Restrizioni Covid, cosa cambia dal 15 giugno: tappe e scadenze del ritorno alla normalità

Addio a mascherine in cinema e teatri, ma forse rimarranno obbligatorie sui mezzi pubblici. Maturità ed esami di terza media ancora con le Ffp2, stop in autunno?

Passeggeri con la mascherina su un treno della linea gialla

Passeggeri con la mascherina su un treno della linea gialla

Il 15 giugno scade il decreto che regola l’uso della mascherina per proteggersi dal Covid-19. In questi giorni il governo guidato da Mario Draghi sta decidendo quali disposizioni tenere, a partire dalla mascherina. Da Palazzo Chigi trapela un piano che divide mezzi di trasporto e luoghi pubblici. Al cinema, nei teatri e nelle sale da concerto la mascherina non dovrebbe essere più obbligatoria, su treni, navi e aerei invece l’obbligo dovrebbe restare anche dopo il 15 giugno. Resta il nodo sulla scuola. Ma vediamo di fare un po’ di ordine nella materia.

CINEMA E TEATRI

Dopo il 15 giugno, dunque cosa ne sarà delle mascherine? Le “terremo nei presidi sanitari, mentre sicuramente le toglieremo nei cinema e nei teatri. Quanto ai mezzi di trasporto valuteremo, la Germania ha prorogato l’obbligo a settembre, il Regno Unito invece lo ha tolto”. A prospettarlo è il ministro della Salute Roberto Speranza. Per il resto, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, nessuna decisione è stata presa sull’obbligo di mascherina su treni, aerei e mezzi pubblici di trasporto dopo il 15 giugno. Secondo quanto si apprende, ogni decisione sara’ presa pochi giorni prima del 15 giugno in base alla situazione epidemiologica.

SCUOLE

Sarà una maturità con la mascherina ma l’obiettivo è entrare in aula a settembre senza. Se dal 1 maggio le mascherine non sono più obbligatorie in bar, ristoranti e stadi, lo saranno ancora, in classe, fino alla fine dell’anno scolastico e dunque anche per gli esami di maturità e di terza media: così è stabilito nel provvedimento di marzo che ha previsto le nuove regole per la gestione dei positivi a scuola e appare remota l’ipotesi che intervenga un nuovo decreto o una modifica legislativa a quello ora divenuto legge che permetta ai maturandi di sostenere l’esame senza mascherina: non vi sarebbero neppure i tempi tecnici per farlo. L’auspicio è di iniziare il prossimo anno scolastico, a settembre, senza mascherine.

L’APPELLO DEI PRESIDI

Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, lancia un appello: “Ormai sappiamo bene che, a prescindere dai vaccini, in estate il virus può diffondersi avendo contatti stretti nelle discoteche, sulle spiagge e un po’ meno in montagna. Dobbiamo sperare che con la terza e la quarta dose di vaccino ci possa essere un rallentamento della diffusione della malattia. A settembre noi rispetteremo le indicazioni dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione. L’unica cosa che chiediamo però, è che siano indicazioni ben precise”. Quanto al dibattito sull’addio alle mascherine in occasione degli esami delle medie e delle superiori: “Io voglio sperare che venga tolto l’obbligo delle mascherine a scuola dopo il 15 giugno, per quanto riguarda gli esami di terza media e di maturità.

LA MATURITA’

Speranza risponde ai dubbi e di fatto  interviene anche sul tema caldo della scuola.  Gli studenti potranno sostenere gli esami di terza media e maturità a volto scoperto?  Il ministro ricorda che “il decreto prevede l’obbligo fino al termine dell’anno scolastico. Intanto è un bel risultato aver azzerato la Dad negli ultimi mesi, questo era il primo obiettivo del governo. Come ha detto il presidente Draghi l’auspicio di tutti noi è che l’anno prossimo ci siano condizioni epidemiologiche favorevoli, che ci facciano superare anche quest’obbligo”. 

LO SCENARIO FUTURO

Il ministro non nega che “i segnali sono positivi”. I numeri del Covid “continuano a calare da molte settimane. Sulle vaccinazioni l’Italia e la sua comunità scientifica hanno fatto molto meglio della Germania, che sta sette, otto punti sotto di noi”. “Guardiamo con fiducia alla ripresa in autunno - aggiunge - però sarebbe un errore pensare che il Covid sia sconfitto”. Quanto al prossimo autunno, “gli scienziati ritengono possibile una ripresa della circolazione del virus, ma l’Italia ha uno scudo forte, oltre il 90% dei cittadini sopra i 12 anni ha completato il ciclo primario di vaccinazione.

I VINCOLI INTERNAZIONALI

 I documenti dell’ultimo G7” però “parlano di una partita ancora aperta”. Ed è per questo che Speranza si rivolge a quei gruppi per i quali è già oggi raccomandata la quarta dose di vaccino anti-Covid: “Il mio appello ai più fragili è di non aspettare e di fare il secondo booster, perché le persone che perdono la vita per il Covid hanno un’età media sopra gli 80 anni. La quarta dose può salvare molte vite. Per le altre fasce d’età il mio auspicio è che a ottobre avremo vaccini aggiornati a Omicron e, a quel punto, valuteremo se sottoporre al richiamo altre categorie”.