Covid Russia, nuova variante: niente stipendio a chi non fa vaccino obbligatorio

In una settimana si è registrato un incremento del 30% dei nuovi casi e +32,5% di ricoveri. Il governo di Mosca corre ai ripari: niente stipendio per chi rifiuta il vaccino

Covid, terza ondata in Russia

Covid, terza ondata in Russia

Mosca, 17 giugno - Allarme Covid in Russia, dove in una settimana si è registrato un incremento del 30% dei nuovi casi e gli ingressi in ospedale per un ricovero sono aumentati del 32,5%. La situazione epidemiologica a Mosca "si sta aggravando velocemente con il numero dei nuovi casi che è triplicato in città", ha detto il sindaco della capitale russa, Sergei Sobyanin. "Si tratta di una dinamica che non ci aspettavamo", ha aggiunto il primo cittadino ricordando che il 60% dei moscoviti ha già avuto il Covid o è stato vaccinato. L'impennata dei casi, secondo Sobyanin, è quasi sicuramente legata alla diffusione di una nuova variante, più aggressiva e che si diffonde più velocemente, con dinamiche di contagio che non erano state registrate nelle precedenti ondate. Il numero dei casi giornalieri è salito da 3.000 a 7.000 a Mosca. Sobyanin ha quindi annunciato l'arrivo di "decisioni più drastiche riguardanti le restrizioni, seppur temporaneamente". Intanto il ministro della Salute, Mikhail Murashko, ha reso noto che il numero di posti letto su tutto il territorio è stato portato da 102mila a 127mila e c'è ancora un 16% di posti disponbili, mentre sarebbero tremila le persone in terapia intensiva.

Niente stipendio a chi rifiuta il vaccino

Le autorità di Mosca hanno approvato una proposta della comunità imprenditoriale che ha chiesto di poter sospendere dal lavoro, senza retribuzione, i dipendenti  che si rifiutano di vaccinarsi. Lo riporta Interfax. Le autorità hanno inoltre disposto multe salate per chi evade la norma. Mosca, la sua regione e altre due regioni russe (quella siberiana Kemerovo e quella dell'Estremo Oriente Sakhalin) hanno annunciato che sarà introdotta l'obbligatorietà della vaccinazione anti-Covid per i lavoratori della Sanità, della vendita al dettaglio, dell'istruzione, dei trasporti e di altri comparti del terziario.  Il premier Mikhail Mishustin ha fatto capire che il tempo degli indugi è finito: "La situazione nel Paese è seria, ed è colpa delle varianti". L'ordinanza è partita dalla sezione moscovita del Rospotrebnadzor, l'autorità per la Salute russa. Il sindaco della capitale Serghei Sobyanin, che è anche il coordinatore della task-force nazionale contro il coronavirus, l'ha subita fatta propria e l'ha spiegata ai suoi concittadini. "La vaccinazione è una scelta personale se state in casa o in campagna, altrimenti diventa una questione di salute pubblica, specie nel mezzo di un'epidemia. Il quadro sta rapidamente deteriorando". L'obbligo non è per tutti ma (per ora) si limita ai lavoratori del terziario e ai dipendenti pubblici della regione di Mosca. A vigilare saranno le imprese, che dovranno garantire di raggiungere almeno il 60% del personale impiegato. I ristoratori sono stati persino autorizzati a lasciare a casa, senza stipendio, i dipendenti che rifiutano di vaccinarsi.  I russi, infatti, nonostante tutto, continuano a non volerne sapere di vaccinarsi e l'ultimo sondaggio disponibile mostra che ben il 63% degli intervistati si dice "contrario" alla vaccinazione obbligatoria.

Clerici: probabile variante russa, ma niente panico

Non esclude che l'impennata di nuovi casi sia legata a una possibile variante russa di Sars-CoV-2,  Mario Clerici, docente di immunologia dell'università degli  Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi. "E' probabile che sia una nuova variante - afferma Clerici -. Ma, prima di spaventarci troppo, dobbiamo riflettere sul fatto che ogni nuova variante che è emersa nei primi giorni sembrava dover spazzare via il nostro pianeta. Ogni volta abbiamo temuto che avrebbero fatto la differenza e poi si è dimostrato che tutte finora sono state neutralizzate dai vaccini, e anche dagli anticorpi monoclonali alla fine. Il che è sensato, perché con il vaccino il sistema immunitario è stimolato contro tutta la proteina Spike" del virus e "la variante colpisce" con le sue mutazioni "solo una piccola parte di questa proteina Spike". Al momento questo sospetto mutante di Sars-CoV-2 non risulta inserito negli elenchi delle varianti di preoccupazione o di interesse dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma sembrerebbe che gli sviluppatori del vaccino russo Sputnik V lo stiano studiando, per verificare anche se è mantenuta l'efficacia del loro prodotto scudo contro il ceppo in questione. "La soluzione - conclude l'esperto - è vaccinare il più possibile e rapidamente".