Silvio Brusaferro (Ansa)
Roma, 12 febbraio 2021 - La situazione dei contagi? Stabile. Ma l'indice Rt in risalita, a 0,95 appena sotto la soglia critica dell'1, raggiunta però da due regioni. Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, commenta e spiega gli ultimi dati usciti dalla cabina di regia sull'emergenza pandemica. Il tono la dice lunga, più delle parole che inducono ancora una volta alla massima prudenza perché non è tempo di rilassarsi. Altroché.
Tra gli elementi più incoraggianti, il calo dei ricoveri e quelle dei positivi tra il personale sanitario, grazia ai primi risultati della campagna vaccinale, per il resto c'è poco da rallegrarsi. "I contagi sono in aumemto in Umbria, Toscana, Liguria, Abruzzo, province di Trento e Bolzano", dove il rischio torna alto. Le infezioni aumentano anche tra "tra la popolazione piu' giovane. Un enomeno che stiamo analizzando e registriamo anche una crescita dei casi asintomatici e paucisintomatici". Quanto all'indice di mortalitòà"la decrescita sta avvenendo, ma avviene in maniera lenta. Ogni giorno vediamo purtroppo che i casi decrescono, ma con una decrescita abbastanza lenta". Per tutti questi motivi, sottolinea il virologo friulano "la situazione è molto delicata con segnali di ripresa anche nella circolazione delle varianti comune a tutti i Paesi Europei. Ci sono dunque segnali di controtendenza ed è necessaria grande precauzione. Ci potrebbe essere una crescita di nuovi casi se non si rafforzano le misure. Ci sono 2 regioni a rischio alto e un Rt che risale a 0,95".
Sulle varianti, ancora Brusaferro: "In 5-6 settimane la variante inglese potrebbe sostituire il virus SarsCov2 ora circolante. Il dato di circa il 18% di prevalenza è in linea con quelli europei ma sappiamo potrebbe in poco tempo sostituire completamente o quasi l'altro ceppo virale attualmente circolante".