Covid, Pregliasco: "Non è una passeggiata anche per i bambini, serve vaccino"

In attesa dell'approvazione da parte delle agenzie regolatorie, il vaccino per la fascia 5-11 anni sembra essere per molti esperti un passo necessario e utile per una "convivenza con il virus"

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Per il giudizio finale si dovrà attendere il via libera da parte delle agenzie regolatorie, ma il vaccino anti covid-19 per gli under 12, sembra ormai una realtà più che concreta. Si tratta di un tema delicato, che sta dividendo da settimane il mondo politico ma soprattutto quello medico scientifico: i risultati dell'ultimo studio condotto da Pfizer/BioNtech mettono in evidenza la sicurezza del siero per la fascia d'età 5-11 anni, e dunque ci si aspetta che i dati arrivino sul tavolo delle autorità regolatorie europee e americane il "prima possibile".

In particolare, si prevede per fine ottobre una richiesta all'Ema (Agenzia europea del farmaco) per aggiornare l'autorizzazione condizionata all'immissione in commercio nell'Unione Europea. Sebbene i più piccoli siano considerati a minor rischio di poter sviluppare forme pesanti della malattia, la posizione diffusa fra i medici e gli esperti europei ma anche statunitensi è collegata alla pericolosità della variante Delta

Nonostante si chiami alla prudenza, nel nostro Paese la maggior parte degli studiosi è concorde sul fatto che la vaccinazione per questa fascia d'età sia "necessaria", soprattutto in un'ottica di "convivenza civile a livello complessivo con il virus". Secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) aggiornato al 22 settembre, a partire dal mese di agosto, l'incidenza nella fascia subito dopo quella pediatrica (ovvero quella che va dai 12 ai 19 anni), ha registrato una "forte diminuzione", mentre per gli over 20 si è registrato un calo, anche se non così marcato come nel primo caso. 

Il virologo dell'università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha sottolineato che il vaccino "in questa fase ci vuole", per arrivare appunto, "a velocizzare un risultato di maggiore convivenza civile complessiva" con il virus. E comunque, chiarisce Pregliasco, "con la variante Delta il covid non è una passeggiata neanche per i bambini, rispetto al long Covid e alla sindrome multisistemica". L'ipotesi più probabile è quella che comunque nel prossimo futuro, la vaccinazione sarà destinata solo ai soggetti più fragili.