Covid Lombardia, Fontana: "No a restrizioni per gli 8 milioni di lombardi vaccinati"

In Italia contagi in risalita, in aumento (anche se lento) i ricoveri. Ipotesi nuove misure per Natale. Il governatore: "Ingiusto penalizzare chi hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune"

Attilio Fontana

Attilio Fontana

Milano - "Non possiamo pensare a restrizioni per questi cittadini che hanno dimostrato fiducia, consapevolezza e senso del bene comune". Queste le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in un post sulla sua pagina Facebook. Il governatore lombardo ha sottolineato come non debba andare "disperso lo straordinario risultato raggiunto e valorizzato l'atteggiamento degli oltre 8 milioni di lombardi che hanno con convinzione e senso di responsabilità aderito alla vaccinazione". "In Lombardia, come tutti sanno, la campagna vaccinale ha ottenuto eccellenti risultati, trainando - con un sesto della popolazione - anche il dato nazionale. Certo non dobbiamo fermarci, dobbiamo insistere e convincere i cittadini a completare il ciclo vaccinale con la terza dose". 

"In Lombardia la campagna vaccinale ha ottenuto eccellenti risultati"

Sull'Italia aleggia in questi giorni lo spettro di nuove restrizioni anti Covid in vista del Natale. La risalita dei contagi è nei numeri, così come quella - seppur più lenta - delle ospedalizzazioni. Al momento il Governo non sembra orientato a soluzioni drastiche, mentre resta l'impianto dei colori con alcune regioni in procinto di tornare dopo mesi in zona gialla. La Lombardia, per ora, non rischia di dover lasciare la fascia bianca in cui è approdata a inizio giugno. "Potrebbe accadere che ad un certo punto, ma non a Natale, si possa arrivare a dei parametri che potrebbero giustificare la zona gialla ma non dimentichiamoci che l'anno scorso le regioni in zona gialla tiravano un sospiro di sollievo" ha detto ieri il consulente di Palazzo Lombardia Guido Bertolaso.

Bollettino Covid Lombardia del 16 novembre
Bollettino Covid Lombardia del 16 novembre

Ogg in Lombardia a fronte di 149.006 tamponi effettuati, sono 1.409 i nuovi positivi (tasso di positività allo 0,9%). I ricoverati in terapia intensiva sono 51, uno in più di ieri. I ricoverati nei reparti sono 524 (64 in più di lunedì). Si registrano 5 nuovi decessi. A Milano 488 casi di cui 199 a Milano città. La Lombardia, esattamente come un anno fa, è la regione con il maggior incremento di casi giornalieri. Ma la situazione, numeri alla mano, è molto diversa dal 2020. Il 16 novembre scorso in Lombardia i nuovi contagi erano 4.128. Un dato da leggere alla luce dei tamponi processati, "solo" 18.037 per un rapporto rapporto positivi-tamponi, al 22,8%. Drammatico il numero dei decessi: 99 in un giorno. A destare apprensione anche i numeri del fronte ospedaliero con una crescita di 18 pazienti nelle terapie intensive (855 in totale) e di 120 negli altri reparti (7.901).

"Alla conclusione di un altro anno che ci ha messo a dura prova c'è l'occasione di fare il punto rispetto a quanto ci trovavamo a vivere in questi giorni 12 mesi fa. Sono, queste, giornate che ci pongono qualche interrogativo, ma vorrei non lasciassero il passo a dubbi, scetticismo o peggio sconforto. Lo dico guardando al successo della nostra campagna vaccinale anti-Covid e al senso di responsabilità avuto dai lombardi: in poco più di 9 mesi abbiamo superato 15 milioni di somministrazioni e sono più di 8 milioni i vaccinati con 2 dosi. La campagna per la terza dose procede celermente ed entro questa settimana gli ospiti delle Rsa, i più deboli, saranno tutti coperti". I numeri mostrano che lo scorso anno in Lombardia "l'incidenza era di 615 contagiati ogni 100mila abitanti, oggi è 63", dieci volte più bassa; "il tasso di occupazione dei letti di area medica in ospedale era del 121% e quello delle terapie intensive al 68%, oggi siamo al 7 e al 3%". E' il quadro tracciato da Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia.  

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"Oggi come Lombardia siamo in zona bianca, insieme a Molise, Sardegna e Basilicata, le altre stanno un poco peggio di noi. Stiamo facendo una campagna di vaccinazione per la terza dose a spron battuto, oggi (ieri per chi legge ndr) abbiamo avuto 50mila prenotazioni. E' l'unica strada per tenere la situazione sotto controllo, evitare il lockdown e forse anche arrivare borderline alle zone gialle". In merito alle feste in arrivo Bertolaso ha spiegato: "stapperei champagne se riuscissimo a festeggiare il Natale in condizioni di sicurezza, credo per la Lombardia questo sia un traguardo possibile. Non sono sicuro per altre regioni. Mi dispiace vedere che alcuni province autonome, quelle dove si va a sciare a Natale, non se la passino tanto bene, forse dovrebbero fare qualche sforzo in più'', ha detto. 

A ribadire il ruolo chiave del vaccino uno studio della Fondazione Bruno Kessler firmato dal presidente dell'Iss Silvio Brusaferro e dal direttore della prevenzione del Ministero della Salute Rezza sul sito preprint MedRxiv secondo il quale la vaccinazione anti-Covid in Italia ha evitato, dall'avvio della campagna e fino a fine giugno, 12 mila morti, permettendo la ripresa di circa la metà dei contatti sociali registrati in epoca pre-pandemia. Senza vaccini ciò sarebbe stato possibile solo per un terzo. Si può raggiungere un completo ritorno alla vita pre-pandemia in sicurezza con una copertura del 90% della popolazione (compresi i bimbi dai 5 anni in poi) con vaccini mRNA.