Covid, ricoveri e terapie intensive tornano a salire. Cosa può succedere il 31 marzo?

Le curve dell’epidemia cominciano a rallentare la loro discesa. Ecco cosa pensano gli esperti in vista della fine dello stato di emergenza

Milano, 8 marzo 2022 - Il Covid c'è e rialza la testa: confermata la risalita della curva epidemica in Italia, che ha cambiato trend nella scorsa settimana dopo un mese e mezzo di calo. L'ultimo bollettino, quello del 7 marzo, riporta 22.083 nuovi contagi e 130 decessi. Il tasso di positività si attesta all'11,7% e tornano a crescere i ricoveri ordinari (+161) e le terapie intensive (+7). Per questo, è grande attesa per il bollettino odierno del Ministero della Salute. Se la situazione dovesse nuovamente peggiorare, sarà ugualmente confermata la fine dello stato di emergenza il prossimo 31 marzo? Vediamo la situazione più nel dettaglio e cosa ne pensano gli esperti. 

Sileri: "Numeri vaccinati eccezionale, virus piegato"

"Andiamo avanti con la campagna vaccinale, abbiamo l'80% della popolazione italiana vaccinata, i due terzi di coloro che dovevano fare la terza dose l'hanno già fatta, numeri non più incoraggianti, direi eccezionali. Ormai il virus è piegato e stiamo passando nella fase endemica. È chiaro che potrà esserci una recrudescenza nel mese di ottobre, ma con la popolazione largamente vaccinata sarà qualcosa di molto più gestibile rispetto a ciò che abbiamo osservato nei mesi scors". Si mostra ottimista il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri alla trasmissione Storie Italiane su Rai1. 

Bassetti: "Nessuna pressione in ospedale"

"La prossima settimana il mio reparto potrebbe diventare ' Covid free'. Non c'e' nessuna pressione a livello ospedaliero, l'aumento dei contagi non sta portando la gente in ospedale", fa sapere  all'Agi l'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. "Il nostro parametro non e' guardare ai contagi, ma alle ospedalizzazioni che in Italia e' tranquilla. In Gran Bretagna c'e' un lievissimo rialzo, ma gli ospedali sono praticamente vuoti. Se rimarranno green pass e mascherine il ministro Speranza si prendera' la responsabilita', io toglierei entrambe - aggiunge - il 'certificato verde' potrebbe tornare utile in autunno, ma va dato un messaggio forte: alleggerire queste misure e' un modo per far capire alla gente quanto siano importanti i vaccini". 

Clementi: "No panico, attenzione vigile"

Sulla stessa linea il microbiologo Massimo Clementi, professore di microbiologia e virologia all'Universita' Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell'Ospedale San Raffaele: "Secondo me non c'e' nessuna motivazione per modificare l'orientamento: c'e' un modestissimo aumento di casi, ma c'e' stato anche un aumento di cluster influenzali dovuto alla stagionalita' e ai normali picchi. Non c'e' alcun incremento nei posti letto occupati nelle strutture sanitarie. A fine marzo normalmente iniziano a decrescere le infezioni respiratorie con l'arrivo della primavera. Non mi preoccuperei". "Va tutto controllato e riferito al momento - dice - non c'e' nessuna variazione del virus, sono sottovarianti della Omicron quelle che girano. Direi: attenzione vigile e tranquillita'".

Ricciardi: "Non mollare, rischio Gran Bretagna"

Più cauto e preoccupato Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'universita' Cattolica di Roma: "Lo dico da diversi giorni: c'e' una grande attenuazione dell'attenzione, sono ferme sia le prime sia le terze dosi e anche le quarte agli immunodepressi. Quando smettiamo di considerare il virus come un problema lui si ripresenta. L'esempio e' la Gran Bretagna dove sono state tolte tutte le misure di contenimento il 24 febbraio e stanno riaumentando drammaticamente ospedalizzazioni e morti". "Se continuiamo con il green pass e i vaccini possiamo andare incontro a una primavera buona e a un'estate serena, altrimenti avremo problemi - aggiunge - quello sulle mascherine inoltre e' un dibattito che non ha un senso: se le mascherine possono essere tolte all'esterno senza assembramento, al chiuso vanno invece mantenute proprio per non fare la fine degli inglesi". "C'e' una variante di Omicron, la B.A.2 che e' ancora piu' contagiosa dell'originale e tra poco sara' dominante anche qui" conclude. 

Agenas: occupazione reparti stabile al 14%

Nonostante vi siano valori in crescita in diverse regioni, la percentuale di posti letto in area non critica occupata da pazienti Covid-19, in Italia, è ferma al 14%, così come è stabile al 6% l'occupazione delle terapie intensive. Valori che un anno fa, di questi tempi, continuavano a crescere ben oltre la soglia di allerta, toccando rispettivamente il 33% e il 29%. Lo indicano i dati del monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati al 7 marzo 2022, confrontati con quelli del 7 marzo 2021.

Nel dettaglio, attualmente, l'occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (detta 'non critica') da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, scende solo nella Pa di Bolzano (tornando all'1%) mentre torna a crescere in 9 regioni: Calabria (al 25%), Friuli Venezia Giulia (13%), Lazio (18%), Liguria (15%), Marche (17%), Pa Trento (11%), Sicilia (24%), Umbria (21%), Valle d'Aosta (9%). Il tasso è stabile, infine, in 11: Abruzzo (al 21%), Basilicata (23%), Campania (14%), Emilia Romagna (13%), Lombardia (8%), Molise (15%), Piemonte (10%), Puglia (19%) Sardegna (20%), Toscana (14%) e Veneto (8%).

L'occupazione di posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti con Covid-19 cresce a livello giornaliero in 4 regioni: Basilicata (al 3%), Piemonte (6%), Sicilia (8%) Toscana (9%); cala in altrettante: Calabria (7%), Liguria (7%), Friuli Venezia Giulia (5%) e Pa Bolzano (1%). Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 13: Abruzzo (al 7%), Campania (5%),Emilia Romagna (8%), Lazio (10%), Lombardia (5%), Marche (7%), Molise (5%), Pa Trento (3%), Puglia (6%), Sardegna (13%), Umbria (6%), Valle d'Aosta (6%) e Veneto (4%).