Covid Lombardia, i presidi delle scuole: "Sarà come andare alle Termopili"

L'allarme dei dirigenti scolastici: così andremo in Dad, docenti contagiati

L'ingresso degli studenti a scuola (Ansa)

L'ingresso degli studenti a scuola (Ansa)

Milano, 7 gennaio 2022 - In Italia tutti a scuola. Nonostante il boom di contagi Covid nelle festività natalizie e l'intenzione della Campania di riprendere la Dad almeno fino a febbraio, alcuni studenti sono già rientrati in classe e altri rientreranno lunedì 10 gennaio. Del resto, è così che ha deciso il governo. 

Ma non tutti condividono questa presa di posizione. "Visto che, a quanto dicono gli esperti, non siamo ancora arrivati al picco di contagi di questa variante Omicron, credo che se non siamo passati alla dad per scelta, ci arriveremo per necessità", ha commentato all'Ansa il presidente lombardo dell'Associazione Nazionale Presidi, Matteo Loria. "Lunedì, quando riapriranno gran parte delle scuole lombarde - ha aggiunto Loria, che è preside di un'istituzione di Vigevano - sarà come andare alle Termopili". 

"Solo nella mia scuola - ha spiegato - già adesso abbiamo 45 studenti e 8 docenti positivi e credo che tra due giorni la situazione sarà anche peggiore. Non è tanto un problema di tipo epidemiologico ma organizzativo, perché sarà molto difficile mettere a disposizione degli studenti che ci saranno un programma didattico adeguato, anche perché non è possibile reclutare un supplente in un paio di giorni".

Un problema comune a quasi tutti gli istituti scolastici lombardi, visto che un sondaggio promosso in questi giorni dall'Associazione Presidi della Lombardia su 150 dirigenti scolastici, ha messo in evidenza che mediamente ogni scuola riprenderà con una decina di docenti in meno, tra positivi al Covid, soggetti in quarantena, insegnanti in malattia o personale sospeso per non aver adempiuto all'obbligo vaccinale, che in Lombardia raggiunge quota 2.500 dipendenti.

"Anche noi presidi siamo tutti a favore della scuola in presenza, ma in questa situazione di emergenza credo che sarebbe stato giusto ripartire con la Dad per poter offrire agli studenti un programma più sicuro e organizzato - conclude Loria -. Rinviare l'apertura degli istituti di due settimane non avrebbe cambiato nulla, anzi avrebbe consentito ad un numero maggiore di studenti di vaccinarsi e ai tanti già positivi di uscire dalla quarantena".

Tra le scuole di Milano che hanno riaperto oggi, anche il liceo classico Carducci, che conta circa 1.200 alunni. "La nostra scuola sta funzionando normalmente da questa mattina. Ovviamente, come nel resto d'Italia e soprattutto a Milano, abbiamo molti più casi di ragazzi in quarantena o positivi. In questo caso gli studenti seguono la lezione collegandosi a distanza, come già prevede la didattica integrata", ha detto il preside dell'istituto, Andrea Di Mario. Pochi i docenti assenti, mentre «qualche problema lo abbiamo con i collaboratori scolastici, che sono già risicati. Ma la riapertura della scuola dopo le vacanze natalizie è sempre un momento critico, qualche defezione in più è fisiologica", ha sottolineato il dirigente.