Covid in Spagna, boom di contagi: "In ospedale uno ogni 100 casi in fascia 20-24 anni"

L'incidenza al di sopra dei 250 casi registrati negli ultimi 14 giorni ogni 100.000 abitanti: il Paese di nuovo in fase di "rischio estremo" per la trasmissibilità del virus. Il governo punta su vaccinazioni e screening di massa

Covid a Barcellona

Covid a Barcellona

Madrid (Spagna) - Cresce l'allerta coronavirus in Spagna. Come reso noto dall'ultimo aggiornamento del Ministero della Sanità l'incidenza dei contagi di covid è tornata al di sopra dei 250 casi registrati negli ultimi 14 giorni ogni 100.000 abitanti, una situazione che colloca il Paese iberico di nuovo in fase di "rischio estremo" — secondo i parametri sanitari nazionali — per quanto riguarda la trasmissibilità del virus. L'incidenza è particolarmente elevata tra gli under 30, principalmente non ancora vaccinati: nelle fasce d'età 20-29 anni e 12-19 anni è superiore di circa tre volte rispetto a quella nazionale.

La ministra Darias, ha affermato che il boom di contagi di covid tra giovani che si sta osservando nel Paese iberico può portare a un impatto sugli ospedali, anche se per adesso è limitato. "Sappiamo che, nella fascia 20-24, un contagiato su 100 finisce in ospedale; nella fascia 25-29, può succedere per 1,5 casi su 100; nel gruppo delle persone che hanno tra 30 e 39 anni possono finirci due o tre persone ogni 100", ha affermato. Per affrontare l'escalation dei contagi, ha aggiunto Darias, una delle armi principali è la vaccinazione, il cui ritmo in Spagna — parole della ministra — è "semplicemente impressionante": nell'ultima settimana sono state somministrati quasi quattro milioni di dosi, ha affermato. Attualmente, il 56,9% della popolazione (quasi 27 milioni di persone) è stato vaccinato con almeno una dose, mentre il 42,1% (quasi 20 milioni) ha completato il ciclo.

Intanto sono "quasi 2.500" i casi di covid legati a un maxi-cluster registrato in Spagna tra ragazzi che sono stati a giugno in gite di fine anno scolastico a Maiorca e Minorca. La ministra ha spiegato che sono scoppiati altri focolai di questo tipo, che hanno la "caratteristica comune" di svilupparsi in situazioni ad "alta concentrazione di persone" provenienti da territori diversi, sia in spazi chiusi, sia all'aperto, in cui l'osservazione delle precauzioni sanitarie necessarie "è molto bassa". Diverse regioni spagnole hanno adottato o stanno valutando restrizioni ad hoc da applicare in aggiunta alla vaccinazione per frenare il numero dei contagi: una di queste misure è la realizzazione di screening di massa per trovare casi asintomatici. Darias ha spiegato che il governo ha messo a disposizione a questo proposito circa 5 milioni di tamponi rapidi. Inoltre, ha aggiunto, le regioni possono richiedere il supporto di personale delle Forze Armate per effettuare il tracking dei contatti di persone contagiate.