Covid, i ricoveri aumentano del 20% in una settimana: “Vanno peggio i non vaccinati”

L’ultimo rapporto Fiaso mostra una crescita di ricoveri ordinari (+20%) e terapie intensive (+9%): “Dobbiamo rilanciare l’importanza della vaccinazione”

Nell’ultima settimana i pazienti ricoverati per Covid-19 sono aumenti del 19,5% secondo la rilevazione della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). Anche la scorsa settimana le ospedalizzazioni erano cresciute del 24%: questo indica un’impennata piuttosto rapida della curva pandemica.

In particolare, i ricoveri nei reparti ordinari sono aumentati del 20%, quelli in terapia intensiva del 9%. Attualmente, comunque, circa due terzi dei positivi al Covid-19 negli ospedali sono arrivati per la cura di altre patologie ma sono stati trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero. Un terzo invece è stato ricoverato a causa dell’infezione e ha sviluppato sindromi respiratorie polmonari tipiche della Sars-Cov-2.

Peggiora soprattutto l’andamento dei ricoveri con sindromi respiratorie e polmonari per le persone non vaccinate, che salgono oltre il 28% nei reparti ordinari e sopra il 30% nelle intensive. L’età dei non vaccinati ricoverai è di circa 60 anni e nella totalità dei casi di tratta di pazienti fragili oppure affetti da altre patologie.

“Non dobbiamo più parlare di quarta o quinta dose nel rilanciare l’importanza della vaccinazione contro il Covid”, commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore. “In questa fase endemica di convivenza con l’infezione da Sars-Cov-2 la vaccinazione anti Covid deve essere considerata alla stessa stregua di quella antinfluenzale. Una vaccinazione stagionale che dobbiamo abituarci ad effettuare con l’arrivo dell’inverno".

La Fiaso ha presentato anche un rapporto focalizzato sui pazienti pediatrici in cui emerge che attualmente ci sono 22 pazienti sotto i 18 anni ricoverati per o con Covid, nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali sentinella Fiaso. Questa settimana osserviamo tre bambini, nella fascia tra i 0-6 mesi, in rianimazione a causa dell’infezione, mentre da diverse settimane tale reparto era privo di pazienti con sindromi respiratorie e polmonari.