Coronavirus in Lombardia, il bollettino: contagi Covid del 28 dicembre

Numeri ancora in calo: 573 nuovi positivi su 5.486 tamponi. Diminuiscono anche i decessi: 42 rispetto ai 49 di domenica. In aumento le terapie intensive

Curva epidemica dei casi di COVID-19 diagnosticati in Italia negli ultimi 30 giorni

Curva epidemica dei casi di COVID-19 diagnosticati in Italia negli ultimi 30 giorni

Milano, 28 dicembre 2020 - La Lombardia si è svegliata sotto la neve. Ma il bianco non è l'unico colore di oggi, la regione è rientrata nella zona arancione dopo i giorni festivi in zona rossa. Ma anche dopo il Vaccine-Day, la giornata in cui sono arrivate le prime dosi di vaccino anti-coronavirus a Milano e la distribuzione nelle province lombarde. Soddisfatto per le prime vaccinazioni 'simbolo' il governatore della Regione, Attlio Fontana: "Parte un percorso ancora abbastanza lungo ma un percorso verso la normalità, verso la riacquisizione di tutte le nostre libertà che in questo periodo abbiamo dovuto purtroppo comprimere". E ancora: "Guardiamo al futuro con più serenità, anche se sempre con la dovuta cautela, sapendo però che adesso abbiamo le armi per vincere la battaglia". Oggi, però, durante un'intervista su SkyTg24, il governatore si è lasciato andare ad una riflessione sugli ultimi difficilissimi dieci mesi,  "Gli errori sono stati tanti, non uno solo. L'unica giustificazione è che siamo stati i primi ad affrontare l'epidemia e a essere colpiti con questa durezza".  "Abbiamo dovuto affrontare una epidemia ignota con pochi mezzi perché non sapevamo di cosa ci dovessimo dotare: non mi ritengo esente da responsabilità, ho commesso errori e come unica giustificazione adduco questa emergenza arrivata tutta di un colpo", ha aggiunto Fontana. Il governatore ha rivelato di essersi chiesto il perché di questa "sfortuna, ma la voglia di dare una mano non mi ha mai fatto pensare che non sarei voluto essere presente". Ma guarda al futuro con fiducia: "Superata l'emergenza sanitaria la Lombardia saprà essere ancora una volta la locomotiva di questo Paese, ho grande fiducia nella distribuzione del vaccino iniziata ieri»"

Lombardia in zona arancione: cosa si può fare e cosa no

Bollettino Covid in Lombardia del 28 dicembre

Oggi, in Lombardia, i nuovi casi di Coronavirus sono 573 su 5.486 tamponi effettuati con un rapporto pari allo 10,4%. Ieri il dato era stato di 466 nuovi contagi su 4.901. In totale dall'inizio della pandemia in Lombardia sono stati eseguiti 4.791.224 tamponi. Diminuisce rispetto a domenica il numero dei decessi: ci sono stati 42 morti nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 49), per un totale dall'inizio della pandemia di 24.909 decessi ufficiali nella sola Lombardia. Per quanto riguarda la situazione negli ospedali, il bilancio dei ricoveri è diminuito di 10 unità, portando il totale a 3.791 (ieri erano 3.801). Aumentano invece i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: il saldo è di 4 pazienti in più rispetto a ieri (quando il saldo tra nuovi ingressi e dimissioni era di 5 ricoverati in meno), per un totale di 512 persone ricoverate. Continua a crescere il numero dei guariti/dimessi: sono 5.093, per un totale di 392.854. A livello provinciale, Brescia è la provincia piu' colpita con 145 casi (ieri 111), seguita da Milano con 135 positivi di cui 47 nella città capoluogo (ieri rispettivamente 124 e 44). Al terzo posto Varese con 101 casi (ieri +7), poi Monza e Brianza con 50 (ieri +13), Pavia con 42 (ieri +10), Como con 34 (ieri +55). Dietro, si va dai 14 positivi rintracciati a Bergamo (ieri +17), passando per i 13 di Lecco (ieri +6), i 12 di Lodi (ieri +16), i 10 di Cremona (ieri +4), per finire a Mantrova e Sondrio, con un solo positivo a testa (ieri rispettivamente +56 e +45).

Covid, i dati lombardi del 28 dicembre
Covid, i dati lombardi del 28 dicembre

Bollettino Covid in Italia di lunedì 28 dicembre / Pdf

Secondo il nuovo bollettino diffuso dal ministero della Salute, oggi, in Italia, il numero dei positivi è in lieve calosono 8.585, con 68.681 tamponi effettuati (contro 59.879 di ieri). Aumentano, invece i morti445, per un totale di 72.370 decessi da inizio pandemia. Il tasso di positività torna sul 12,5%. Le terapie intensive calano di 15 unità, 2.565 in tutto, mentre continuano a salire i ricoveri: +361 (ieri 259), per un totale di 23.932. Gli ingressi della giornata in terapia intensiva sono stati 167, di cui 57 in Puglia. I guariti sono 14.675 (ieri 7.798), per un totale di 1.408.686. Dopo l'aumento di ieri (+817), torna a calare il numero degli attualmente positivi, 6.539 in meno, 575.221 in tutto. Di questi, 548.724 pazienti sono in isolamento domiciliare, 6.885 meno di ieri. Per quanto riguarda le regioni, in Veneto 2.782 nuovi casi, nel Lazio 966,  in Emilia Romagna 750 e in Lombardia 573.

