Covid, Galli: mascherina? Vogliono eliminarla a forza. La pandemia non termina per decreto

L'infettivologo si esprime sulla scadenza dell'obbligo di indossare dispositivi di protezione in ospedali e Rsa. Lunedì, in Lombardia, convocata la Cabina di regia

Milano, 29 ottobre 2022 - "Mi sento di ripetere che siamo di fronte alla storia infinita di un atteggiamento. La mascherina sembra sia diventato un emblema negativo, qualcosa che deve essere combattuto perché ci ricorda la pandemia, il problema. E quindi il problema deve essere rimosso dalla testa della gente". Si definisce "rattristato" Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di  Milano. Fra due giorni scadrà anche l'obbligo di indossare le mascherine in ospedali e Rsa e, di fronte alla prospettiva che possa non essere rinnovato, l'infettivologo spiega la sua visione.

Galli: "Decida chi gestisce gli ospedali"

"Io comincio a pensare che la responsabilità della decisione debba essere lasciata perlomeno a chi gli ospedali e le Rsa direttamente li gestisce. E che poi si troverebbe in un mare di guai, nel momento in cui anche in termini medico-legali qualcuno attribuisse al mancato uso di protezioni ed al mancato esercizio di prudenza, l'insorgenza di quadri gravi o pericolosi fra le persone ricoverate, o gli ospiti nel caso delle Rsa", riflette. In realtà, aggiunge Galli, "io sono convinto che le persone continueranno a stare molto attente, soprattutto quelle anziane e con altre patologie che li mettono ad ampio rischio. E sono convinto che lo faranno anche i più oculati che, dovendo magari aver contatto con gli anziani e i fragili di casa loro, cercheranno a loro volta di esporsi il meno possibile. Soprattutto di fronte a un'eventuale ripresa dell'epidemia".

La mascherina: un simbolo negativo?

Galli sottolinea infine di essere "rattristato e un po' sconcertato per questo reiterato atteggiamento strumentale dell'opposizione alla mascherina in termini simbolici. Secondo me la mascherina è già entrata abbastanza nel nostro costume e ci rimarrà, a dispetto di coloro che vogliono farla fuori a tutti i costi. E' sconcertante anche - conclude - che si tratti ancora questo tipo di problemi come terreno di scontro politico e non con un atteggiamento di prudenza e gestione responsabile di un problema che esiste".

Le sottovarianti di Omicron

"La pandemia non termina per decreto. E' un problema che esiste. Questo virus in un brevissimo periodo si è dimostrato capace di trasformarsi e di darci una serie di rilevanti problemi. Nel solo anno in corso, a partire dal primo di gennaio ci sono state più o meno 18 milioni di infezioni e probabilmente sono state molte di più considerando tutte quelle mai dichiarate e quelle che non sono state per nulla diagnosticate. In questo lasso di tempo si sono susseguite una serie di Omicron", sottovarianti dalla 1 alla 5, "e adesso stiamo aspettando i nuovi arrivi. Mi sembra francamente che questa sarebbe una lezione da aver imparato, no?"

Le previsioni del Centro europeo

L'infettivologo richiama alla memoria le previsioni diffuse dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che dà per dominante in Ue entro metà novembre e fine dicembre la nuova sottovariante di Omicron 5, BQ.1 e i suoi discendenti (tra cui spicca BQ.1.1, già ribattezzata Cerberus sui social). Previsioni su cui anche l'Agenzia europea del farmaco Ema ha gli occhi puntati, come spiegato dall'ente regolatorio un paio di giorni fa.  "Questo dimostra che  Covid-19 non è una storia che ci siamo soltanto lasciati alle spalle", puntualizza. Rispetto alla linea da tenere in vista della stagione invernale: "Un atteggiamento ottimistico lo si può avere anche affrontando i problemi e non cercando di dimenticarli e di nasconderli sotto al tappeto perché se ne parli di meno". "Noi - conclude - non possiamo dettare i tempi al virus, è lui che li detta a noi e l'annuncio dell'Ema è da leggere in questi termini, e rende importante pensarci un po'".

Lunedì la Cabina di regia

L'assessorato regionale al Welfare ha ufficializzato tramite una nota che, su disposizione della vicepresidente e assessore Letizia Moratti, è stata convocata per lunedì pomeriggio la Cabina di regia, composta da esperti di malattie infettive, laboratorio e immunologia. "Sarà chiesto di vagliare le decisioni in merito all'uso delle mascherine negli Ospedali, Rsa e unità di offerta sociosanitaria lombardi. Saranno aggiornate le indicazioni regionali, anche in relazione alle disposizioni nazionali e al mutato contesto epidemiologico".