Cos’è il suicidio assistito e qual è la situazione nell’Unione europea

In Italia, nonostante due richiami della Corte costituzionale, il Parlamento non ha discusso la questione. E in molti Paesi non va meglio

La parola eutanasia deriva da un termine greco che significa "buona morte"

La parola eutanasia deriva da un termine greco che significa "buona morte"

Per la prima volta in Italia, un’azienda sanitaria ha autorizzato il suicidio assistito applicando una sentenza dalla Corte costituzionale del 2019. Dopo che a giugno il Tribunale di Ancona aveva ordinato all’ASL delle Marche di valutare la richiesta di un paziente di 43 anni e tetraplegico da oltre 10, il comitato etico dell’azienda ha dato il via libera.

Con il termine suicidio assistito si intende l’aiuto medico fornito a un paziente che ha deciso di morire tramite suicidio. La differenza con l’eutanasia è che il malato terminale, benché aiutato nel ricovero e nella preparazione della sostanza letale, compie l’atto finale di togliersi la vita in modo autonomo e volontario (mentre nell’eutanasia è svolto da un'altra persona).

Oggi, in Italia, aiutare una persona a suicidarsi è reato. Ma la Corte costituzionale ha stabilito che a determinate condizioni la persona che lo fa non è punibile. Questi requisiti – che sussistevano nel caso del paziente marchigiano – sono quattro: il malato è tenuto in vita artificialmente; è affetto da una patologia irreversibile; questa patologia è fonte di sofferenze intollerabili; è pienamente capace di intendere e di volere.

Il suicidio assistito, benché legale per via giuridica, non è stato ancora regolamentato dal Parlamento. Per due volte la Corte costituzionale ha chiesto a Camera e Senato di discuterne e, da molto tempo, diverse associazioni chiedono un intervento legislativo.

Quest’anno, sono state raccolte 1,2 milioni di firme a favore di un referendum sull’eutanasia legale, attualmente al vaglio della Corte di Cassazione. Il quesito referendario propone di abrogare l’articolo 579 del codice penale che punisce l’assistenza al suicidio, cioè i casi in cui medico somministra il farmaco necessario a morire (il referendum va quindi più “avanti” del suicidio assistito).

Grafico di Arnaldo Liguori
Grafico di Arnaldo Liguori

Ma come funziona altrove? Se nel nostro Paese la questione è ferma, nell’Unione europea la situazione non è diversa. Ad oggi, sono quattro gli Stati che hanno legalizzato il suicidio assistito: l’Olanda nel 2002 (dove è legale anche l’eutanasia), il Belgio nel 2003, il Lussemburgo nel 2008 e la Spagna nel 2021. In Germania e in Repubblica Ceca, al pari dell’Italia, la pratica è stata depenalizzata dai massimi tribunali giuridici ma non è stata ancora legiferata in Parlamento.

In altri Paesi, invece, il suicidio assistito viene tollerato o in parte depenalizzato, benché ufficialmente illegale. È il caso di Svezia, Danimarca e Norvegia. Nel resto dell’Unione europea resta un reato esplicitamente vietato dalla legge.