno sequenziando i tamponi fatti a Malpensa.

Cosa sta succedendo in Cina? La tempesta perfetta

Dalla Cina arriva "una lezione per l'intero pianeta su come non vada mai gestita un'epidemia", rimarcano gli specialisti di malattie infettive dello Spallanzani secondo i quali "in Cina si sta verificando "una tempesta perfetta, con una copertura vaccinale insufficiente e la maggior parte delle persone ancora suscettibili. La riduzione repentina delle misure di restrizione, legata alla protesta popolare, ha funzionato da innesco perfetto, generando inevitabilmente un impressionante numero di nuovi casi. Le stime non ufficiali degli osservatori occidentali arrivano a oltre 300 milioni di casi, circa un abitante su cinque, con una previsione a breve di oltre un milione e mezzo di morti. Un percorso tutt'altro che virtuoso, gestito attraverso una politica sanitaria completamente sbagliata: prima condannati a una dura e inaccettabile restrizione e poi all'esplosione della pandemia a seguito dell'allentamento delle misure restrittive".