Covid, la Lombardia ora è verde. Nuove regole, green pass, mascherine: gli obiettivi

Il passaggio di fascia a livello europeo nella mappa dell'Ecdc. Per la regione arriva il banco di prova dell'autunno. Proprio tra settembre e ottobre l'anno scorso scattò l'esplosione di contagi che portò a coprifuoco e lockdown

La mappa Ecdc e Milano durante il lockdown

La mappa Ecdc e Milano durante il lockdown

Nuova promozione per la Lombardia. La regione – duramente colpita dalla pandemia – è stata inserita in fascia verde nella nuova mappa epidemiologica dell'Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, sulla diffusione del Covid-19. Si tratta della fascia di rischio più bassa nella classificazione che comprende verde, arancione, rosso e rosso scuro. Insieme alla Lombardia sono tornate in verde anche altre tre regioni italiane (Piemonte, Valle d'Aosta e Molise). Ancora in rosso invece Basilicata, Calabria e Sicilia. Ieri in Lombardia erano 450 i nuovi casi di Covid-19 registrati a fronte di 54.814 tamponi processati, con un tasso di positività dello 0,8%. In calo i ricoverati meno gravi: 417, 20 in meno rispetto del giorno prima. Aumento di una unità in terapia intensiva, con 63 pazienti (+1). Quattro i decessi riportati in un giorno.

Decisivo l’impatto della campagna vaccinale. In Lombardia sono 14.725.905 le dosi consegnate, il 90,3% di quelle consegnate. Dopo il decreto relativo all’estensione del green pass a tutti i lavoratori (della pubblica amministrazione e delle imprese private), c’è stata una crescita di adesioni. "Negli ultimi giorni c'è stato un numero di prenotazione importante e molto superiore a quello dei giorni precedenti'' ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. E sulla possibilità di vaccinare anche i bambini fra i 5 e gli 11 anni Fontana si è detto pronto ad attivare la macchina regionale. "Noi ci atteniamo alle disposizioni che arrivano dagli organi scientifici, e se dovessero aprire anche a questa categoria noi siamo pronti a farlo. Così come lo siamo per la terza vaccinazione, per il richiamo''.

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L'andamento della campagna vaccinale dal sito del ministero
L'andamento della campagna vaccinale dal sito del ministero

La Lombardia si avvia all’autunno, una fase cruciale per la gestione della pandemia, con speranze e obiettivi chiari. Un anno fa, proprio a partire da settembre, in regione si registrò una rapida impennata di casi, che portò alla misura del coprifuoco già da metà ottobre. Un anno fa (martedì 22 settembre 2020) in regione si registravano 182 nuovi contagi, a fronte di 14.808 tamponi, con un tasso di positività pari a 1,22%. Per quanto riguarda i ricoveri un anno fa in terapia intensiva c’erano 34 persone, 294 negli altri reparti. Un mese dopo i numeri immortalavano però una situazione molto diversa, esplosiva: il 22 ottobre 2020 i nuovi contagi giornalieri erano balzati a 4.125, a fronte di 35.715 tamponi effettuati, per un tasso di contagio schizzato all’11,5%. Allarmante anche il fronte ospedaliero: 156 i pazienti in terapia intensiva, con un balzo in avanti di +22 in un giorno. In forte crescita anche gli altri ricoveri: +174 in 24 ore, per un totale di 1.695. In quattro settimane si era progressivamente infatti delineato il quadro che ha portato al coprifuoco e poi alla zona rossa, scattata di fatto a metà novembre.

La Lombardia però vuole archiviare per sempre le limitazioni e punta a un autunno-inverno sotto controllo. A livello di classificazione nazionale la regione ha superato i tre mesi di permanenza in zona bianca. “Gli effetti si notano valutando le risultanze sanitarie: per il terzo mese siamo in zona bianca. Le occupazioni di ospedali e il numero incidenti sono tra i migliori di tutto il paese, il che ci lascia ben sperare per il futuro", ha detto Fontana. Nei giorni scorsi il consulente per la campagna vaccinale della Regione, Guido Bertolaso, ha aperto a una revisione dell'utilizzo delle mascherine ora che i numeri della pandemia di Covid stanno migliorando. 

"Si continua ad essere prudenti, ma magari qualcosa che crea disagio come mascherine e distanziamento merita di essere riveduto e corretto, non dico abolito ma magari riorganizzato", ha detto il responsabile della campagna vaccinale in Lombardia. "Io credo – ha aggiunto - che se i numeri continueranno a essere così positivi, non solo in Lombardia ma anche in tutte le altre regioni d'Italia, con qualche rara eccezione si può anche immaginare di dire che, laddove una Regione è in zona bianca da più di tre mesi, certe misure potrebbero anche essere alleggerite. Quindi l'uso della mascherina al di là dei luoghi molto affollati può essere in qualche modo ridotto". La mascherina, ha spiegato, "è stata fondamentale per limitare la diffusione del Covid, ma oggi con i numeri e con i dati che stanno migliorando, si può anche pensare di ridurre le misure per l'utilizzo della mascherina. Questo non vuol dire che dobbiamo mollare la presa ma bisogna continuare a stare molto attenti". 

Una delle ipotesi oggetto di dibattito è anche quella di ricalibrare le regole della quarantena nelle scuole. In Lombardia si è giunti alla seconda settimana di scuola in presenza tranne per 204 classi (delle oltre 55mila), che sono già finite in quarantena. Nella settimana dal 13 al 19 settembre, infatti, risultano in isolamento fiduciario 3.705 alunni (su una popolazione di 1.720.536 bambini e ragazzi fino ai 18 anni).