Covid, scoperta a Brescia la variante italiana

In un saliscendi di contagi, è spuntata un'altra variante del Coronavirus, oltre a quella inglese: è stata isolata nei laboratori di Brescia  e circola dai primi di agosto in Italia. Dunque la variante italiana è precedente a quella britannica, emersa solo a fine settembre. "Potrebbe anche esserne un precursore", ha spiegato all'Adnkronos Salute Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all'università degli Studi di Brescia, direttore del Laboratorio di microbiologia dell'Asst Spedali Civili.  E ha aggiunto: "La variante del virus è stata isolata ad agosto su un paziente asintomatico, che non era ricoverato al Civile di Brescia, che era alle prese da mesi con il covid. La situazione ci ha incuriosito e ora possiamo dire che in Italia potrebbe circolare una variante del virus simile a quella inglese. Ma che per tempi può essere considerato un virus antenato di quello inglese". E il vaccino anti-Covid funzionerà su questa nuova variante? "Teoricamente sì - ha risposto Caruso - Il vaccino genera una risposta complessa verso tante aree della proteina Spike", per cui, "anche se vi fossero alcuni anticorpi non in grado di riconoscere una zona mutata come quella in posizione 501 o 493, ce ne sarebbero sicuramente altri in grado di legarsi a porzioni non mutate della proteina. Il loro legame sarebbe sufficiente a impedire l'interazione tra Spike e recettore cellulare, anche solo per una sorta di 'ingombro sterico' che gli anticorpi creerebbero sulla superficie del virus. In poco tempo avremo comunque una risposta certa a questa domanda".

Vaccino Covid, l'arrivo e la distribuzione in Lombardia

Proprio in tema vaccini, ieri  la Lombardia ha vissuto una data simbolo nella lotta al Covid-19, iniziata il 20 febbraio scorso a Codogno, dove si scoprì il "paziente 1" della pandemia in Italia. A distanza di dieci mesi nella regione del Nord Italia, come nel resto d'Europa, è scattato il Vaccine-Day, con la consegna delle prime dosi di vacccino anti-coronavirus. Sono 1.620, "simboliche ma reali", atterrate già scongelate a Linate sabato sera, che dalla base Nato di Solbiate Olona ieri alle 8 sono arrivate al Niguarda, dove i farmacisti guidati da Massimo Medaglia hanno fatto la spartizione. Le razioni sono ripartite prima delle 11 per altri 12 ospedali in tutte le province (due nella Bergamasca) e il Trivulzio in rappresentanza delle Rsa: 50 ciascuno tranne il Civile di Brescia (cento per ragioni demografiche); la prima automedica andava a Codogno, la seconda ad Alzano. Al Niguarda sono rimasti 920 vaccini da iniettare in quattro giorni, dandone 200 al Sacco; 89 sono stati fatti ieri in un’ora e mezza a sanitari provenienti da tutti gli ospedali della provincia, e solo due dirigenti: Alberto Zoli per l’Areu e Barbara Mangiacavalli, non in quanto direttrice sociosanitaria dell’Asst Nord Milano ma come presidente della Federazione degli Ordini degli infermieri.

Garattini: "Mi sono vaccinato, fatelo anche voi"

Tra i primi ad essere vaccinati contro il Covid c'è il farmacologo 92enne Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs. "Mi sono vaccinato contro il Covid-19, è andato tutto bene. L’ho fatto per spirito di servizio, perché è importante rassicurare le persone sul fatto che non ci sono problemi e che si tratta di un vaccino sicuro. Anche se non sappiamo molte cose ancora, le impareremo per la strada", ha detto Garattini. E ha spiegato: "È importante che la gente sappia che questa è una delle modalità con cui speriamo di uscire dalla situazione attuale e avvicinarci pian piano verso la normalità. Però bisogna continuare a dire che per il momento le sole cose che funzionano sono ancora le misure "anti contagio", dalle mascherine al distanziamento sociale."Dobbiamo stare molto attenti, perché il virus è ancora molto in circolazione e fa molti morti. E soprattutto dobbiamo fare in modo che non riprenda a correre".

Il virologo Baldanti: "In corsia si vincono le battaglie nei laboratori le guerre"

Un'altra dose di vaccino è andata a Fausto Baldanti, direttore dell’unità di virologia molecolare del San Matteo di Pavia che ha trovato un test specifico per l’individuazione del virus. "Sto bene , non ho neppure la dolenzia al braccio"., ha detto Baldanti. "Dopo la somministrazione – ha aggiunto – si devono attendere 15 minuti, li abbiamo trascorsi parlando; c’era un’atmosfera di liberazione. Il vaccino è un grande risultato per la scienza: le battaglie si vincono in corsia, le guerre nei laboratori". È quasi un anno che il San Matteo, in cui è stato curato il “paziente 1” è in prima linea nella lotta contro il virus. "È una giornata epocale, che troveremo nei libri – ha aggiunto Raffaele Bruno, il medico che ha curato Mattia, il paziente uno tra i primi 50 ad essersi vaccinato – perché grazie a questa scoperta, frutto della ricerca scientifica, in futuro nel giro di non più di due mesi potremo contare su vaccini in grado di contrastare altre eventuali pandemie e anche malattie oncologiche". 

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