Covid, pronto il vaccino Pzifer per gli under 16. Allo studio la terza dose anti-varianti

Conclusa la sperimentazione che sarà presentata a Ema e Fda: efficace al 100%

Vaccino Pfizer, foto generica (Ansa)

Vaccino Pfizer, foto generica (Ansa)

"A breve presenteremo a Fda ed Ema i dati sulla vaccinazione dai 12 ai 15 anni, che dimostrano un'efficacia del 100% grazie alla produzione di tanti anticorpi. Intanto ci sono studi su altre fasce di età da 6 mesi a 12 anni. Poi sulle donne in gravidanza e sui soggetti con malattie rare". Un vaccino anti-Covid per under 16 è una delle novità prospettate da Valentina Marino, direttore medico di Pfizer Italia, che in un'intervista a 'La Stampa' fa il punto sulle strategie che il gruppo farmaceutico americano sta mettendo in campo contro la pandemia, insieme al suo partner tedesco BioNTech.

"Con questo virus è meglio prepararsi, perché stupisce sempre", sottolinea.  Primo punto, la durata dell'immunità conferita dal vaccino. "E' uno degli argomenti di studio - spiega Marino - Secondo i dati di fase 3 pubblicati da Pfizer e BioNTech su 44mila soggetti tra i 12 e i 90 anni, gli anticorpi iniziano a declinare dopo 6 mesi, anche se la copertura sembra molto robusta". Quello che succede poi è "presto per dirlo, meglio attendere i dati che arriveranno tra 6 mesi".  Terza dose? "Sì - conferma - abbiamo attivato uno studio su questo con due motivazioni. La prima è capire se una terza dose dello stesso vaccino rinforzi la risposta immunitaria. E la seconda è che, in caso di varianti pericolose, sarebbe facile aggiornare il vaccino grazie alla duttilità della piattaforma Rna".  Quanto alle varianti del coronavirus Sars-CoV-2, "su inglese e sudafricana il vaccino risulta efficace, mentre su brasiliana e indiana non ci sono abbastanza dati". Possiamo sperare che l'immunità duri e che le varianti non si rivelino pericolose, "ma la principale speranza - precisa Marino - è che la pandemia regredisca in epidemia, non più globale e con meno contagi. A quel punto sarebbe più facile combatterla". Ma in Italia raggiungeremo l'immunità di gregge? "Le vaccinazioni storiche dimostrano che le infezioni si possono fermare - risponde l'esperta - e il caso israeliano ne è una prova attuale. Presto verrà in aiuto anche la copertura dei giovani".

"Dall'estate - altra novità descritta da Marino - produrremo il vaccino in una formulazione più stabile conservabile a 5-7 gradi. Già ora è mantenibile a meno 15-25 gradi per 2 settimane e questo ne permette un uso più facile". Sul fronte della produzione, "siamo passati da 110 giorni a 60 per una dose e speriamo di arrivare a 20. Questo a Puurs in Belgio, dove produciamo per l'Europa e altri Paesi, mentre negli Stati Uniti ci sono altri 4 stabilimenti. E in Italia ora c'è un accordo di collaborazione per l'infialamento a Monza", conclude Marino