Covid, l'infettivologo Galli: "Basta tv"

Il responsabile di malattie infettive del Sacco di Milano: "Quello che dovevo dire l'ho detto. Ho da lavorare, studiare e fare altro"

L'infettivologo Massimo Galli

L'infettivologo Massimo Galli

Milano - "Basta tv, per almeno 15 giorni ho da lavorare, studiare e fare altro. Ho deciso di togliermi di mezzo per un po'". Con queste parole il professor Massimo Galli, una delle voci più ascoltate nell'emergenza Covid in Italia, ha deciso di lasciare il piccolo schermo. Il responsabile di malattie infettive del Sacco di Milano - come annunciato a "L'aria che tira" - ha deciso di sospendere interviste e apparizioni sul piccolo schermo. "Quello che dovevo dire l'ho detto, se non emergono fatti straordinari nuovi preferisco francamente fare a meno non solo di andare in televisione ma anche di rilasciare interviste" ha detto in collegamento con la trasmissione. 

"Uno dei motivi per cui non voglio più venire a parlare e che non voglio più parlare di quella parola", ha detto Galli rispondendo alle domande sull'ipotesi di spostamento del coprifuoco."Se si è convinti che il segnale corretto sia quello di un ulteriori 'liberi tutti', diamolo pure. Non ho voglia di fare il custode della purezza…", ha aggiunto prima di soffermarsi sui numeri della campagna di vaccinazione. "In Italia sono state somministrate 24,5 milioni di dosi, in Gran Bretagna sono arrivati 53 milioni di dosi, con quasi 18 milioni di persone totalmente vaccinate: viaggiano a 79 dosi per 100 abitanti contro le nostre 49,5. Sono il primo a sperare che si arrivi ad una riduzione del numero di malati, ma questo non vuol dire che impediamo al virus di circolare", ha detto Galli, prima di chiudere il collegamento. Ha cambiato idea sul 'silenzio stampa'? "No, non ne posso più"