Il Covid galoppa: Rt in salita e incidenza raddoppiata. Al 15,4% le Terapie intensive

Rilevati 1.669 casi per 100mila abitanti, contro i 783 casi di sette giorni fa

Terapie intensive (immagini di repertorio)

Terapie intensive (immagini di repertorio)

Brutte, ma prevedibili, notizie dal monitoraggio settimanale che ogni venerdì l'Istituto superiore della sanità rende pubblico per dare una fotografia aggiornata della pandemia da coronavirus. La pandemia continua a galoppare e il Covid-19 si sta facendo sentire un po' in tutta Italia in modo significativo. I dati della prima settimana di gennaio 2022 parlano di un indice di trasmissibilità del Sars-cov2 in salita. E anche di molto: l'incidenza è raddoppiata rispetto alla settimana precedente. Oggi infatti è di 1.669 casi per 100mila abitanti contro i 783 casi di sette giorni prima. A salire è anche l'indice Rt, che passa a 1,43 dal valore di 1,18 della settimana precedente.

Numeri impressionanti, che sono testimoniati anche dai poco invidiabili record di contagi da coronavirus che si stanno susseguendo in questi giorni. Proprio il bollettino di ieri, giovedì 6 gennaio, ha dato conto dello sfondamento di quota 200mila nuovi positivi in sole 24 ore: un dato mai registrato sino a ieri nel corso della pandemia in Italia. 

La pandemia corre veloce, ma la campagna vaccinale non è da meno: le prenotazioni per il richiamo, ovvero la cosiddetta terza dose, del vaccino anticovid si susseguono e sono molte le persone che l'hanno già ricevuto. L'introduzione di quello che di fatto è un obbligo vaccinale nei confronti degli over 50 rappresenta un ulteriore passo verso una immunizzazione il più possibile completa della cittadinanza. 

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è  al 15,4%, a fronte del 12,9% del 30 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 21,6 a fronte del 17,1%. Si tratta anche in questo caso di numeri in salita, che danno l'idea di un quadro semprepiù complesso e di una situazione in rapida evoluzione. Sono 10 le regioni e province autonome definite "a rischio alto", di cui 3 a causa dell'impossibilità di valutazione; 11 sono a "rischio moderato", con sei ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Quasi tutte le regioni - fanno sapere  dall'Iss - riportano almeno una singola allerta di resilienza e dieci riportano molteplici allerte di resilienza. In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione: 309.903 dai 124.707 della settimana precedente. In aumento è anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (50% contro 48%) e aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (34% contro 31%).