Covid e autunno 2022: dalla quarta dose vaccino alle mascherine, cosa accadrà?

Nonostante il virus continui a circolare, si allentano le misure restrittive. Come sarà la situazione dopo l'estate?

Milano, 1 maggio 2022 - L'1 maggio è finalmente arrivato e ha portato con sè un allentamento delle regole anti Covid: da oggi è sospeso il Green pass e l'uso delle mascherine al chiuso non è più obbligatorio ovunque come prima (TUTTE LE REGOLE).  Nonostante ciò, il virus circola ancora e tutti, a partire dal ministro della Salute Speranza, raccomandano - poiché "i numeri ci dicono che la pandemia è ancora in corso e occorre un approccio prudente" - di "insistere con l'utilizzo della mascherina in tutte le occasioni in cui si rischia il contagio".

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Dopo quella odierna, altra tappa fondamentale sarà il 15 giugno, quando l'Italia dirà addio alle mascherine anche al chiuso. Contestualmente, con la chiusura dell'anno scolastico, decadrà anche l'obbligo nelle scuole. Alla stessa data verrà meno l'obbligo vaccinale per gli over 50, forze dell'ordine e lavoratori delle scuole. Il 31 agosto scadrà lo smart working, mentre il 31 dicembre scadrà l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e i lavoratori di ospedali e Rsa. Stop anche all'obbligo vaccinale o al tampone per far visita alle Rsa. 

Ma come sarà la situazione in autunno? Il Coronavirus tornerà a rialzare la testa? Al centro dell'attenzione restano le varianti e, di conseguenza, l'uso delle mascherine e un nuovo richiamo del vaccino. Ecco cosa pensano gli esperti.

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Bassetti: "Serve dose di richiamo"

"In autunno Sars-Cov-2 tornerà a rialzare la testa, come ha fatto negli ultimi due anni perché ormai è tra di noi, ma se continueremo a fare le dosi di richiamo di vaccino a chi lo vorrà, spero il più alto numero di persone possibile, è ragionevole pensare che non avremo un impatto pesante come nel 2020 e nel 2021, cioè come nelle prime tre ondate. Per questo niente pessimismo ma consapevolezza di quello che abbiamo vissuto", ha detto all'Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, secondo il quale in autunno, anche con il 'ritorno' del virus "non si tornerà al Green pass o alla mascherina obbligatoria".

Secondo l'infettivologo genovese, dunque "è probabile che quella che arriverà in autunno sarà un'ondata un po' minore di quella di quest'anno, ci saranno sicuramente casi ma - rimarca - dobbiamo sempre pensare che il 95% della popolazione italiana in questo momento è protetta dalle forme gravi di Covid, sia grazie alla vaccinazione che alla malattia naturale. Dunque il nostro sistema immunitario è in grado di riconoscere il virus. Abbiamo cioè un'immunità importante rispetto al virus". "Certo - sottolinea - bisogna vedere se non ci saranno altre varianti 'importanti', che potranno mettere in difficoltà i vaccini. Per questo credo che la cosa più importante sia che l'industria farmaceutica metta a disposizione un vaccino che copra meglio la variante Omicron, e con la dose di richiamo saremo tutti in grado di difenderci dalle forme più gravi della malattia e soprattutto dal contagio".

Quanto alle misure, che da oggi decadono, secondo Bassetti, anche in autunno non torneranno. "Credo che si dovrà rimanere sempre nell'ambito del 'fortemente raccomandato' e non dell'obbligo. Ovviamente dovremmo informare tutti i cittadini perché a ottobre facciano la dose di richiamo e in questa fase credo sia molto importante lavorare sull'educazione e sull'informazione piuttosto che sulle imposizioni e sui decreti"

Galli: "Dubito che il virus sparisca"

"Da qui all' autunno può accadere di tutto. Può anche succedere che il virus muti ancora e salti fuori una variante con caratteristiche meno preoccupanti. Non dobbiamo pensare solo in negativo. Ma può anche succedere, al contrario, che ci siano varianti più patogene. Non lo sappiamo. E non possiamo dire che l'allentamento delle misure di oggi influisca sull' autunno". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano. L''ammorbidimento' inciderà invece sulla circolazione del virus attuale che "continua ad essere importante. I casi che noi vediamo sono solo una parte. Una buona fetta oggi non viene registrata".

"Se la domanda è: il virus sarà sparito in autunno? La risposta è 'dubito fortemente'. Per quando riguarda le previsioni di cosa realmente ci aspetti nessuno può dirlo. Vedremo cosa succederà nell'altro emisfero, durante la stagione per loro invernale e cosa comporteranno gli spostamenti delle persone durante le vacanze estive. Ci saranno altri elementi in gioco che contribuiranno a modificare il quadro e che ora, non conoscendoli, non ci permettono di ipotizzare con troppa precisione lo scenario autunnale".

Pregliasco: "Le mascherine come gli occhiali da sole"

"Tutte le aperture facilitano la diffusione del virus, in questa fase abbiamo un plateau dopo la quarta ondata, non credo ce ne sarà una quinta ma un continuum di presenza del virus con tendenza sperabilmente al degradare". Così il virologo dell'Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha commentato all'Adnkronos Salute i rischi che potrebbe comportare l'allentamento delle misure anti Covid, anche sul prossimo autunno. "A meno dell'arrivo di una variante con caratteristiche negative", secondo Pregliasco, lo scenario autunnale vedrà "un andamento endemico e ciclico, con numero di casi dai 5mila ai 90-100mila al giorno, ma con un virus più 'buono'.

"E' chiaro - ha sottolineato - che dovremo convivere col virus e che si abbasserà l'attenzione ma confido nell'uso dei farmaci disponibili e facilmente prescrivibili dal medico di famiglia, somministrabili dunque all'inizio dei sintomi e in campagne vaccinali parallele a quelle dell'influenza con vaccini aggiornati". In autunno, quando il virus si ripresenterà, quali saranno le misure per tenerlo sotto controllo? "Le mascherine dovranno essere sdoganate e diventare come gli occhiali da sole che, quando serve, indossiamo, da usare sempre per le persone fragili e chi le assiste, ovviamente Ffp2",