Coronavirus, infermiera del Trivulzio ai carabinieri: "Malati non isolati correttamente"

Le accuse messe a verbale da un'infermiera dell'Istituto Frisia di Merate, che fa parte del Pat

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Milano,19 aprile 2020 - Mancavano i "presidi sanitari" di sicurezza, come le mascherine, i pazienti e gli anziani con sintomi "non venivano isolati" in modo corretto e i parenti continuavano ad entrare anche dopo lo scoppio dell'epidemia. Sono queste, da quanto si è saputo, le accuse messe a verbale da un'infermiera che lavora all'Istituto Frisia di Merate (Lecco), una delle tante strutture che fanno parte del Pio Albergo Trivulzio di Milano, e che è stata sentita dai carabinieri.

La testimonianza è stata raccolta dai carabinieri di Merate venerdì scorso. Nel verbale la donna ha ribadito ciò che lei e anche altri infermieri e operatori del Trivulzio hanno raccontato nelle ultime settimane sui media, ossia che l'emergenza sarebbe stata gestita male dal Pat e che in questo modo si sarebbe diffuso il contagio tra gli anziani e tra il personale.

Già da domani, poi, dovrebbero iniziare le audizioni di testimoni, tra i lavoratori della 'Baggina' milanese, davanti agli investigatori della Gdf, che conducono l'indagine coi carabinieri del Nas, coordinati dal pool guidato dall'aggiunto Tiziana Siciliano