Covid e quarantena, ecco come potrebbero cambiare le regole e quando

Le modifiche al vaglio del ministro Speranza, mercoledì convocato Cts. Obiettivo: non chiudere a casa milioni di italiani

Le regole

Le regole

Con l'esplosione dei contagi soprattutto dovuti alla variante Omicron cresce la richiesta di modificare la quarantena così come è regolata oggi. Una richiesta che viene da medici e scienziati e che è sul tavolo del governo. Il Cts (Comitato Tecnico Scientifico) è convocato per domani, mercoledì 29 dicembre e, in base all'andamento della curva epidemiologica, si pronuncerà sull'eventuale accorciamento dei tempi di quarantena per i vaccinati con dose booster (o terza dose) che si sono trovati a contatto con persone risultate positive.  Sull'ipotesi si è espresso oggi anche il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l'emergenza Covid. 

"La riflessione sul numero di persone in quarantena - ha detto - l'abbiamo fatta questa mattina col ministro Speranza. Gli scienziati stanno studiando con l'Istituto Superiore di Sanità. Adesso le quarantene sono diverse per i vaccinati e i non vaccinati. Si sta studiando cosa mettere in campo". Mancano anticipazioni ma uno degli orientamenti più gettonati è diminuire se non cancellare la quarantena per chi ha già ricevuto la terza dose. Alla base di questa scelta c'è la volontà di non bloccare il Paese sfruttando, per i vaccinati, lo scudo dei vaccini fatti. Uno scenario - quello attuale - diverso a quello di quando sono state introdotte le regole della quarantena e i vaccini ancora non erano diffusi. 

Sempre oggi il Cdc Usa (Centers for Disease Control and Prevention) ha ridotto i tempi raccomandati per l'isolamento dei positivi al  Covid-19 da 10 a 5 giorni se non hanno sintomi e purché indossino la mascherina per almeno altri cinque giorni.  Il Cdc ha anche ridotto a 5 giorni la quarantena per chi è entrato in contatto con un positivo se vaccinato, eliminando invece del tutto l'isolamento per chi ha fatto anche il richiamo.  La decisione, ha affermato il Cdc in una nota, è determinata dal fatto che si è dimostrato "che la maggior parte dei contagi si verifica presto nel corso della malattia, generalmente in 1-2 giorni precedenti l'insorgenza dei sintomi e nei 2-3 giorni successivi".

Come funziona adesso la quarantena per i positivi e i contatti stretti

Sileri

"Non appena avremo dati più conclusivi su Omicron, anche le regole sulla quarantena dei bambini, degli alunni, degli studenti si potranno rivedere. Potrebbe essere anche tra 7-10 giorni, con l'anno nuovo, probabilmente prima della riapertura della scuola". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri."Ma - ha spiegato - bisognerà vedere quanto questa variante del virus sia più o meno aggressiva. La riduzione della quarantena si deve basare su dati scientifici precisi, aspettiamo il Cts. Dobbiamo valutare molto bene i dati" . 

Maria Rita Gismondo

"Oggi, con Omicron che corre e i contagi Covid che si moltiplicano,"avere in quarantena tutti i contatti" delle persone positive"significa veramente chiudere la società e il mondo lavorativo. Non credo che possiamo permettercelo", ammonisce la microbiologa , convinta che sia "necessario rivedere i protocolli come stanno facendo per esempio in Sudafrica".  E' tanto più necessario anche pensando che, a un anno dalla prima vaccinazione nel V-Day del 27 dicembre 2020, "la situazione attuale è assolutamente diversa da quella che abbiamo vissuto negli ultimi 2 anni". "Peraltro - aggiunge - finalmente il virus si sta mostrando sempre più in una patologia molto attenuata, se non addirittura asintomatica". 

Nino Cartabellotta,

Revisione delle quarantene e obbligo vaccinale. Sono le misure necessarie a rallentare la corsa di Omicron, secondo il presidente della Fondazione Gimbe. "Omicron è una variante molto contagiosa. Ogni positivo può aver avuto, di media, dai 5 ai 10 contatti. Se dovessimo avere un milione di positivi - spiega - vuol dire che potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi e quindi bisognerebbe rivedere le regole per questa categoria. La persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta visto, come detto, che l'impatto sugli ospedali non è ancora così preoccupante. Dobbiamo entrare in una gestione sanitaria, economica e sociale della pandemia".

