Da Chiron (figlia di Centaurus) a Cerberus: le sottovarianti Covid osservate speciali

La comunità scientifica punta i riflettori su un mix di mutanti ritenuti 'in pole' per guidare la prossima ondata. Pregliasco: "le ritroveremo certamente in Italia"

Milano - "Sars-CoV-2, proprio per la sua peculiarità, cercherà continuamente" di trasformarsi alimentando un 'parco virale' caratterizzato via via da "nuove varianti. Anche in termini evolutivi speriamo che siano sempre meno aggressive, perché ricordiamo che è tutto interesse del virus" proliferare senza uccidere chi lo ospita, "però è chiaro che il caso potrebbe ancora far emergere una variante particolarmente pesante". Con queste parole il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'Università Statale di Milano, parla del nodo dell'evoluzione del virus precisando comunque, di fronte al rialzo dei contagi, che "l'importante è valutare le caratteristiche cliniche della malattia Covid". 

Mentre la comunità scientifica internazionale punta i riflettori su un mix di mutanti ritenuti 'in pole' per guidare la prossima ondata - dalla Bq.1.1 in particolare, discendente di Omicron e ribattezzata 'Cerberus', a un gruppo definito più in generale 'pentagono' perché condivide 5 mutazioni chiave - anche Pregliasco crede che "queste varianti le ritroveremo certamente in Italia e potranno essere protagoniste delle prossime ondate", anzi "onde a digradare come quelle disegnate da un sasso gettato in uno stagno", ribadisce l'esperto. "Queste segnalazioni evidenziano l'importanza di un continuo monitoraggio delle varianti a livello mondiale", sottolinea. La mutevolezza del patogeno di Covid-19 "ci fa pensare che questo coronavirus rimarrà con noi a lungo - ammonisce il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi - speriamo con un impatto di salute sempre minore". 

Le sottovarianti monitorate dall'Oms

Il coronavirus Sars-CoV-2, infatti, continua a mutare veloce e la famiglia che oggi domina le scene mondiali della pandemia sforna sottovarianti in quantità, da cui vengono fuori ulteriori 'progenie'. Fino a qualche settimana fa, si contavano già 230 discendenti figli di Omicron. Su alcuni si è concentrata l'attenzione degli esperti. Dopo Centaurus (appellativo nato sui social per BA.2.75), che non sembra aver preso il volo, c'è già il suo sottolignaggio a promettere battaglia: BA.2.75.2, la 'figlia' battezzata Chiron, che mostra 3 ulteriori mutazioni sulla Spike. Altro mutante sotto la lente è la figlia di Omicron 5, BQ.1.1, subito battezzata Cerberus, protagonista con le altre di uno studio cinese visibile sulla piattaforma 'BioRxiv' in versione preprint (non sottoposto a revisione paritaria). "Queste sottovarianti (BA.4, BA.5, BA.2.75 e così via) sono incluse" ancora "sotto l'ombrello della variante di preoccupazione Omicron e vengono monitorate da vicino", spiegano dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms)

La scelta della denominazione

"Come altre sottovarianti di Omicron, hanno dimostrato di avere una gravità inferiore e una maggiore fuga immunitaria, in quanto gli anticorpi derivanti da infezioni o vaccinazioni passate non sono così efficaci contro di loro - spiega l'epidemiologa dell' Oms, Margaret Harris -. Finora, però, il termine 'Omicron' rimane sufficiente per descrivere le loro conseguenze sulla salute pubblica". Al di là dei nomignoli nati sui social o proposti da qualche esperto, l'Agenzia Onu per la salute spiega che al momento il perimetro in cui si muovono queste sottovarianti è quello di Omicron. "Tuttavia - aggiunge Harris - se si scoprisse che si comportano in modo molto diverso da Omicron e rappresentano un'ulteriore minaccia per la salute pubblica, rispetto a Omicron, prenderemmo in considerazione l'assegnazione di nomi greci e di chiamarle come varianti separate di preoccupazione".

Il nodo dei vaccini

"Quindi si ricorrerebbe sempre all'alfabeto greco, inaugurando una nuova variante con una nuova lettera, dopo Alfa, Beta, Gamma, Omicron e così via. Ma non è ancora il momento. Quello che si sa intanto è poco, salvo che nel corso delle settimane la prevalenza di alcune delle sottovarianti al centro dell'attenzione degli esperti è in aumento, pur mantenendosi ancora bassa.  Secondo il lavoro di un team dell'università di Pechino, "BA.2.75.2 è il ceppo più evasivo testato e solo BQ.1.1 potrebbe essere paragonabile". I ricercatori dimostrano che "alcune mutazioni convergenti" osservate in queste sottovarianti possono determinare "una sorprendente evasione" immunitaria sul plasma convalescente, compreso quello da infezione Omicron 5. Gli esperti ragionano quindi anche sulla capacità protettiva di booster mirati a Omicron 5, spiegando che in prospettiva la progettazione di vaccini e monoclonali ad ampio spettro dovrebbe avere la massima priorità.

Fonte: Ministero della Salute
Fonte: Ministero della Salute

Il rialzo dei casi Covid in Italia

Intanto in Italia cresce la curva epidemica. Stando a quanto emerge dal bollettino odierno del ministero della Salute sono 58.885 i nuovi casi di positività al Covid-19 (ieri 13.316) e 60 i decessi (ieri 47) registrati nel nostro Paese nelle ultime 24 ore, per un totale di 177.257 vittime e 22.602.840 contagi da inizio pandemia. Le persone attualmente positive sono 491.811, mentre quelle dimesse/guarite sono 35.350, per un totale di 21.933.772. Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 293.096 (ieri 85.693), per un tasso di positività, ieri pari al 15,5%, che oggi sale al 20,1%. Sul fronte del sistema sanitario si registra un aumento dei ricoveri ordinari (+294, per un totale di 4.814) e delle terapie intensive (+15, per un totale di 155).

Covid oggi, bollettino di Lombardia e Italia del 4 ottobre: 58.885 contagi e 60 morti