Bollettino Covid Italia e Lombardia: curva epidemica in calo, ma aumentano i decessi

I dati settimanali: 174.652 nuovi casi positivi, -21,0% rispetto alla settimana precedente. 719 i decessi: +4,8%. In Lombardia tasso di positività al 14,5%

Milano, 16 dicembre 2022 - Si conferma in calo la curva epidemica in Italia, anche se i decessi rimangono in crescita. Nella settimana 9-15 dicembre, si legge nel bollettino settimanale del ministero della Salute, si registrano 174.652 nuovi casi positivi, con una variazione di -21,0% rispetto alla settimana precedente (quando erano stati 221.154). I deceduti invece sono 719, il 4,8% in più rispetto alla settimana precedente (686). I tamponi eseguiti sono stati 1.093.207 (-13,0% rispetto alla settimana precedente), ma il tasso di positività torna a scendere: 16,0%, con una variazione di -1,6% rispetto alla settimana precedente (17,6%).

I dati lombardi

In Lombardia, nella settimana tra il 9 e il 15 dicembre, i nuovi casi sono stati 26.077. Numero in calo rispetto agli ultimi dati rilevati tra il 2 e l'8 dicembre: in quel frangente erano stati 35.239. In calo anche i decessi: 170 (222 in precedenza). I tamponi effettuati sono stati invece 179.544 (contro 215.008). Tasso di positività al 14,5%: settimana scorsa era al 16,4%. 

Il report dell'Oms

Dal 5 all'11 dicembre il numero di nuovi casi Covid a livello globale resta sostanzialmente stabile, segnando un +2% rispetto ai 7 giorni precedenti con oltre 3,3 milioni di contagi segnalati, mentre le nuove morti aumentano di oltre il 10%, con più di 9.700 decessi riportati. E' quanto emerge dall'ultimo bollettino settimanale dell'Organizzazione mondiale della sanità. Il bilancio complessivo da inizio pandemia sale a oltre 645 milioni di casi e 6,6 milioni di morti. Negli ultimi 7 giorni analizzati, in Europa i nuovi contagi sono diminuiti dell'11% e i nuovi decessi del 17%.

I numeri nel mondo

I nuovi casi settimanali sono diminuiti o rimasti stabili in cinque regioni Oms (oltre al -11% della regione europea, registrano un -73% l'Africa, un -33% il Sudest asiatico, un -2% il Mediterraneo orientale e un +3% il Pacifico occidentale), mentre sono cresciuti del 27% nelle Americhe. I nuovi decessi sono aumentati in tre regioni (+975% in Africa, dato legato in gran parte ad aggiornamenti dal Sudafrica, +37% nelle Americhe e +81% nel Mediterraneo orientale), mentre sono calati o stabili nelle altre tre (oltre al -17% della regione europea, segnalano un -10% il Sudest asiatico e un +5% il Pacifico occidentale).

Nuovi contagi: Stati Uniti +50%

A livello nazionale, il numero più elevato di nuovi contagi è stato segnalato da Giappone (849.371, +13%), Stati Uniti (448.634, +50%), Repubblica di Corea (420.392, +13%), Francia (366.699, -5%) e Brasile (194.170, +3%), mentre in testa per nuove morti ci sono Usa (2.934, +62%), Giappone (1.358, +28%), Brasile (603, -5%).  Nella settimana considerata, la regione europea ha registrato oltre 962mila nuovi casi e 2.586 nuovi decessi. Nove Paesi hanno riportato un aumento del 20% o superiore, con gli incrementi più alti in Albania (+88%), Montenegro (+62%) e Danimarca (+58%). Il numero più alto di nuovi contagi è stato segnalato dalla Francia (366.699, 563,8/100mila, -5%).

Vaccini e sottovarianti

"E' probabile che dovremo aggiornare regolarmente i vaccini anti-Covid per offrire la rivaccinazione ai gruppi vulnerabili, come facciamo" ogni anno "con il vaccino antinfluenzale". E' lo scenario prospettato da Marco Cavaleri, responsabile della strategia per le minacce sanitarie e i vaccini dell'Agenzia europea del farmaco Ema. "Il virus" Sars-CoV-2 "è qui per restare" con noi. "Anche se" in questo momento "i tassi di casi Covid sono generalmente stabili in Europa, la situazione può cambiare molto rapidamente a causa delle sottovarianti emergenti", come la famiglia discendente di Omicron 5 in ascesa in Ue, BQ.1 e BQ.1.1, battezzata 'Cerberus' sui social.

Influenza e Covid

"Sono in sviluppo vaccini combinati contro influenza e Covid". Prodotti '2 in 1' che "potrebbero semplificare le campagne di vaccinazione in futuro", ha spiegato Cavaleri. Nell'Agenzia Ue "rimaniamo pronti a valutare questi vaccini per espandere il nostro portafoglio di vaccini per i virus respiratori", ha assicurato l'esperto.

Il Coronavirus a Natale

"Per il Natale non avremo problemi con il Covid. Mi preoccupa però il Covid come 'rumore di fondo' in questo momento di forte crescita influenzale che si sta avvicinando al picco e con gli ospedali sotto stress per le procedure legate al  Covid. Se l'influenza crescerà ancora si andrà a sommare a questo 'rumore', come se avessimo l'acqua molto vicino all'argine del fiume e c'è stata una pioggia torrenziale. Speriamo non ci sia l'esondazione". Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.