Coronavirus, Gallera: "Nessun contagio in Rsa da pazienti trasferiti"

L'assessore al Welfare ha annunciato la firma del decreto di nomina della Commissione che valuterà, in modo serio e trasparente, quanto accaduto

L'assessore Giulio Gallera

L'assessore Giulio Gallera

Milano, 10 aprile 2020 - "Oggi il presidente ha firmato il decreto di nomina della commissione sulle Rsa". Lo ha annunciato l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, durante una conferenza stampa, e ha spiegato che "questo è il modo più trasparente, oggettivo e chiaro per fare una serena ma seria e scientificamente forte valutazione su quanto accaduto" durante l'emergenza coronavirus. Alla presidenza ci sarà Mauro Agnello, già direttore dell'Agenzia dei controlli sul sistema socio-sanitario lombardo.

La commissione, ha sottolineato Gallera "inizierà a lavorare da subito" e tra i compiti, ha quello di arrivare a una "valutazione della mortalità riconducibile a coronavirus nelle Rsa". Si tratta di "una commissione di altissimo livello, autonoma e indipendente che vogliamo faccia una valutazione che si basi sui dati, su ciò che hanno fatto i gestori delle Rsa e anche su tutta l'attività complessiva messa in campo", ha proseguito. Per le Rsa "alla Regione spettano le linee guida, cosa che ha fatto in maniera ampia in questi mesi e di sorveglianza - ha proseguito ancora l'assessore -. Chiaramente verrà valutata anche questa dalla commissione". "Assegniamo la valutazione a un ente terzo, ci sembra il modo più serio e chiaro per fare un punto e una valutazione su questo tema", ha aggiunto. 

Gallera ha poi sottolineato che "non c'è stata alcuna contaminazione" da parte dei pazienti trasferiti dagli ospedali nelle Rsa, specificando che i pazienti trasferiti sono stati collocati solo in case di riposo che avevano "strutture separate" rispetto a quelle per gli ospiti anziani. L'assessore ha aggiunto che "il trasferimento era necessario per ricoverare altre persone e salvare vite. Gli ospedali non avevano più posti, i pronto soccorso erano ormai reparti dove le persone erano ricoverate dappertutto". 

Gallera ha anche ricordato che le prime "linee guida" sulle Rsa la Regione le ha date già "il 23 febbraio", due giorni dopo Codogno, specificando anche "come trattare gli ospiti con sintomatologia simil Covid". Sin da subito, ha detto, "l'8 marzo abbiamo detto alle Rsa che andavano isolati gli ospiti con sintomi sospetti". La "situazione dei pronto soccorso", saturi di pazienti, "poteva pregiudicare la vita di questi anziani, quindi era bene curarli lì", ossia nelle Rsa, sarebbe stato peggio "portare anziani infermi nei pronto soccorso, ci sarebbe stato più rischio per loro".

A proposito dei numeri molto alti di decessi nelle Rsa lombarde a fronte di un numero limitato di tamponi, dati diffusi dall'Istituto superiore di Sanità, Gallera ha voluto ribadire una volta di più la peculiarità della situazione in Lombardia rispetto alle altre regioni. "Qui noi abbiamo avuto, solo in Lombardia, un virus diffuso in tutta la regione da gennaio, che ha portato la mortalità a essere molto alta - ha detto Gallera - Il problema è che queste persone sono morte, non che  abbiano fatto o non fatto il tampone. Abbiamo fatto isolare tutte le persone che manifestavano sintomi, ma certe fragilità non sono neppure in grado di sopportare terapie intensive".