Covid Italia, quasi un milione di contagi e 721 morti in due settimane

Secondo l'ultimo report dell'Iss aumenta il tasso si reinfezione, anche se la variante Delta resta tuttora dominante

Covid oggi Marche 5 agosto 2022

Covid oggi Marche 5 agosto 2022

Quasi un milione di contagi in 2 settimane in Italia, il virus non accenna ad arrestare la sua corsa secondo quanto emerge dall'ultimo aggiornamento del report dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sull'epidemia di Covid. "Durante il periodo 20 dicembre 2021 - 2 gennaio 2022 sono stati segnalati 934.886 nuovi casi, di cui 721 deceduti". La variante Delta si conferma anche questa settimana predominante in Italia ma, secondo quanto emerge dal report, "la diffusione di Omicron è in rapido aumento".

Per non vaccinati 25,6% ricoveri in terapia intensiva

I ricoveri in terapia intensiva di non vaccinati per Covid-19 sono 25,6 volte più numerosi rispetto a coloro che hanno avuto tre dosi di vaccino. Lo evidenziano i dati aggiornati dell'Istituto Superiore di Sanità. In particolare, il tasso di ricovero nelle terapie intensive è pari a 23,1 ogni 100.000 abitanti per i non vaccinati, a 1,5 ogni 100.000 per i vaccinati da oltre 120 giorni, a 1 ogni 100.000 per vaccinati da meno 120 giorni e 0,9 ogni 100.000 per i vaccinati con la dose booster. Il divario risulta ancora più ampio se si considera la fascia degli over 80: "Calcolando il tasso di ospedalizzazione (nella fascia 80+) nel periodo 19 novembre-19 dicembre per i non vaccinati (712,7 ricoveri per 100.000) si evidenzia come questo sia circa 9 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (80,7 ricoveri per 100.000) e circa quarantadue volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (17,0 ricoveri per 100.000) - scrive l'Iss - Nello stesso periodo (nella fascia 80+) il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati è circa tredici volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro 120 giorni e circa 48 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Analizzando il tasso di decesso (nella fascia 80+), nel periodo 12 novembre- 12 dicembre nei non vaccinati è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 120 giorni e 74 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster".

Effetto Omicron, reinfezioni in aumento (+3,1%)

Dal 24 agosto 2021 (giorno in cui i casi di reinfezione vengono inclusi nel flusso dati giornaliero dell' Iss) al 5 gennaio 2022 sono stati segnalati in Italia 36.082 casi di reinfezioni, pari a 2% del totale dei casi notificati. Nell'ultima settimana si osserva un aumento della percentuale di reinfezioni che sale al 3,1% del totale dei casi segnalati rispetto al 2,4% della settimana precedente. I dati si riferiscono principalmente alla circolazione della variante Delta, mentre la Omicron è responsabile del 21% di queste reinfezioni. La probabilità di contrarre una reinfezione risulta più elevata nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con almeno una dose, e negli operatori sanitari. Fino al 13 dicembre scorso, ogni settimana le reinfezioni rappresentavano circa l'1% del totale dei casi notificati. Nelle ultime due settimane, sebbene il dato sia ancora in fase di consolidamento, si osserva un aumento della percentuale di reinfezioni che sale dal 2,4% della settimana precedente al 3,1% nell'ultima settimana. Questo incremento è verosimilmente attribuibile all'incremento della circolazione della variante Omicron.

Booster previene Covid grave nel 95,7% dei casi

L'efficacia del vaccino nel prevenire l'infezione da Covid 19 è pari a 77,6% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, 64,5% tra i 91 e 120 giorni, e 41,6% oltre 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale. E' quanto emerge dal report dell'Iss. Rimane elevata l'efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: 95,7% nei vaccinati con ciclo completo da meno di 90 giorni, 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91 e 120 giorni, e 88,8% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 120 giorni. Nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster, l'efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa è pari rispettivamente al 75% e al 97,8%