Covid, impennata in estate e allarme in autunno: "Attese varianti di preoccupazione"

In Europa nuovi casi triplicati in una settimana secondo il report dell'Oms che avverte: il virus mostra "un'evoluzione significativa"

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Casi in aumento in tutto il mondo, impennata di contagi in Europa per l'estate e nuove varianti in autunno. Altro che pandemia finita: è un quadro a tinte fosche quello dipinto dall'Oms rigardo al Covid-19, tornato prepotentemente d'attualità sulla spinta di Omicron e delle sue sottovarianti. 

L'Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato di aspettarsi "alti livelli" di Covid-19 quest'estate in Europa, chiedendo un attento monitoraggio del virus dopo che i casi giornalieri sono triplicati nell'ultimo mese. "Poiché i Paesi europei hanno revocato le misure sociali in vigore, il virus circolerà ad alti livelli durante l'estate", ha dichiarato il direttore dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Europa, Hans Kluge. Lo stesso Kluge ha dichiarato che sono previste ulteriori varianti del virus Sars-CoV-2, "comprese varianti di preoccupazione". D'altronde il patogeno di Covid-19 mostra "un'evoluzione significativa", spiega Kluge che tuttavia riguardo "la direzione" che prenderà questa tendenza a mutare afferma che "rimane incerta e le caratteristiche delle future varianti non possono ancora essere previste".

Ma a prescindere da quel che accadrà in autunno, il Covid-19 ha già rialzato la testa adesso, all'inizio dell'estate, con un significativo aumento dei contagi a livello golabale. E' la stessa Oms a sottolinearlo, nel suo report settimanale. Dopo una tendenza al calo che si è sostanzialmente mantenuta da marzo in poi, nella settimana dal 20 al 26 giugno sono stati segnalati oltre 4,1 milioni di nuovi contagi (+18%), mentre i morti restano stabili, con circa 8.500 vittime negli ultimi sette giorni. Fra le regioni con una crescita maggiore dei nuovi positivi c'è l'Europa (oltre 1,8 milioni, +33%), dove prosegue comunque la diminuzione dei decessi (oltre 2.200, -5%). Il bilancio complessivo da inizio pandemia passa a oltre 541 milioni di casi confermati e oltre 6,3 milioni di morti in tutto il pianeta. I nuovi contagi aumentano anche nel Mediterraneo orientale (+47%), nel Sudest asiatico (+32%) e nelle Americhe (+14%), mentre registrano una riduzione Africa (-39%) e Pacifico occidentale (-3%). Nel bollettino settimanale l'Oms ribadisce tre l'altro che "le tendenze rilevate dovrebbero essere interpretate con cautela, poiché diverse nazioni stanno progressivamente cambiando le strategie di testing, con una riduzione complessiva dei tamponi eseguiti e quindi un minor numero di casi segnalati".