Covid, il governo decide la stretta: ecco le nuove misure

Cabina di regia alle 11. Sul tavolo ancora diversi nodi aperti a partire dal cosiddetto "super green pass", si parlerà di vaccini ai bambini e di restrizioni ai no vax per salvare l'economia

Il governo decide di allargare la forbice tra vaccinati e non

Il governo decide di allargare la forbice tra vaccinati e non

Roma - Ci siamo. Arriva il giorno X, quello in cui si decide - ancora una volta - sulle misure per arginare l’incubo coronavirus. La cabina di regia per esaminare le nuove misure anti-Covid, è stata convocata  per la mattina alle 11. Alle 15.30 è previsto poi il Consiglio dei ministri straordinario che dovrà ratificare tutte le novità in materia. Sul tavolo ancora diversi nodi aperti a partire dal cosiddetto “super green pass“: ancora non ci sarebbe una decisione sui tempi per far scattare le nuove misure e se andranno legate o meno al cambiamento di fascia di colore. Non ci sarebbe una decisione nemmeno sull’estensione dell’obbligo di vaccino per altre categorie oltre ai medici e ai sanitari. Ma vediamo quali sono i punti chiave della giornata.

Priorità: salvare l'economia

Dopo il confronto tra il premier Mario Draghi e i capidelegazione della maggioranza si terrà dunque nel pomeriggio  il Consiglio dei ministri, che potrebbe preludere al nuovo decreto Covid. Stavolta si punta a contrastare la quarta ondata, con numeri che corrono in Europa e tornano a fare paura, a preoccupare il mondo intero. Obiettivo del governo è agire in fretta per salvaguardare l’economia, preservare la crescita oltre, naturalmente, la salute dei cittadini. Per farlo, sembra ormai inevitabile la stretta per i no vax. 

La stretta sui no vax

Come chiesto dal fronte delle Regioni, non è pensabile che a pagare sia chi ha fatto il proprio dovere, vaccinandosi. Ecco perché la strada del super green pass appare ormai tracciata, consentendo ai soli vaccinati di accedere alle attività ricreative. Il premier Mario Draghi e le forze di maggioranza, in cabina di regia prima e in Cdm poi, dovranno decidere quanto sarà incisiva la stretta, ovvero se si arriverà a consentire ai no vax di recarsi solo sul posto di lavoro muniti del risultato di un tampone. Bandendoli da bar, ristoranti, palestre, piscine, cinema, teatri e musei. 

I tamponi col fiato corto

E se farlo, nel caso, anche in zona bianca, come chiesto da alcuni governatori nel confronto con l’esecutivo. O se, al contrario, rendere le aree ludiche off limits solo dall’area gialla in su. Un giro di vite, quello con cui a breve potranno trovarsi a fare i conti i no vax, che non dovrebbe comunque applicarsi ai treni ad alta velocità e agli aerei: per spostarsi sarà sufficiente un tampone. La durata del “responso“ negativo potrebbe inoltre scendere da 72 a 48 ore per il molecolare e da 48 a 24 per l’antigenico. Altro nodo sul tavolo, e che farà sicuramente discutere, è quello del green pass per gli under 12, domani già sul tavolo del governo. 

Migration

Il no della Lega sugli under 12

In settimana, o comunque entro fine mese, arriverà il parere favorevole dell’Ema sui vaccini per i più piccoli che verrà, a stretto giro, recepito dall’Aifa. Ma tra poche ore  la discussione sull’estensione del green pass ai minori al di sotto dei dodici anni sarà già sul tavolo del Cdm. Per decidere già da ora la strada da percorrere quando le vaccinazioni dei bambini dai 5 anni in su saranno entrate a regime. La Lega di Matteo Salvini mette già le mani avanti, prefigurando un nuovo terreno di scontro: no al green pass per gli under 12, è il leitmotiv. Mentre Palazzo Chigi sembra orientato ad ampliare il più possibile le fasce d’età per il passaporto vaccinale. Ma non tutta la Lega è compatta sul tema.

Fedriga: vaccinerò mio figlio

Sulla vaccinazione anticovid per i bambini «dobbiamo affidarci alla scienza. Mi sembra anche che la sperimentazione fatta sugli under 11 abbia dato risultati molto buoni sulla protezione e ottimi contro gli effetti avversi. Quando ci sarà la possibilità, con mia moglie vaccineremo mio figlio che ha 7 anni. Il più piccolo ne ha 4 e non potrebbe», dice il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Che poi precisa di «essere d’accordo» sul fatto che non bisogna parlare di obbligo vaccinale per i minori o di Green pass. Analoga la posizione di Michele Emiliano, presidente della Puglia. Nel momento in cui la scienza e la sperimentazione ci dimostrano che non ci sono ipotesi contrarie, non c’è motivo di non vaccinare».

Controlli più serrati alle frontiere

Quanto all’obbligo, oltra a personale sanitario e delle Rsa - misura già in vigore ma da rinverdire sulle terze dosi - è possibile che venga introdotto anche per le forze dell’ordine. Mentre sembra ormai scontato il via libera al rafforzamento dei controlli alle frontiere, soprattutto ai confini del Paesi dove l’incidenza del virus è più elevata. Altro nodo da sciogliere, l’esibizione del green pass o, quanto meno, del risultato negativo di un tampone per salire sui mezzi pubblici, vedi bus e metro. Alcune forze di maggioranza vorrebbero una stretta anche su questo, ma bisogna fare i conti con le difficoltà di garantire i controlli. Un altro aspetto che il governo affronterà, cercando di trovare ancora una volta la quadra. 

Il caso Padova: mascherine all'aperto

Intanto scoppia il caso Padova. L’ordinanza è nell’aria: il sindaco di Padova Sergio Giordani è pronto a imporre l’obbligo della mascherina anche all’aperto, in tutto il centro storico. La misura dovrebbeentrare in vigore dal prossimo venerdì 26 novembre e sarà valida fino al 31 dicembre. Per chi non rispetta l’obbligo sono previste sanzioni. Il Comitato per l’Ordine e la sicurezza riunito oggi ha anche deciso la chiusura del centro storico alle manifestazioni no Green pass, delegando al Questore la valutazione di interdire le manifestazioni.