Il report Covid Gimbe: forte aumento di contagi e ricoveri ma calano i decessi

L'analisi settimanale della fondazione denuncia una netta impennata dei nuovi casi: decisiva l'aggressività delle nuove varianti di Omicron

Un‘impennata dei contagi“ Covid (+58,9%), e “aumento dei ricoveri ordinari (+14,4%) e delle “terapie intensive (+12,6%)“. In calo i decessi (-19%). E‘ quanto emerge dal monitoraggio della Fondazione Gimbe nella settimana 15-21 giugno, rispetto a quella precedente. Quanto ai casi attualmente positivi, sono 599.930 a fronte dei 603.882 della settimana precedente e le persone in isolamento domiciliare sono 594.921.

“Assistiamo a una netta impennata dei nuovi casi settimanali (+58,9% rispetto alla settimana precedente) - dichiara Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe - che si attestano intorno a 255 mila con una media mobile a 7 giorni che supera quota 36 mila casi al giorno“. Nella settimana 15-21 giugno l‘incremento percentuale dei nuovi casi si registra in tutte le Regioni: dal +31,3% della Valle D‘Aosta al +91,5% del Friuli-Venezia Giulia.

 Rispetto alla settimana precedente, solo in 2 Province si registra una riduzione percentuale dei nuovi casi (Caltanissetta -10,2% e Vibo Valentia -10,2%), mentre salgono da 99 a 105 le Province in cui si rileva un aumento. La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese con effetti già evidenti anche sugli ospedali: in particolare, in area medica dove in 10 giorni si registra un incremento di oltre 700 posti letto occupati da pazienti Covid. 

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, invita alla cautela per almeno tre ragioni. Innanzitutto il numero dei positivi (circa 600 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi; in secondo luogo, è impossibile stimare l‘entità di questa risalita d‘inizio estate e i tempi per raggiungere il picco; infine - conclude - lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all‘infezione molto estesa: 4,03 milioni di non vaccinati, 5,51 milioni senza terza dose e 4,05 milioni di persone vulnerabili senza quarta dose“. 

“In questa fase della pandemia è fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all‘aperto. Le istituzioni, dal canto loro, devono potenziare la campagna vaccinale in tutte le persone a rischio di malattia grave, aumentando la copertura con la terza dose negli over 50 e con la quarta dose in tutte le persone vulnerabili incluse nella platea. 

Altro monito: evitare di “disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l‘abolizione dell‘isolamento per i positivi“.