Variante inglese, i vaccini sono efficaci?

L'infettivologo Massimo Galli: "Per il momento non dovrebbero esserci problemi"

L'infettivologo Massimo Galli

L'infettivologo Massimo Galli

Milano, 12 febbraio 2021 - "Ormai è evidente che la variante inglese ce l'abbiamo in casa, come era prevedibile". E' il commento del direttore del dipartimento di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. In Italia, infatti, cresce l'indice di contagio Rt e il 17,8% delle infezioni da Covid è dovuto proprio alla variante inglese, secondo i risultati preliminari della "flash survey" condotta dall'Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali. "Queste - prosegue Galli - sono forse le considerazioni che ci spingono a vaccinare il più presto possibile e più gente possibile. Anche perché per il momento, per quanto riguarda almeno la variante inglese, il discorso dei vaccini non dovrebbe essere inficiato. Questo sembrerebbe emergere dai primi dati e dalle prime evidenze".

Le varianti, comunque, rischiano di rappresentare la nuova frontiera del Covid. "Siamo sicuramente in una situazione in cui l'elemento varianti costituisce un problema - commenta l'infettivologo - nel senso che è qualche cosa di diverso rispetto al momento iniziale di partenza del problema. Diciamo che siamo di fronte a delle realtà che possono imprimere anche una ulteriore accelerazione all'epidemia". Interpellato infine su quando pensa che l'Italia potrà liberarsi da questo virus, Galli ironicamente risponde: "Ho ordinato una sfera di cristallo in internet, ma non me l'hanno ancora recapitata. Scherzi a parte, è chiaro che al momento non possiamo saperlo. Certo, se poi si aggiungono le varianti a tutto il resto...".