Covid Gb, nuove le regole per chi viaggia. Tamponi: cosa cambia per i vaccinati

Le nuove norme (alleggerite) del governo Johson per chi viaggia o rientra in Inghilterra dall'Italia. Intanto dopo la recova delle restrizioni scendono i casi. Occhi puntati sulle scuole

Persone a un mercatino di Londra

Persone a un mercatino di Londra

Londra - Cambiano le regole per chi viaggia: niente più obbligo di test negativo anti Covid alla partenza dal 4 ottobre prossimo per chi viaggia o rientra in Inghilterra dall'Italia come da tutti i Paesi inseriti nella lista intermedia arancione (o ambra) fissata dalla normativa sulle precauzioni di viaggio britanniche, a patto che sia doppiamente vaccinato. Lo ha stabilito il governo di Boris Johnson alleggerendo le restrizioni in materia. Rimarrà invece in vigore, per coloro che viaggiano dai Paesi della lista ambra in Inghilterra, Italia inclusa, l'obbligo di prenotare un singolo test da eseguire due giorni dopo l'arrivo nel Regno Unito. Test che però, da metà ottobre circa, non dovrà di tipo Pcr, bensì di tipo Ltf: ossia un lateral flow test, decisamente meno costoso. Gli otto Paesi che escono dalla lista rossa delle mete a più alto rischio d'importazione di varianti del coronavirus - lista che prevede il divieto di fatto di viaggio, salvo rimpatri per i quali si è comunque soggetti a una quarantena a proprie spese in hotel sorvegliati - per entrare in quella ambra sono, sempre dal 4 ottobre: Turchia, Pakistan, Maldive, Egitto, Sri Lanka, Oman, Bangladesh e Kenya. 

Sono 890.000 in totale le persone positive alla variante Delta del Covid nel Regno Unito conteggiate in un arco di 7 giorni secondo le stime settimanali dell'Ons, equivalente britannico dell'Istat, aggiornate al 12 settembre: meno delle 950.000 calcolate la settimana precedente. L'indicazione di tendenza appare positiva per l'Inghilterra, di gran lunga la maggiore nazione del Regno, malgrado la revoca quasi totale delle restrizioni introdotta dal governo di Boris Johnson fin dal 19 luglio, con un calo a un caso ogni 80 abitanti contro uno ogni 70 della precedente rilevazione e in Irlanda del Nord (uno ogni 75 contro uno ogni 60); mentre resta in aumento in Galles (uno ogni 60 contro uno ogni 65) e si conferma al picco in Scozia (uno ogni 45) dove le scuole hanno riaperto prima che altrove, da metà agosto. Proprio nelle scuole secondarie si registra ora un trend generalizzato all'incremento dei casi, anche in Inghilterra (sebbene con una percentuale che resta marginale di contagi gravi fra i più giovani) in attesa dell'estensione delle somministrazioni di singole dosi vaccinali ai ragazzi fra 12 e 15 anni appena annunciata. In crescita relativa pure le infezioni stimate fra gli over 50 britannici non completamente vaccinati, mentre la somma dei ricoveri fra chi ha meno di 50 anni pesa ora per il 75% (in un Paese che ha ben l'82% della popolazione over 16 coperta da due dosi e il 90% almeno da una) su chi ha zero vaccinazioni.