Coronavirus, in Lombardia 2.251 contagiati. Stop alle visite negli ambulatori

Assunti 136 sanitari. I posti in terapia intensiva sono 321. Sospese le visite non urgenti negli ambulatori pubblici e privati. Zona rossa, si va verso l'estensione a Bergamo

Coronavirus, l'ospedale di Codogno (Ansa)

Coronavirus, l'ospedale di Codogno (Ansa)

Milano, 5 marzo 2020 - Mentre si valuta l'allargamento della zona rossa in provincia di Bergamo, dove in Val Seriana si sta assitendo a un'impennata di contagi, nel Lodigiano potrebbero essere allentate alcune misure restrittive. Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, parlando a una trasmissione televisiva. "Il numero dei contagiati continua a crescere,sono 2.251 di cui 1.169 ricoverati, 244 sono in terapia intensiva, 364 in isolamento domiciliare, e si riducono rispetto a ieri. Crescono anche i dimessi: sono 376 in un solo giorno,126 in più di ieri. I morti sono 98". È il bilancio fornito dall'assessore regionale Giulio Gallera nel consueta conferenza stampa a Palazzo Lombardia che ha aggiornato anche il dato di Milano salito a 86 casi.  "I posti di terapia intensiva dedicati al coronavirus sono diventati 321" ha aggiunto.

Stop alle visite non urgenti 

Regione Lombardia ha deciso lo stop di "tutta l'attività ambulatoriale non urgente": l'assessore Gallera ha spiegato che questa è una delle nuove misure prese per recuperare personale da utilizzare nei reparti di terapia intensiva e pneumologia. Una misura che segue quella dello stop al 70% degli interventi programmati. "Stiamo sospendendo tutta l'attività ambulatoriale nelle strutture pubbliche e private - ha detto - tranne quella urgente e non differibile".

Altro neonato in ospedale

Oltre al neonato ricoverato all'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, c'è un altro bimbo di  pochi giorni ricoverato per coronavirus agli Spedali civili di Brescia. L'assessore Gallera lo ha detto in conferenza stampa aggiungendo però che entrambi i piccoli "sono stabili". Anche il bimbo di Brescia è arrivato in ospedale "con problemi respiratori non significativi" ed ora si trova "in patologia neonatale e respira autonomamente".

Assunti 136 sanitari

"Nell'arco di due giorni sono stati assunti 136 sanitari" ha spiegato Gallera All'ospedale di Lodi, uno di quelli in frontiera, sono arrivate 83 unità, fra questi 47 infermieri e 17 operatori sanitari, fra questi ci sono anche cinque medici e 8 infermieri militari. Altri dieci medici e otto infermieri militari, ha aggiunto, arriveranno domani all'ospedale di Seriate, mentre a Crema sono stati assunti 5 infermieri e due medici. In tutti quindi le nuove forze sono 39 medici, 18 operatori sanitari e il resto infermieri. "Stiamo cercando di sostenere gli ospedali più sotto pressione e tutto il sistema si è attivato. Sono molti i posti nuovi aperti per pazienti da coronavirus in terapia intensiva, siamo arrivati a 321 posti".

Domani pazienti a Baggio 

L'altra novità riguarda l'ospedale militare di Baggio: da domani saranno ricoverati i primi pazienti.  L'ospedale è pronto, ha detto Gallera ,"abbiamo fatto il punto per individuare le priorità, per i protocolli di invio e accettazione. I primi casi saranno uno di Brescia e uno di Bergamo". Baggio è uno dei centri messi a disposizione dalla Difesa per chi deve sottoporsi al periodo di sorveglianza sanitaria per il Coronavirus.

Nuova zona rossa a Bergamo

"Abbiamo la notizia informale che c'è l'orientamento dell'Iss nel chiedere misure importanti per quel territorio (Bergamo, ndr) ma non abbiamo una relazione ufficiale o una posizione formale del governo". Lo ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, rispondendo a una domanda sulla possibilita' di istituire una nuova zona in un'area della Bergamasca. Nella provincia di Bergamo nelle sole ultime 24 ore si registrano 114 nuove positività al Coronavirus. Le positività, ha spiegato Gallera, sono "fortemente concentrate in pochi comuni del Nord-Est della provincia di Bergamo" dove si valuta l'isituzione di una nuova zona rossa. I tecnici stanno facendo le loro valutazioni e dall'Istituto superiore di sanità "informalmente" è emerso l'orientamento "a chiedere misure importanti" per quel territorio, ma "non abbiamo una posizione del governo formale che si sia stata sottoposta".

