Covid, mascherine al chiuso: dove si useranno e dove no dall'1 maggio. E sul lavoro?

Approvato il provvedimento. Per i luoghi di lavoro pubblici e privati il dispositivo di protezione individuale solo raccomandato

Mario Draghi

Mario Draghi

E' arrivata la decisione ufficiale sulle nuove regole Covid dall'1 maggio. Cosa cambierà nei prossimi giorni? E le mascherine? Dove saranno ancora obbligatorie? E per quanto? Quello in vista non è un vero e proprio addio alle mascherine al chiuso ma continua il percorso dell'Italia verso un graduale ritorno alla normalità. Dal primo maggio cade l'obbligo di indossare le mascherine, con alcune (e significative) eccezioni. Mentre saranno solo fortemente raccomandate sui luoghi di lavoro, resteranno obbligatorie, fino al 15 giugno nel trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, nei cinema, nei teatri, nei locali di intrattenimento e musica dal vivo e per tutti gli eventi e competizioni sportive al chiuso. Obbligo anche per lavoratori, utenti e visitatori delle strutture sanitarie, socio sanitarie e socio assistenziali, incluse le Rsa.

Decidiamo di tenere fino al 15 giugno un elemento di precauzione e cautela

La proroga dell'obbligo della mascherina in questi particolari ambiti è stata prevista dall'emendamento all'ultimo decreto Covid di marzo - quello sulle riaperture - approvato oggi in Commissione alla Camera. Misure che saranno poi riprese in un'ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza attesa nelle prossime ore. "Decidiamo di tenere fino al 15 giugno un elemento di precauzione e cautela. Proprio oggi firmerò un'ordinanza che farà da ponte fino all'approvazione del decreto", ha spiegato il ministro. In tutti gli altri luoghi di lavoro - senza distinzione tra pubblico e privato - la mascherina sarà, appunto, solo fortemente raccomandata

Le mascherine al chiuso

"Dal 31 di marzo abbiamo superato lo stato di emergenza ma non vuol dire che siamo fuori dalla pandemia" ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo alla IV conferenza Anaao Giovani in corso a Roma. "E' stato approvato un emendamento in Commissione che prevede la proroga dell' uso delle mascherine al chiuso come i trasporti, tutti i luoghi della sanità, comprese le Rsa, e tutti gli eventi al chiuso, compresi i palazzetti. Decidiamo di tenere fino al 15 giugno un elemento di precauzione e cautela. Proprio oggi firmerò un'ordinanza che farà da ponte fino all'approvazione del decreto".

Mascherine al chiuso: dove resteranno obbligatorie?
Mascherine al chiuso: dove resteranno obbligatorie?

Lavoro: per mascherina solo raccomandazione

"In tutti gli altri luoghi di lavoro", esclusi quelli di ambito sanitario e gli ospedali, "senza distinzione tra pubblico e privato, la mascherina sarà solo fortemente raccomandata" ha spiegato il Sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa. "Con l'approvazione in Commissione alla Camera dell'emendamento all'ultimo decreto Covid di marzo finisce l'obbligo dell'utilizzo delle mascherine praticamente ovunque, tranne alcuni ambiti". 

Green pass

Stop al green pass, a partire dal prossimo mese. Il sottosegretario alla salute Costa ha precisato che negli ospedali si continuerà a mantenere l'obbligo di vaccinazione fino a fine anno e, per coloro che non lo rispettano, non ci sarà la possibilità di essere reintegrati sul posto di lavoro. Mentre "per tutto il resto, dal primo maggio il Green Pass non sarà più richiesto. È il vero elemento di cambiamento, il segno tangibile - ha commentato - di una fase nuova".  "Finisce la stagione del green pass che sarà mantenuto solo per gli ospedali e per le visite nelle rsa. Quindi non servirà per prendere i mezzi di trasporto e per i luoghi di lavoro" ha aggiunto.

Sileri: da giugno inevitabile eliminazione mascherina

"Dal 1° maggio vi sarà la proroga utilizzo mascherina per alcune attività ma sul luogo di lavoro non disciplineremo l'uso della mascherina al chiuso, i singoli protocolli decideranno come muoversi. L'importante è che venga mantenuta in luoghi come Rsa, ospedali, spettacoli al chiuso o in aereo" ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.  Ora che cadrà l'obbligo, cosa consiglierebbe di fare ai datori di lavoro? "Io ad esempio negli uffici dove c'è il contatto col pubblico la mascherina la terrei, anche se non c'è obbligo, in un periodo di transizione come questo. Diciamo che personalmente - ha proseguito Sileri a Rai Radio1 - quando al chiuso e in presenza di molti altri la terrei".  Da giugno l'obbligo di mascherina sarà eliminato? "Credo che da giugno sarà abbastanza inevitabile che la mascherina venga eliminata. Credo che quel mese sarà abbandonata quasi un po' ovunque".

"Da giugno sarà abbastanza inevitabile che la mascherina venga eliminata"

Anelli: decisione saggia

Per Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, la conferma dell'obbligo delle mascherine in alcuni luoghi fino al 15 giugno "è una decisione saggia, i contagi Covid sono ancora alti e sono viziati dal tanto 'fai da te' nei test e tanto sommerso non rilevato. Il numero dei ricoveri scende ma molto lentamente e questo, insieme al numero dei morti ancora elevato, ci dà molta preoccupazione. Quindi suggerire ai cittadini prudenza è un dovere da parte del ministro e da parte nostra un atto di responsabilità. Gli italiani hanno dimostrato di comprendere e di aderire agli inviti che ci sono stati in questi anni di pandemia. Dobbiamo stare un po' più attenti per le persone più fragili che ci sono accanto''.

Bollettino Covid Italia e Lombardia del 28 aprile 2022
Bollettino Covid Italia e Lombardia del 28 aprile 2022

Cosa dicono i dati 

Sono 69.204 i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore in Italia e 131 i morti. Emerge dai dati aggiornati sui contagi. I tamponi effettuati in più da ieri sono 441.526 e il tasso di positività è al 15,7%. In calo i ricoveri: -79 rispetto a ieri i ricoveri ordinari, che sono in tutto 10.076, e -12 i pazienti in terapia intensiva, che sono complessivamente 382. In tutto le vittime dall'inizio della pandemia salgono a 163.244 mentre i casi totali sono 16.349.788.

In risalita i contagi settimanali

"Dopo il netto calo della scorsa settimana - dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - tornano a salire i nuovi casi settimanali (+22,7%), che si attestano a quota 433 mila con una media mobile a 7 giorni che sfiora i 62 mila casi, a fronte di una risalita dei tamponi totali dell'11,7%». Nella settimana 20-26 aprile in tutte le Regioni si registra un incremento percentuale dei nuovi casi (dal +2,9% del Piemonte al +44,8% della Basilicata). Rispetto alla settimana precedente, in 101 Province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, in 6 una riduzione. L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 92 Province, di cui 11 registrano oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti.