Variante Delta in Gran Bretagna, oggi 26 mila nuovi contagi. Mai così tanti da gennaio

Ma sono stati "solo" 14 i morti e le vaccinazioni stanno evitando, al momento, i casi gravi e ospedalizzazioni. Intanto è stata "vietata" la trasferta degli inglesi per la partita dell'Europeo a Roma

Emergenza Covid in Gran Bretagna

Emergenza Covid in Gran Bretagna

Sono 26.068 i nuovi casi di coronavirus registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore, mai così tanti dallo scorso 29 gennaio. I nuovi 14 decessi registrati, così come il numero relativamente di ricoverati, dimostrano però che grazie alla campagna vaccinale è stata spezzata la relazione tra contagi, ricoveri e decessi. In totale, l'84,9% della popolazione adulta ha ricevuto la prima dose del vaccino, mentre il 62,4% è completamente immunizzato.

Intanto quasi 2mila tifosi residenti in Scozia erano probabilmente già contagiosi quando hanno assistito a partite dell'Euro 2020 in diverse parti del Regno Unito. E' quanto si evidenzia da nuovi dati sul tracciamento dei contagi di covid-19 diffusi dalla sanità scozzese (Phs), mentre il Regno Unito affronta la diffusione della variante delta.  Ben 1.991 persone risultate positive al covid erano già contagiose fra l'11 e il 28 giugno, quando hanno assistito alle partite. La Phs ha preso nota di quanti avevano partecipato ad eventi collegati a Euro 2020, come le partite a Hampden o Wembley, la fan zone di Glasgow Green, o riunioni informali al pub e in case private. Circa i due terzi, ovvero 1.470 tifosi sono di età compresa fra 20 e 39 anni, e in nove casi su dieci sono uomini.  Fra i tifosi poi risultati positivi al covid-19, ben 397 hanno assistito alla partita Scozia-Inghilterra del 18 giugno allo stadio di Wembley. Per la fan zone di Glasgow vi sono 55 casi, mentre per le partite Scozia-Croazia e Scozia- Repubblica ceca ad Hampden i casi sono rispettivamente 38 e 37.

Niente cori tra piazza di Spagna e Campo de Fiori, niente birra a fiumi per le vie del centro, niente 'God save the queen' sugli spalti dell'Olimpico, ma applicazione «alla lettera» delle disposizioni in vigore e controlli rafforzati per prevenire i tentativi di aggirare le norme: il quarto di finale di sabato con l'Ucraina i tifosi inglesi lo vedranno nei pub o nei maxischermi per le vie di Londra, Manchester o Liverpool; Roma per loro sarà off limits e le stesse autorità inglesi hanno già avvisato le migliaia di supporters che si erano messi in cerca di un biglietto: «non andate a Roma», entrare allo stadio sarà impossibile. L'uno-due firmato da Sterling e Kane che ha rimandato a casa la Germania ha dunque spalancato le porte dell'Olimpico alla nazionale inglese ma non ai suoi  tifosi. Il piano per evitare problemi è scattato immediatamente dopo la conclusione della partita e si muove su più direttive.

La prima è l'applicazione precisa della circolare firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza il 18 giugno in base alla quale chiunque entri in Italia dalla Gran Bretagna deve sottoporsi ad una quarantena di 5 giorni, comunicando alle autorità sanitarie il luogo in cui trascorrerà l'isolamento in modo da garantire il tracciamento. Una misura introdotta con l'obiettivo di frenare la diffusione della variante Delta che, come dimostrano anche gli ultimi dati, è ormai prevalente in quel paese: 26.068 casi nelle ultime 24 ore, un numero che non si registrava dal 23 gennaio, alimentati al 99% proprio dall'ex variante indiana. «Sono chiaro e netto - dice il sottosegretario alla Salute Andrea Costa - i tifosi  inglesi non potranno venire in  Italia a guardare la partita, la regola della quarantena deve essere rispettata, non possiamo correre rischi». Ed ovviamente le disposizioni valgono anche per i  tifosi dell'Ucraina che, anzi, dovrebbero rimanere in quarantena per un tempo doppio rispetto a quello che toccherebbe agli inglesi, visto che il paese fa parte di quelli inseriti nell'elenco E che prevede, appunto, 10 giorni di quarantena.

Il secondo punto della strategia riguarda invece il rafforzamento dei controlli: il Viminale ha già dato indicazioni affinché siano potenziate le attività alle frontiere aeree, negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino ma anche nei principali scali italiani che hanno collegamenti diretti con la Gran Bretagna, autostradali e ferroviarie. Alle forze di polizia spetteranno solo i controlli ai valichi mentre le verifiche per garantire il tracciamento di coloro che entrano toccherà alle Regioni e all'Usmaf, gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera che dipendono dal ministero della Salute. Un piano specifico riguarda poi Roma, poiché non è possibile escludere che qualche gruppo di tifosi tenti comunque di raggiungere la capitale anche senza avere il biglietto. Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha disposto da un lato verifiche più accurate attorno all'Olimpico, nei luoghi dove sono state allestite le fan zone e in centro città e dall'altro il contingentamento degli accessi in alcune piazze come Campo de Fiori, Fontana di Trevi e piazza di Spagna. «Non ci sarà nessuna deroga - viene ribadito - dovesse violare la quarantena rischia multe e un procedimento penale».

Fino a sabato si susseguiranno le riunioni tecniche a livello di forze di polizia. E proseguiranno i contatti tra Roma e Londra anche a livello diplomatico, per ribadire un messaggio chiaro e univoco ai tifosi. «La nostra richiesta è di tifare la nazionale da casa ed esultare davanti alla tv più forte che si può - ha detto non a caso la sottosegretaria al Commercio Anne Marie Trevelyan - La sfida è farci sentire fino a Roma. Sono sicura che sapremo sfruttare l'occasione per sostenere al meglio la nostra fantastica nazionale». Parole alle quali è seguita la decisione della Federcalcio inglese di non mettere in vendita nel Regno Unito il contingente biglietti riservati ai propri tifosi, in tutto 2.560 posti, equivalenti al 16% della capienza consentita all'Olimpico che è di 16mila spettatori. I tagliandi verranno venduti dalla Fa tramite l'ambasciata britannica di Roma ai soli cittadini del Regno unito residenti nel nostro paese. E per evitare qualsiasi incomprensione, la Regione Lazio pubblicherà sui propri social in inglese le norme in vigore. «Chiediamo il rispetto della legge - sottolinea il presidente Nicola Zingaretti - e attenzione rispetto alla problematica della variante Delta».