Covid, nuova ondata: i più colpiti sono i bambini

Il caso Corzano fa scuola, andamento analogo in Israele

Un bambino con la mascherina

Un bambino con la mascherina

Brescia, 25 febbraio 2021 -  Bambini più colpiti dal Sars-Cov2 rispetto alla primavera scorsa: il caso Corzano fa scuola. Nello studio ‘Covid-19: More young children are being infected in Israel and Italy, emerging data suggest’ pubblicato sul British Medical Journal (TheBMJ), viene riportata propria proprio la vicenda del Comune bresciano come evidenza di una maggiore diffusione del virus tra i bambini nella seconda ondata. All’inizio di febbraio, il 10% della popolazione locale (140 persone su 1.400) era risultato positivo al virus: di questo, il 60% dei casi era rappresentato da bambini in età scolare o più piccoli che, probabilmente, hanno infettato altri membri della famiglia. Secondo il presidente di Sicupp, Società italiana delle cure primarie pediatriche, Paolo Becherucci: "Soprattutto nel Centro Nord c’è un certo aumento di casi nei piccoli, cosa che prima era piuttosto rara".

Andamento analogo a quello di Corzano si è registrato in Israele, dove, da quando a dicembre è emersa la variante inglese, la percentuale di nuovi casi giornalieri tra bambini sotto i 10 anni è aumentata del 23%. Che siano proprio le varianti la causa dell’incremento di contagiati tra i bambini? "I dati non riportano una chiara attribuzione di una maggiore incidenza della specifica variante inglese nella popolazione infantile", sottolinea Becherucci. Certo è, invece, che la variante inglese ha un tasso di contagiosità maggiore del 50% rispetto al coronavirus originario, per cui probabilmente si diffonde nelle popolazioni non colpite dal ceppo originario o che non sono vaccinate. Sulla chiusura delle scuole, Becherucci sottolinea: "È importante fare tutti gli sforzi possibili per non chiuderle, perchè la scuola è fondamentale dal punto di vista sia pedagogico sia sociale. Piuttosto bisogna fare attenzione ad evitare gli assembramenti fuori dagli istituti".