Covid oggi, Gimbe: "Contagi in aumento, senza piano per l'autunno inseguiremo il virus"

Dopo cinque settimane di calo, la curva cambia direzione. Nel mirino la quarta dose del vaccino. E scatta l’allarme soprattutto in vista dei prossimi mesi

Milano, 25 agosto 2022 - Ci risiamo: i casi Covid tornano a crescere, e anche abbastanza velocemente. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe mostra l'ennesima inversione di tendenza. Il calo ormai si è interrotto e la curva sembra pronta a salire di nuovo: sono 177.877 i contagi dell'ultima settimana, contro i 149.885 della precedente, in percentuale è più 18,7%. Nel frattempo restano stabili i decessi, sebbene molto alti (sono 759, più 1,7%), calano i ricoverati sia in terapia intensiva (45 in meno) che in area medica (1.166 in meno) e in generale gli attualmente positivi sono ben 10mila in meno.

Casi in aumento

"Dopo 5 settimane di calo - ha spiegato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - il numero dei nuovi casi settimanali torna a crescere. Un'inversione di tendenza dovuta in parte al 'rimbalzo' conseguente al minor numero di contagi rilevati nel lungo weekend di Ferragosto, in parte al verosimile aumento della circolazione virale". Nella settimana 17-23 agosto si è registrata una media mobile a 7 giorni di oltre 25 mila casi al giorno. In tutte le Regioni, ad eccezione di Emilia-Romagna (-9,1%) e Umbria (-0,4%), si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +8,1% della Liguria al +56,4% della Calabria). Rispetto alla settimana precedente, in 95 Province si rileva un incremento dei nuovi casi (dal +1,8% di Catania e Trapani al +79,4% di Catanzaro), nelle restanti 12 Province si rileva una diminuzione (dal -0,1% di Savona al -25% di Forlì-Cesena). L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 6 Province: Crotone (784), Catanzaro (728), Vibo Valentia (652), Pescara (617), Belluno (528) e Teramo (522). Sul fronte degli ospedali al 23 agosto, ha evidenziato Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe, il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,9% in area medica (dal 4,9% del Piemonte al 24,3% dell'Umbria) e del 2,8% in area critica (dallo 0% della Provincia autonoma di Bolzano e della Valle D'Aosta al 5,6% della Calabria). "Rimangono stabili gli ingressi in terapia intensiva - ha puntualizzato - con una media mobile a 7 giorni di 23 ingressi/die rispetto ai 25 della settimana precedente".

Covid, bollettino Italia e Lombardia del 24 agosto 2022

Vaccino, ritardo quarta dose

Fondazione Gimbe ha poi posto l'accento sull'altissimo numero di non vaccinati contro il virus: sono 6,82 milioni coloro che avrebbero diritto a ricevere la somministrazione, di questi solo 1,31 milioni è coperto dal punto di vista immunitario perché guarite dal Covid da meno di sei mesi, mentre gli altri 5,51 milioni non sono protetti. La campagna ormai si è completamente interrotta per quanto riguarda le prime dosi: la scorsa settimana ne sono state fatte appena 1.760. Il problema, però, è la quarta dose che "sconta un clamoroso ritardo". La platea individuata dal ministero della Salute è di oltre 17 milioni di persone, ma il secondo booster è stato somministrato a poco più di due milioni. La scorsa settimana la media è stata di 9.999 somministrazioni al giorno. Parliamo di circa 70mila vaccinazioni a settimana. Mancano 15 milioni di persone all'appello.

L'allarme in vista dell'autunno

Infine, il presidente Nino Cartabellotta ha lanciato un allarme rivolto alla politica impegnata in questi giorni nella campagna elettorale: "La pandemia ha trovato posto solo per strumentalizzazioni politiche, ma i dati mostrano che ci affacciamo alla stagione autunno-inverno in una situazione non favorevole". E ha aggiunto: "Non è ancora stato reso pubblico alcun piano di preparazione per la stagione autunno-inverno, fortemente invocato dalla Fondazione Gimbe sulla scia delle raccomandazioni dell’Oms Europa". I punti sono chiari: "Aumentare le coperture vaccinali (con tre dosi) nella popolazione generale; offrire la quarta dose alle persone a rischio dopo 120 dalla somministrazione della terza; promuovere l’utilizzo delle mascherine al chiuso e sui mezzi pubblici; areare gli spazi pubblici affollati, quali scuole, uffici, bar e ristoranti, mezzi di trasporto pubblico; applicare rigorosi protocolli terapeutici per le persone a rischio di malattia grave". In conclusione l'avvertimento: "In assenza di certezze su quando sarà pienamente operativo il nuovo Esecutivo, il rischio concreto è quello di trovarsi in piena stagione autunnale ad inseguire il virus per l’ennesima volta, compromettendo la salute e la vita delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie".

Covid, cosa può succedere in autunno?