Rivalutazione per Lodi

"Non penso che si possa andare avanti nel Lodigiano con delle misure così forti come quelle che abbiamo adottao - ha spiegato - io penso che domenica faremo una valutazione con i nostri tecnici, però o viene eliminata la zona rossa o viene quantomeno al suo interno riattivata qualche possibilità". L'area intorno a Codogno, dove si è sviluppato il primo focolaio di coronavirus in Italia, è stata dichiarata zona rossa lo scorso 23 febbraio. "Finiti i 14 giorni della zona rossa di Lodi verifichiamo - ha specificato Gallera - sembra che lì vi sia quanto meno un contenimento della crescita dei contagi. Quello che abbiamo fatto è stato sicuramente utile e stiamo iniziando a vedere qualche risultato. Quindi io non penso si possa andare avanti nel Lodigiano con delle misure così forti come quelle che abbiamo fatto".

Il messaggio di Sala

 

Stretta su Milano: i contagi salgono a 86

"A Milano i casi di coronavirus sono saliti a 86. Tranne Cremona, che ha un numero di casi piu' significativo, le altre grandi città lombarde hanno dei numeri estrememente bassi. Un dato che approfondiremo, ma che speriamo che possa rimanere così. Quando abbiamo invitato a rallentare la vita sociale lo abbiamo fatto per questo. Stiamo cercando di preservare le grandi citta", ha precisato l'assessore Gallera. A seguito della situazione sanitaria verificatasi e delle relative misure di contenimento la Stramilano, prevista per il prossimo 22 marzo, è rinviata a data da definire. "Ci scusiamo con i partecipanti, gli sponsor, i fornitori e i collaboratori, siamo certi che comprenderanno la necessita' di adeguarci alle indicazioni ricevute per tutelare la salute di tutti noi. Ci auguriamo di poter comunicare la nuova data il prima possibile", dichiarano dal'organizzazione della storica gara podistica. Intanto un altro magistrato è risultato positivo al coronavirus a Milano. Si tratta del terzo caso dopo i due magistrati dei giorni scorsi. Il magistrato è nell'organico della Procura generale, è stato ricoverato ma le sue condizioni sarebbero buone.  Sono ricoverati all'ospedale Sacco anche gli altri due magistrati, una della sesta civile e uno delle misure di prevenzione: le condizioni sono buone. Già due giorni fa, una quarantina di persone sono state messe in isolamento preventivo, per aver avuto contatti coi due magistrati. Ora le stesse disposizioni saranno adottate per chi ha lavorato a contatto con l'altro magistrato positivo. Il corridoio della Procura generale non è chiuso, ma squadre di tecnici stanno sanificando aule, uffici e cancellerie in varie zone del Palazzo. E i vertici degli uffici giudiziari sono in stretto contatto per capire se adottare ulteriori provvedimenti e quali. Da ieri,  le udienze non urgenti sono state tutte sospese, nel civile e nel penale. L'attività di uffici e  cancellerie, invece, è a regime ridotto e su via telematica. 

Prime vittime a Mantova

La notte scorsa si sono registrati i primi due decessi all'ospedale Poma di Mantova. Le vittime sono due ultraottantenni positivi al coronavirus. I due, un uomo e una donna, erano stati ricoverati nei giorni scorsi e soffrivano di patologie pregresse.

Quarto morto a Orzinuovi

Nel frattempo si registra un nuovo decesso a Orzinuovi, in provincia di Brescia, di un paziente risultato positivo al coronavirus. Si tratta di un uomo di 69 anni. E' la quarta vittima nel paese dell'ovest bresciano, che è il più colpito da coronavirus nella provincia, e la terza in due giorni. Come in altri due casi, il sessantanovenne frequentava uno dei bar del paese. Le sue condizioni di salute, prima del contagio da coronavirus, sarebbero state buone.