Covid, Gimbe: +61% contagi settimanali. 2 milioni di over 60 non si sono ancora vaccinati

"Arginare variante Delta, strategia attendista non ha funzionato. Preoccupa esitazione vaccinale". Sul modello francese per il green pass: "Per ora poco applicabile"

I dati della Fondazione Gimbe

I dati della Fondazione Gimbe

Roma - Come si muove la pandemia in Italia? Come messo in luce dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rilevato nella settimana 7-13 luglio 2021 nel Paese si è verificato un incremento del 61% dei nuovi casi di contagio Covid a fronte di un calo dei ricoveri e dei decessi. I nuovi casi sono passati a 8.989 dai precedenti 5.571 mentre si confermano invece in calo i decessi (104 contro 162), i casi attualmente positivi (40.649 contro 42.579), le persone in isolamento domiciliare (39.364 contro 41.121), i ricoveri con sintomi (1.128 rispetto a 1.271) e le terapie intensive (157 invece di 187).  

Ancora 2 milioni di over 60 non vaccinati

"A fronte dell'avanzata della variante Delta preoccupa la persistente esitazione vaccinale di oltre 2,2 milioni di over 60". Nella fascia 60-69 anni degli oltre 7,3 milioni di persone 4.571.634 (il 61,4%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.593.861 (21,4%) hanno ricevuto solo la prima dose. "La percentuale di prime dosi sul totale delle dosi somministrate è in progressiva riduzione da quattro settimane consecutive", si legge nel monitoraggio. "Dalle 2.955.191 prime dosi della settimana 7-13 giugno (74% del totale) si è passati alle 809.518 della settimana 5-11 luglio (22% del totale), con un calo del 73%".

Impennata contagi, calano ricoveri e morti

"Sul fronte dei nuovi casi - dichiara Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe - si registra un netto incremento settimanale, peraltro sottostimato da un'attività di testing in continuo calo, che rende impossibile un tracciamento adeguato dei contatti". Dall'inizio di maggio il numero di persone testate settimanalmente si è infatti progressivamente ridotto del 56,3%, passando da 662.549 a 289.869. Nella settimana 7-13 luglio in tutte le Regioni, ad eccezione di Basilicata e Valle D'Aosta, si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente per la progressiva diffusione della variante delta. I decessi continuano invece a scendere, attestandosi nell'ultima settimana a 104 con una media di 15 al giorno rispetto ai 24 della settimana precedente.

"Il trend dei pazienti ospedalizzati - afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari di Gimbe - prosegue la sua discesa sia in area medica che in terapia intensiva, dove l'occupazione di posti letto da parte dei pazienti Covid si attesta al 2%". Tutte le Regioni registrano valori inferiori al 10% per l'area medica e al 5% per le terapie intensive nelle quali sono 7 le Regioni che non contano pazienti COVID. "Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva - spiega Marco Mosti, Direttore Operativo di Gimbe - in calo da oltre 3 mesi, nell'ultima settimana hanno registrato un lieve incremento con la media mobile a 7 giorni che è di 7 ingressi/die rispetto ai 5 della settimana precedente". 

Il modello francese del green pass

"La strategia attendista per fronteggiare la circolazione della variante Delta non ha funzionato e adesso è necessario arginare le conseguenze dell'aumento dei contagi accelerando la copertura vaccinale completa di over 60 e fragili"dice Cartabellotta. "Se per limitare la circolazione del virus rimangono fondamentali i comportamenti virtuosi - sottolinea Cartabellotta - l'utilizzo del Green Pass sul modello francese per l'accesso a bar, ristoranti e altre attività, seppur auspicabile è poco applicabile a breve termine per vari ostacoli che dovrebbero essere fronteggiati e rimossi". 

"Innanzitutto - spiega - l'indisponibilità di vaccini per tutti coloro che vorrebbero riceverli e la non gratuità dei tamponi in tutte le Regioni genera un rischio di discriminazione; in secondo luogo, servono strumenti e risorse per controlli serrati e sistematici; infine, manca una legge sull'obbligo vaccinale per chi svolge mansioni a contatto col pubblico. Last, but not least, è indispensabile rimettere al centro dell'agenda politica il tema scuole: in assenza dei mancati adeguamenti strutturali e organizzativi - avverte Cartabellotta - per il prossimo anno scolastico c'è il rischio concreto di dovere ricorrere nuovamente alla didattica a distanza, considerato anche che il 75% circa della popolazione 12-19 ed oltre 216 mila persone impiegate nella scuola (14,8%) non hanno ancora ricevuto neppure una dose di vaccino".