Covid e terza dose vaccino: "Prima dei 6 mesi dalla seconda? Da valutare"

Cabina di regia: salgono incidenza e ricoveri "ma la crescita è lenta". Potrebbe servire però "accelerare la campagna vaccinale"

Vaccino Pfizer in farmacia

Vaccino Pfizer in farmacia

Roma - "I dati parlano chiaro: c'è una tendenza all'aumento dell'incidenza e una tendenza anche se graduale all'incremento del tasso di occupazione dei posti in area medica ed intensiva. Una situazione che peggiora quindi, anche se siamo al di sotto dei numeri registrati dai Paesi dell'Europa orientale e nord occidentale. Non possiamo sapere quanto peggiorerà, sappiamo però che la crescita per ora è lenta, grazie alla campagna vaccinale, ai comportamenti e agli strumenti come il green pass, ma c'è un rapido e progressivo peggioramento". A dirlo è  Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, nel corso della tradizionale conferenza stampa della cabina di regia sul monitoraggio dell'Iss sull'epidemia da Covid-19.

Monitoraggio Iss: sale l'incidenza, chi rischia la zona gialla

"Dobbiamo mettere a frutto l'esperienza di Israele che con la terza dose ha visto calare i contagi - evidenzia Rezza -. E' quanto mai opportuno rafforzare il messaggio sulla dose booster o sul richiamo. Non solo per i fragili ma per tutta la popolazione- precisa- Il vaccino riduce la circolazione del virus, favorendo una tenuta della crescita dell'incidenza. Dobbiamo aspettarci ancora una crescita, l'Rt del resto è sopra 1, ad 1,21, ma possiamo fare affidamento sulla campagna di vaccinazione e sui nostri comportamenti".

"Sui sei mesi di validità di green pass ci si era detto di aspettare questo periodo per valutare, coloro che sono in prossimità dei sei mesi dal ciclo completo sono comunque più giovani, meno a rischio quindi, diversamente dalle persone più anziane e fragili". Terza dose prima dello scadere dei 6 mesi? " Accorciare un po' questo intervallo non avrebbe effetti negativi e potrebbe accelerare la campagna vaccinale. E' un elemento da valutare con una certa attenzione", sottolinea Rezza. Per quanto riguarda invece i tamponi da rietenere validi sul Green pass, Rezza è cauto sull'ipotesi di non tenere buoni gli antigenici (più rapidi e meno costosi): "I test antigenici rapidi possono avere una sensibilità inferiori con risultati falsi negativi. Ma con la variante delta la carica virale è più elevata e quindi si dovrebbe avere di meno questo problema, D'altronde i test antigenici molecolari sono più complessi ed è difficile ripeterli nel tempo. Ma la valutazione dell'uso va fatta sulla base del momento".

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