Covid, incubo focolai nel Nord-Est. Veneto, Friuli e Alto Adige: cosa sta succedendo

La diffusione del virus accelera: cluster a scuola, tra i turisti e nelle Rsa. Le istituzioni: "Rischiamo nuove restrizioni". In Italia cresce l'occupazione delle terapie intensive (+12,9%)

Aumentano i contagi dopo le proteste No Green pass a Trieste

Aumentano i contagi dopo le proteste No Green pass a Trieste

Il Covid continua a non dare tregua. In Italia la diffusione del virus sta accelerando e i contagi aumentano un po' in tutti i contesti: a scuola, tra i turisti e anche nelle residenze per anziani. In alcune zone addirittura sta tornando lo spettro della zona gialla, nonostante l'efficacia della campagna vaccinale che assicura al momento la tenuta del sistema sanitario. La situazione è particolarmente preoccupante nel Nord-Est: a Trieste il cluster della protesta no Green pass si allarga, in Alto Adige il governo locale vede il rischio di nuove restrizioni come nella vicina Austria e in Veneto tornano i focolai, in particolare nella zona delle terme Euganee, a una ventina di chilometri da Vo'. Lo stesso territorio che ha vissuto l'inizio dell'incubo della pandemia, con la prima vittima conclamata nel nostro Paese. Intanto, 43 province italiane hanno un'incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Veneto tutte le province superano tale soglia. Il picco nella provincia di Trieste con 376 casi per 100.000 abitanti. È quanto evidenzia il monitoraggio della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 27 ottobre-2 novembre. 

Leggi l'ultimo bollettino Covid

In Veneto

Tra le aree più colpite c'è la provincia di Padova. Qui il cluster Covid nella zona termale ha registrato negli ultimi 15 giorni un aumento dei casi, passando da una media di 80 a metà settembre a 110, come comunicato dall'azienda sanitaria locale. Sono sette gli alberghi interessati dai contagi che per il 90% riguardano turisti. Poco distante, a Conselve, c'è un cluster in una casa di riposo con 60 anziani positivi, di cui 59 non autosufficienti, e 8 operatori contagiati. Per fortuna erano tutti vaccinati, per cui solo 17 sono sintomatici e appena uno è stato ricoverato. Un altro cluster tra anziani è a Torreglia: quattro persone sono finite in terapia intensiva dopo una festa per le nozze d'oro. E nella provincia focolai ci sono anche tra i bimbi, con 34 classi in quarantena e 51 oggetto di sorveglianza: sono per la maggior parte elementari. "Siamo preoccupati per la risalita dei contagi, se pur lenta - le parole del governatore Luca Zaia -. Stiamo entrando in una fase critica dal punto di vista stagionale, con il virus influenzale che ha spesso gli stessi sintomi del Covid, l'umidità che fa da aerosol naturale e le basse temperature: tutto giova alla diffusione del virus. Se non usiamo la mascherina aumentiamo la diffusione. Dobbiamo evitare che accada quello che è successo a Trieste, le manifestazioni sono tollerabili fino a che non si passa il limite".

Allarme Friuli Venezia Giulia

E proprio in Friuli Venezia Giulia, il focolaio individuato dopo le manifestazioni No Green pass continua ad aumentare. Oggi in Friuli Venezia Giulia su 22.660 test e tamponi sono state riscontrate 483 nuove positività al Covid 19, pari al 2,13%. Una cifra tripla rispetto ai 153 nuovi casi di ieri. Lo rende noto la Regione nel report quotidiano.Dopo la stretta sulle manifestazioni a Trieste, anche il sindaco di Udine, Pietro Fontanini chiede di evitare che cortei e manifestazioni pubbliche si svolgano in spazi ristretti come le vie del centro o piazza Libertà. Per quanto riguarda il rischio zona gialla, era stato proprio il sindaco triestino Roberto Dipiazza a lanciare l'allarme: "Siamo vicini alla zona gialla. E' un momento molto grave e non c'è più rispetto delle regole, ora basta. Quello che ho visto nelle ultime settimane - ha aggiunto - non solo ha danneggiato l'immagine della città ma rischia di farci tornare indietro e questo sarebbe una follia".

Alto Adige, "nuove restrizioni"

Situazione critica in Alto Adige, che nell'ultimo bollettino conta 205 casi e un decesso. Il governatore Arno Kompatscher ha avvertito gli irriducibili no vax dei rischi causati dal loro comportamento: "C'è la possibilità di cambiare colore e dover adottare maggiori restrizioni. Sono sempre più le infezioni rilevate, abbiamo una situazione correlata esattamente a quella della vaccinazione: tasso più basso di vaccinati e tasso più alto di persone che si infettano o che sono ricoverate. Lo scenario noi è analogo a quello di Austria e Germania e sappiamo che l'Austria adotta misure più restrittive".

Terapie intensive

A certificare la crescita dei contagi in Italia è l'analisi della Fondazione Gimbe. Aumentano ancora i nuovi casi di Covid (+16,6%) e i ricoveri (+14,9%), inoltre si inverte la tendenza delle terapie intensive (+12,9%). Lo rileva il monitoraggio indipendente che evidenzia, nella settimana 27 ottobre-2 novembre, rispetto alla precedente, un ulteriore aumento dei nuovi casi settimanali: da 25.585 a 29.841. L'impennata si riflette anche sugli ospedali: aumentano i ricoveri in area medica (+388) e in terapia intensiva (+44). Sono stabili i decessi (257 vs 249). A livello nazionale il tasso di occupazione rimane comunque molto basso (5% in area medica e 4% in intensiva).