Pier Luigi Lopalco 

"Arriva omicron con il suo carico di problemi. Dobbiamo affrontare questo nuovo ceppo con le stesse regole con cui abbiamo affrontato le precedenti varianti? Sarebbe un errore. L'arrivo di omicron credo debba imporre nuove regole di ingaggio, perché la situazione pandemica è completamente diversa. La stragrande maggioranza della popolazione è vaccinata e questo fa la differenza.Prima della campagna vaccinale tentare di bloccare le catene di contagio era l'unico modo che avevamo per impedire l'intasamento del servizio sanitario.Con una variante che sciama anche fra gli immunizzati dovremmo invece concentrarci per proteggere coloro che da una infezione posso avere un danno importante, non solo un tampone positivo. Questi sono gli anziani e i fragili, che anche se vaccinati possono non essere sufficientemente protetti e, ahimè, chi non si è vaccinato per scelta. La corsa al tampone di questi giorni potrebbe produrre l'effetto paradossale di intasare il sistema di tracciamento, distraendo risorse umane che potrebbero essere usate per accelerare le vaccinazioni, e dare a centinaia di migliaia di falsi negativi la patente di andare in giro a contagiare allegramente anche i fragili con la falsa sicurezza del tampone negativo. Per non parlare delle altre centinaia di migliaia di persone in isolamento fiduciario pur essendo vaccinate e con altissima probabilità negative o comunque non contagiose. Il rischio di bloccare un Paese senza ottenere grandi benefici è concreto. Inoltre, il blocco del sistema dei tamponi legato al sovraccarico di richieste, allunga di giorni la diagnosi anche nei sintomatici, che invece ne avrebbero bisogno per poter avviare la terapia. Le regole del tracciamento e della quarantena vanno subito riscritte. Ovviamente tutto questo sarebbe efficace se si applicasse seriamente la politica del green pass rafforzato in ogni luogo in modo da limitare a priori i contatti sociali di chi non è vaccinato.A mio modesto avviso bisognerebbe in questa fase dare la priorità per l'accertamento con il tampone ai sintomatici, in modo da avviare precocemente il trattamento in caso di positività. Ai contatti asintomatici vaccinati prescrivere semplici regole di precauzione per evitare che entrino in contatto stretto con soggetti fragili (il corretto uso della mascherina potrebbe bastare). Ai contatti non vaccinati, isolamento per 21 giorni senza tampone di conferma". 

 Fabrizio Pregliasco

 "E' chiaro che in questa fase e con questa diffusività di Omicron dobbiamo considerare delle variazioni sulle modalità con cui interveniamo, altrimenti si va comunque verso un lockdown generalizzato vedendo quante persone oggi vaccinate, ma con figli giovani, sono costrette a casa in  quarantena per contatti con positivi. Le indicazioni precedenti andavano bene con una contagiosità diversa, ora dobbiamo pensare a modalità differenti". 

Matteo Bassetti

"Abbiamo oltre 50mila casi al giorno, diventeranno molti di più, finiamola con il tracciamento e le quarantene dei contatti. Chi è malato deve stare a casa e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo".  "Deve cambiare tutto, non possiamo contrastare il Covid di dicembre 2021 con gli strumenti normativi del dicembre 2020 - dice - più dell'80% degli italiani è vaccinato e per loro il Covid, oggi, è poco più che un brutto raffreddore". 

Roberto Battiston

 "Ci troviamo di fronte a un problema che ci ha colti di sorpresa: come gestire la rapidissima diffusione di Omicron senza chiudere tutto. Il rischio è che, applicando alla nuova variante le norme sulla quarantena e gli isolamenti fiduciari pensate in un`altra fase della pandemia, ci si ritrovi in un lockdown generalizzato di fatto, ma non deciso per decreto come quelli del 2020 e non calibrato sulla tenuta del sistema economico", spiega il professore di Fisica all`Università di Trento, che invita a rivedere le norme su quarantena e isolamento.

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